ESTATE 1995
( chart USA + UK + Germania, giugno-luglio-agosto )

# TITOLO INTERPRETE Score
1HAVE YOU EVER REALLY LOVED A WOMAN?Bryan Adams1506
2HOLD ME, THRILL ME, KISS ME, KILL MEU21286
3SHY GUYDiana King1211
4WATERFALLSTLC1114
5SCREAMMichael Jackson & Janet Jackson1099
6THIS AIN'T A LOVE SONGBon Jovi1000
7DON'T TAKE IT PERSONAL (JUST ONE OF DEM DAYS)Monica844
8THIS IS HOW WE DO ITMontell Jordan709
9KISS FROM A ROSESeal680
10BOOM BOOM BOOMOuthere Brothers670
11WATER RUNS DRYBoyz II Men661
12ONE MORE CHANCENotorious BIG660
13TOTAL ECLIPSE OF THE HEARTNicki French635
14SELF ESTEEMOffspring625
15A GIRL LIKE YOUEdwyn Collins596
16UNCHAINED MELODY / WHITE CLIFFS OF DOVERRobson Green and Jerome Flynn543
17SCATMAN (SKI-BA-BOP-BA-DOP-BOP)Scatman John537
18SCATMAN'S WORLDScatman John512
19BACK FOR GOODTake That498
20BOOMBASTICShaggy478
21THINK OF YOUWhigfield472
22COMMON PEOPLEPulp462
23NEVER FORGETTake That446
24I CAN LOVE YOU LIKE THATAll-4-One433
25I'LL BE THERE FOR YOU / YOU'RE ALL I NEED TO GET BYMethod Man feat. Mary J Blige430
26RUN-AROUNDBlues Traveler403
27WISH YOU WERE HERERednex400
28BE MY LOVERLa Bouche392
29LET HER CRYHootie & The Blowfish387
30SHUT UP (AND SLEEP WITH ME)Sin with Sebastian384
31PUSH THE FEELING ONNightcrawlers383
32SOMEONE TO LOVEJon B feat. Babyface365
33FREAK LIKE MEAdina Howard355
34I BELIEVEBlessid Union Of Souls345
35I NEED YOUR LOVING (EVERYBODY'S GOT TO LEARN SOMETIME)Baby D328
36ARMY OF MEBjork319
37FREAK'N YOUJodeci307
38I KNOWDionne Farris304
39COLORS OF THE WINDVanessa Williams300
40EVERY LITTLE THING I DOSoul For Real299
41ALICE (WHO THE X IS ALICE?)Gompie292
42THE BOMB! (THESE SOUNDS FALL INTO MY MIND)The Bucketheads289
43IN THE SUMMERTIMEShaggy feat. Rayvon277
44MIEF!Die Doofen275
45ALRIGHT / TIMESupergrass258
46HOLD MY BODY TIGHTEast 17254
47COME AND GET YOUR LOVEReal McCoy228
48'74 - '75The Connells225
49HE'S MINEMokenstef223
50FEEL ME FLOWNaughty By Nature217
51DECEMBERCollective Soul216
52CAN'T YOU SEETotal feat. The Notorious BIG216
53SURRENDER YOUR LOVENightcrawlers feat. John Reid213
54KEEP THEIR HEADS RINGIN'Dr. Dre213
55SELLING THE DRAMALive210
56I GOT 5 ON ITLuniz191
57FALLIN' IN LOVELa Bouche187
58MISERYSoul Asylum185
59GUAGLIONEPerez 'Prez' Prado and His Orchestra184
60JULIA SAYSWet Wet Wet177
61IN THE HOUSE OF STONE AND LIGHTMartin Page176
62RED LIGHT SPECIALTLC174
63WHOOMPH! (THERE IT IS)Clock171
64FRIENDSScooter168
65TRY ME OUTCorona161
66I WISHSkee-Lo156
67HOLD ONJamie Walters156
68MY LOVE IS FOR REALPaula Abdul feat. Ofra Haza154
69BIG YELLOW TAXIAmy Grant153
70BEST FRIENDBrandy150
71GOTTA GET AWAYOffspring149
72TWO CAN PLAY THAT GAMEBobby Brown144
73I'M A BELIEVEREMF & Reeves and Mortimer143
74HOLD MY HANDHootie & The Blowfish143
75SOME MIGHT SAYOasis142
76RUN AWAYReal McCoy139
77WHEN I COME AROUNDGreen Day136
78GOODBetter Than Ezra135
79DEAR MAMA2pac133
80WHOSE BED HAVE YOUR BOOTS BEEN UNDER/ANY MAN OF MINEShania Twain132
81NO MORE "I LOVE YOU'S"Annie Lennox132
82YOU USED TO LOVE MEFaith Evans130
83RIGHT IN THE NIGHT (FALL IN LOVE WITH MUSIC)Jam and Spoon feat. Plavka130
84THAT LOOK IN YOUR EYEAli Campbell feat. Pamela Starks128
85I LIKEKut Klose125
86I WANNA B WITH UFun Factory125
87PLAYER'S ANTHEMJunior M.A.F.I.A.124
883 IS FAMILYDana Dawson122
89YOUR LOVING ARMSBillie Ray Martin122
90KLEINE MAUSDas Modul122
91HUMAN NATUREMadonna118
92FLY AWAYHaddaway116
93ZOMBIEA.D.A.M. feat. Amy116
94SO GOODBoyzone116
95FEELS SO GOODXscape115
96BELIEVEElton John113
97KEEP WARMJinny111
98SEX ON THE PHONEE-Rotic110
99GIVE IT 2 YOUDa Brat109
100CRAZY LOVEBrian McKnight108

L'ESTATE DEL 1995 - Alti e bassi nell'estate del Brit Pop

L’estate 1995... Jerry Garcia dei Grateful Dead lascia questo pianeta e negli USA trionfa la musica R’n’B nelle sue varie declinazioni tra i singoli, mentre tra gli album si impone un pop-rock più o meno alternativo (che visto il successo oramai alternativo non è più...). Le vendite degli album conoscono un nuovo picco e il limite dei 10 milioni di copie viene abbattuto da più artisti, prima tra tutti una canadese che con una filippica contro l’ex diventa uno dei nomi più in vista dell’intero panorama musicale. Nel Regno Unito invece in agosto scoppia la battaglia per il predominio della neonata scena Brit Pop. La battaglia se l’aggiudicherà una band, ma la guerra a suon di note sarà un’altra cosa. Sta di fatto che la nuova scena che si sta imponendo entro il Regno di Sua Maestà viene salutata dalla stampa come una sorta di rinascita, dopo anni grigi dominati da ballate “over the top”, musica dance e boy band, la maggiore delle quali sta iniziando a perdere i pezzi... In discoteca emergono nuovi generi che segneranno la musica degli anni a venire. Intanto però trionfa una musica dance del tipo usa e getta, che si diffonde dalla Germania e dall'Europa continentale. Un’estate ricca di grandi novità ma anche di tremende porcherie. Siete pronti ad affrontare le vette e le disastrose cadute delle terribili montagne russe dell’estate 1995?

Iniziamo dal brano di maggior successo del periodo. E non possiamo dire di iniziare proprio bene…

Bryan Adams – Il canadese gioca a fare lo spagnolo per Brando. “L’orrore…L’orrore…”

Bryan Adams - Have You Ever Really Loved a Woman? N. 1 USA a giugno per 5 lunghe settimane è HAVE YOU EVER REALLY LOVED A WOMAN?, quarto N. 1 del rocker (rocker??) canadese Bryan Adams, ormai in fase di completo bieco sbracamento commerciale. Il pezzo in questione è tratto da un film bruttarello, “Don Juan De Marco”, in cui recita l’accoppiata Johnny Depp (che all’epoca è una star in ascesa che alterna gemme d’autore a film decisamente meno riusciti) e Marlon Brando (quando ormai faceva tutto quello che gli offrivano…). Per la canzone si riforma il team da colonne sonore, formato da Bryan, Michael Kamen e Mutt Lange, che ha già partorito “(Everything I Do) I Do It For You”, la famigerata (ma accettabile) ballata che musicava il Robin Hood di Kevin Costner, nonché un altro N. 1 da film, “All For Love”, tema della nuova versione de “I Tre Moschettieri” (interpretata dai tre marchet.. ehm moschettieri del pop, ovvero Bryan, Sting e Rod Stewart). E cosa può nascere dal "brainstorming" tra un pop-rocker canadese, un compositore di colonne sonore newyorkese e un produttore di hard rock nato in Zambia (nonché marito della country star canadese Shanya Twain)? Ma ovviamente una ballata spagnoleggiante!

Ecco come sono andate le cose. "Hey chi era sto Don Juan?" "Uno spagnolo che andava a donne!" "Spagna?! Allora mettiamo le nacchere nella canzone!" "Noo, troppo impegnative! Mettiamoci invece una chitarra flamenco!" "Oh, bella! A chi la facciamo suonare?" "Aspetta che guardo le pagine gialle... Hey, c'è Paco De Lucia, se lo paghiamo bene, è disponibile! Lo chiamo!" "Ho un'idea! Nel video la canto mascherato come Zorro!" "Il film è su Don Juan! Non Zorro!" "Ehhh, sempre latini sono!" "E poi se non va bene per sto film, ricicliamo il pezzo per quando faranno un film su Zorro!" "Ma sto pezzo parla di come amare le donne! Che c'entra con Zorro?" "Anche a Zorro piacciono le donne! Mica è come Batman!" "Aspetta... Ho una visione poetica: ti accorgi che ami una donna quando vedi nei suoi occhi i bambini che devono ancora nascere!" "Ma Bryan... Pensi davvero a robe simili in quei momenti?!" "Beh, ovvio! Poi le chiedo se prende la pillola!" "Ahahahaaha! Sei una sagoma quando fai ste battute!" "Non era una battuta..." "Però il testo è poetico forte!" "Ci aggiungo altra melassa?" "Si! Si! Che va di moda!" "E se la critica la stronca come ha fatto con "Please Forgive Me"?" "E chi se ne frega! Tanto la nomination all'Oscar ce la danno lo stesso!" "Si, ma mi sa che lo vince di nuovo la Disney!" "Dannato Alan Menken! Si porta a casa tutti gli Oscar! Stavolta con cosa escono?" "Pocahontas" "E chi la canta?" "Quella gnocca di Vanessa Williams" "Azz... Mi sa che ci fregano! Vanessa con una penna in testa e poco altro addosso è sicuramente meglio di Bryan con la maschera di Zorro!" "Hey! Guarda che ho le mie estimatrici!" "Infatti, e dobbiamo finire sto pezzo prima che muoiano di vecchiaia, vista l'età media!" "Già mi sembra di sentirla la canzone della Disney..." "Beh, ovvio! Alla Disney fanno le canzoni con lo stampino!" "Hey, io son bravo a farle con lo stampino! Ne ho due! Uno per i lenti e uno per i veloci! Potrei fare anche io una colonna sonora Disney, così finalmente vinco l'Oscar! Me lo hanno già fregato con "La Bella e la Bestia" quando lo potevo vincere col pezzo di Robin Hood! E la cantava una teiera! Una teiera canterina! Che acidi prendono alla Disney?!" "Stai zitto Bryan! E poi non era solo una teiera! La cantava pure quella canoppiona di Celine!" "Hey! Allora farò una colonna sonora con una canoppiona! Mi hanno detto che Barbra Streisand sta per girare un film! Canterò una canzone d'amore con lei!" "Ma se ha l'età di tua nonna!" "Si, ma nel film non si vede, usa il flou!" "Ok Bryan! Ma intanto pensa a questa!" "Anche se non vince l'Oscar di sicuro va al N. 1!" "Sei sicuro?" "Ma si! Hai visto che porcate ci son arrivate di recente?" "Mettici ancora melassa, così siamo sicuri! Mescola bene!" "Azz... Ho esagerato con la melassa, non riesco più a togliere il cucchiaio..." "Meglio! Esagera! Guarda i Boyz II Men!" "Bryan, ci pensi a quando ti chiamavano il piccolo Springsteen canadese?" "..." "Ecco, lo sai che non gli devi dire quelle cose! Diventa triste quando pensa a come si è ridotto!" "Però "Heaven" era bella..." "Hanno suonato alla porta, sarà Paco..."
Vabbè, ho un po' lavorato di fantasia. Ma, stando ai risultati, più o meno le cose son andate così...

Various Artists - Film Soundtracks 1995-99 - Disney's "Pocahontas" Per la cronaca, la canzone tratta da “Pocahontas” che si è portata a casa l'Oscar è stata la ballata COLORS OF THE WIND (N. 4 nei singoli in agosto), affidata alla voce dall’ex Miss America Vanessa Williams, già interprete di una serie di ballate di successo negli anni precedenti. Attrice oltre che cantante, adesso è la “cattiva” di “Ugly Betty”. L'album della colonna sonora arriva addirittura in vetta alla classifica USA. La Disney è ancora una macchina da hit musicali e cinematografici a metà anni ’90, anche se sta iniziando a perdere colpi. In ogni caso, tra i nominati all'Oscar c'era pure Bruce Springsteen con "Dead Man Walking"...

Tornando alla classifica dei singoli USA di giugno, se consideriamo chi sta sotto Adams non è che ci si risollevi granché In seconda posizione si piazza WATER RUNS DRY dei Boyz II Men. Boyz II Men - Water Runs DryIl gruppo vocale di colore ha di fatto risollevato le finanze della Motown grazie all’impressionante sfilza di successi ottenuti con una serie infinita di ballate saccariniche. Se alcune inducono il diabete al primo ascolto, si può dire che questa almeno sia innocua o perlomeno non produca effetti nocivi immediati. Si tratta di un pezzo da capo a piedi (compresa la chitarra acustica) in perfetta formula Babyface, autore e produttore di gran parte delle ballate R’N’B patinate della prima metà dei ’90. Il successo di Kenneth Brian "Babyface" Edmonds come autore è tale che piazza ben 11 brani nella classifica USA solo nel 1995. Tra questi anche due N. 1, “Take A Bow” di Madonna (che come al solito, fiutato il produttore più “in” del momento, lo assolda) e “Exhale (Shoop Shoop)” di Whitney Houston. A questi sommate due top 5 per le TLC, il pezzo dei Boyz II Men e un brano per Jon B (a cui Babyface partecipa anche come cantante) e avrete i top 10 USA ottenuti nel ’95. Ah, dimenticavo, Babyface è pure proprietario dell’etichetta LaFace, per cui incidono due macchine da hit degli anni ’90, le TLC e Toni Braxton.

Nicki French - Total Eclipse of the Heart / Pride and Passion Dietro ad Adams al N. 2 si piazza in giugno anche la cover Eurodance alquanto truzza di TOTAL ECLIPSE OF THE HEART, per l’interpretazione dell’inglese Nicki French (che poi ci riproverà riservando lo stesso trattamento a pezzi come “For All We Know” dei Carpenters, “Heaven Is A Place On Earth” di Belinda Carlisle e “Stop In The Name Of Love” delle Supremes – si potrebbe definirla una serial killer del pop…). Classico tump tump da Europop applicato a un classico degli anni ‘80. Ovviamente la potenza drammatica dell’originale (barocca ma efficace) composizione di Jim Steinman sparisce senza lasciare alcuna traccia. Ah, nel 2006 Nicki ha ben pensato di fare un remix del pezzo (avrà dovuto pagare il mutuo).

Se Atene piange, Sparta non ride… N. 1 albionici

Se l'estate non parte bene in America, nella perfida Albione le cose vanno meglio? Beh, a giudicare da chi sta al N. 1 direi proprio di no… Robson and Jerome - Unchained Melody / The White Cliffs Of Dover All’inizio dell’estate la vetta della classifica dei singoli britannica è occupata da porcherie. Un duo di attori televisivi, Robson Green e Jerome Flynn, tra i protagonisti di un serial TV intitolato “Soldier Soldier”, dedicato alla vita dei militari inglesi, si trova ad eseguire UNCHAINED MELODY in una puntata. Le casalinghe in menopausa albioniche probabilmente non aspettano altro: per quanto scialba e piatta (specie se comparata a quella dei Righteous Brothers) la loro versione di “Unchained Melody” (accoppiata a un’altrettanto scialba versione di “White Cliffs of Dover”), una volta pubblicata su singolo, arriva in vetta, passandovi sette interminabili settimane tra maggio e giugno e vendendo oltre 1,8 milioni di copie (il secondo singolo più venduto del decennio in UK!).Outhere Brothers - Boom Boom Boom Ma il peggio arriva subito dopo, quando l’ancor più tremenda BOOM BOOM BOOM degli Outhere Brothers arriva al N. 1 in luglio. Così dopo aver deliziato pochi mesi prima la chart italiana (il titolo shakespeariano è “Pass The Toilet Paper”), il duo demenziale porta ben due (!) singoli in vetta in UK. Per fortuna, dopo altri due hit, i due spariranno quasi completamente. “Boom Boom Boom” resta in vetta per 4 settimane. Un rap dance idiota di infima qualità che deve il successo alle versioni non censurate del testo che compaiono nei remix del brano. La base ricorda un successo dell’anno precedente, “I Like To Move It”, irritante ma decisamente meno orrenda (chi ha visto “Madagascar” se la ricorda certamente).

Con un inizio simile non si può che migliorare… Ma meglio andar per gradi per evitare scompensi…

Take That – Robbie è uscito dalla band

Take That - Nobody Else Il 5 agosto il regno di terrore degli Outhere Brothers finisce per mano dei Take That. Si potrebbe osservare che si cade dalla padella nella brace… Ma la boy band sembra un dono divino in confronto a chi l’ha preceduta. Oltretutto il singolo precedente, “Back For Good” (ancora in circolazione nelle classifiche) è stato decisamente una bella sorpresa, trattandosi di una buona canzone pop con una linea melodica azzeccata, probabilmente l’unica della band che può essere considerata un classico (e l’unica della loro produzione capace di entrare nella top 10 USA). NEVER FORGET non è ovviamente dello stesso livello, è il classico pezzetto “riflessivo” da boy band di metà anni ’90, ma comunque regala ai cinque il settimo N. 1 in patria. Ma soprattutto è anche l’ultimo singolo del gruppo in cui compare la voce di Robbie Williams. Il singolo appare sul mercato infatti proprio nel momento in cui Robbie, ormai stanco della routine con i compagni e in rapporti sempre più tesi con Gary Barlow, decide di lasciare la band. Un comunicato stampa ufficializza l’uscita il 17 luglio. Robbie aveva mollato i compagni al festival di Glastonbury preferendo andare a far bagordi con gli Oasis. La successiva uscita ufficiale del gruppo, un’esibizione a Top Of the Pops, avviene senza Robbie. Il gruppo si separerà l’anno successivo lasciando le fan straziate di dolore. Oramai però il virus boy band ha attecchito, i Boyzone sono in ascesa e in settembre esce il primo singolo dei Backstreet Boys...

The Battle Of Brit Pop

Ora vi chiederete, ma c’è qualcosa che ritengo decente in questa estate? Certo che c’è! Ed è quello che prende il posto dei Take That in vetta alla UK chart. Il 14 agosto avviene la pubblicazione simultanea di due singoli da parte delle due band più popolari dell’ondata Brit Pop, all’epoca contrapposte dai media come ai buoni vecchi tempi di Beatles e Rolling Stones. Sto parlando, per chi non l’avesse capito, di Oasis e Blur. I primi beatlesiani in salsa acida, i secondi più kinksiani. Alla pubblicazione contemporanea dei singoli, la stampa britannica, alla ricerca di nuovi fenomeni musicali che potessero risollevare le sorti dell’Impero, ormai assoggettato da troppo tempo ai suoni provenienti da oltreoceano e oltremanica, coglie al volo l’occasione, e parla di “Battaglia del Brit Pop”. Blur - Country House Si aprono le scommesse su quale della due band batterà l’altra arrivando al primo posto. Ma i singoli come sono? I Blur presentano un ironico singolo molto nello stile dei Kinks, COUNTRY HOUSE, dal ritornello contagioso in cui si racconta di un tizio che si rovina per comprare una bella casa in campagna e fuggire dalla città. Fanno le cose in grande, facendo dirigere il video (in cui si cita anche “Bohemian Rapsody” dei Queen) nientemeno che a Damien Hirst. Gli Oasis invece pubblicano ROLL WITH IT, che ricorda non poco “Down Down”, Oasis - Roll With It vecchio N. 1 anni ’70 degli Status Quo (i padri fondatori del pub rock inglese). Il pezzo è decisamente deboluccio e manca totalmente di quello che rende i pezzi dei primi Oasis interessanti: la rilettura post-Madchester del sound inglese anni ’60 (con particolare riferimento ai quattro scarafaggi). Il video è anonimo e c’è da chiedersi come mai non abbiano deciso di pubblicare un altro dei pezzi del futuro album (viste le perle che conterrà…). Lo scontro viene descritto anche come una specie di lotta di classe tra i borghesi Blur e i proletari Oasis.

Il 26 agosto l’esito è scritto. Con circa 274.000 copie vendute in una settimana (più o meno quanto vende oggi un N. 1 nell’intera carriera…) contro 216.000, i Blur si aggiudicano lo scontro e “Country House” sbatte giù dal N. 1 i Take That. Agli Oasis rimane la seconda posizione. I Gallagher non la prendono bene, danno la colpa della sconfitta a un errore sul codice a barre del cd che avrebbe fatto risultare un numero di copie vendute inferiore alla realtà e Noel augura a Damon Albarn e Alex James dei Blur di crepare presto di AIDS… (questo è accettare la sconfitta con classe!). Oasis KO? Tutt’altro. Anzi, le sorti dello scontro si capovolgeranno con la pubblicazione dei rispettivi, attesissimi, nuovi album. Ma questa è un'altra storia.

Il Brit Pop

L’estate del 1995 viene ricordata come l’estate inglese del Brit Pop. Il Regno Unito è uscito dalla depressione economica tatcheriana e c’è voglia di riassaporare l’atmosfera della Swingin’ London anni ’60. Si parla di “Cool Britannia”: essere inglesi è di nuovo “fico”. E come colonna sonora del momento viene adottato il suono di una manciata di band che riprendono il suono dei gloriosi anni ’60, gli anni della Swingin’ London e della prima British Invasion (si scomodano riferimenti a Beatles, Kinks, Stones, Who, Small Faces…), o si rifanno al primo glorioso glam rock, quello del Bowie marziano e dei T Rex. La musica è un guitar pop in cui, a differenza dei modelli originali, manca del tutto la componente blues. In compenso ha imparato la lezione acida della scena baggy di Madchester di pochi anni prima. I testi ritraggono la realtà contemporanea, che viene analizzata criticamente e molto spesso con ironia. I primi segnali dell’ondata arrivano tra il ’93 e il ’94, con il successo di band come Suede, Blur e Oasis, tuttavia il vero tsunami arriva con l’estate 1995. La stampa inglese, dopo anni di trionfi americani, esalta a dismisura le nuove band, spesso esagerando nell’impiego della famigerata etichetta “the next big thing” (con cui si addita una nuova band ogni 2-3 mesi). Ma averla una tale abbondanza qua in Italia!

Pulp – la gente comune di Jarvis

Pulp - Common People Tra maggio e giugno un singolo a sorpresa si piazza al n. 2 della classifica britannica, bloccato solo da Robson & Jerome e superando per vendite addirittura i fratelli Jackson. È il nuovo singolo di una band che è in circolazione dal 1978 e che fino ad ora si è dovuta accontentare di piccoli hit, piazzati al massimo nelle parti basse della chart britannica. Certo, qualcosa si era già mosso nel ’94 con l’ultimo album “His ’N’ Hers”, capace di arrivare in top 10. Ma è all’inizio dell’estate 1995 che i Pulp di Jarvis Cocker conoscono il successo vero. Jarvis Branson Cocker è uno strano personaggio. Un inglese stralunato, istrionico e polemico che ha ben assorbito con intelligenza la lezione di band come i Kinks. Forgiato da anni e anni di gavetta e dotato di uno spiccato senso della teatralità, dipinge vividi quadretti dell’Inghilterra anni ’90 come pochi, descrivendo in modo brutalmente ironico (ma in realtà l’ironia è solo apparente) l’english way of life degli anni ’90. I Pulp fotografano la situazione, dando importanza ai dettagli spesso ignorati. COMMON PEOPLE ne è l’esempio più luminoso. Il pezzo è una vera e propria analisi sarcastica sulle differenze di classe. Cosa ne sa la ragazza dell’alta società della gente comune? Vuole vivere come la gente comune, ma al massimo può dimostrarsi democratica andandoci a letto. La base in crescendo con reminiscenze glam si adatta perfettamente al testo che diventa man mano più arrabbiato. Il pubblico di Sua Maestà ci si riconosce e spedisce il pezzo al N. 2. Dopo tanto freddo, la calda estate del Brit Pop è iniziata. E per i Pulp il meglio verrà in autunno.

Supergrass – Noi siamo i giovani, l’esercito del dentrificio!

Supergrass - I Should Coco L’estate ’95 vede il debutto di un trio di adolescenti di Oxford con un album gioioso, capace di trasmettere allegria per tutte le 13 tracce che lo componevano. L’album si intitola “I Should Coco”, arriva al N. 1 rimanendovi 3 settimane e viene subito salutato come uno dei capisaldi del Brit Pop. Alcuni singoli si son già fatti vedere nelle classifiche britanniche nei mesi precedenti, ma è la scintillante ALRIGHT a sbancare la classifica, piazzandosi al N. 2 in luglio. La canzone è un contagioso inno da teenagers, che celebra con intelligente ironia il divertimento e l’essere giovani, il fare tardi e… il lavarsi bene i denti. Il gruppo rappresenta il lato gioioso e disimpegnato del Brit Pop, opposto al cinismo e alla serietà di band come gli Suede. Mescolano glam rock, pop punk e solarità sixties, tanto che il paragone che viene fatto è con i Monkees. Addirittura un produttore americano offre loro uno show in TV. Ai tre però interessa di più la musica e non accettano. Torneranno due anni dopo con un album dalle venature psichedeliche che farà scomodare paragoni con Small Faces, Kinks e Beatles.

Paul Weller – Il Padrino torna a Stanley Road

Paul Weller - Stanley Road Weller è stato il leader di due gruppi chiave degli anni ’80, i Jam e gli Style Council. Nel 1992 ha quindi intrapreso una carriera solista che gli ha portato non poche soddisfazioni. Nel 1995 pubblica l’album “Stanley Road”, che è in perfetta sintonia con il suono della “Cool Britannia”. A conferma di questo compare nell’album anche Noel Gallagher degli Oasis. Son proprio gli Oasis ad indicare in Weller uno dei loro ispiratori e la cosa non deve sorprendere, dato che i suoi Jam hanno rivisitato il sound mod della Swingin’ London adattandolo alla sensibilità punk dell’Inghilterra di fine anni ’70. Weller ricambierà suonando la chitarra e cantando nei cori di "Champagne Supernova", uno dei pezzi di punta di “(What's the Story) Morning Glory?”, il secondo lavoro degli Oasis. L’album, dedicato alla strada in cui Weller è cresciuto diventa il suo più venduto e raggiunge la vetta della UK chart a fine maggio, rimanendo nelle parti alte della classifica per tutta l’estate. Da esso viene estratto, tra gli altri, un hit che entra nella top 10 britannica nel corso dell’estate. Una splendida ballata intitolata YOU DO SOMETHING TO ME.

Edwyn Collins – Dagli anni ’80 con furore

Edwyn Collins - Gorgeous George Come Paul Weller, un altro vecchio leone del pop britannico dei primi anni ’80 ritorna sulla cresta dell’onda grazie al Brit Pop. A differenza tuttavia di quello di Weller, il successo dello scozzese Collins è essenzialmente legato a un singolo. Ma che singolo! Se già la sua band degli anni ‘80, gli Orange Juice, pur producendo lavori di notevole livello, è destinata ad essere ricordata per un solo grande hit, “Rip It Up” del 1983, la sua carriera solista è marchiata a fuoco da A GIRL LIKE YOU, un eccellente pezzo dalle sfumature dark sixties, con tanto di vibrafono suonato dal batterista dei Sex Pistols, Paul Cook. Il successo del brano è mondiale. Dopo essere arrivato al n. 4 in UK entra nelle top 10 europee, cosa che all’epoca non riesce invece a band come Blur. E alla fine entra anche nella difficile top 40 USA. Nel 2005 Collins rischia la vita per una emorragia celebrale. Riesce a sopravvivere, ma è costretto a un lungo programma di riabilitazione che è tuttora in corso.

McAlmont & Butler - The Sound of...McAlmont & ButlerIn top 10 UK in giugno arriva anche YES di McAlmont & Butler, autentica perla del periodo. L’ex Suede Bernard Butler, dopo il polemico abbandono della band dell’anno precedente, si affianca all’istrionico cantante soul David McAlmont. Il duo tuttavia, dopo due hit di cui "Yes" è il primo, si separerà in modo non proprio amichevole in autunno. Insomma, bel caratterino Butler, che evidentemente tende a litigare facilmente… I due si riappacificheranno solo nel 2002. Debutto al N. 1 degli album in UK per i Black Grape, ovvero il nuovo gruppo di Shaun Ryder e Bez, ex membri degli Happy Mondays, band chiave della scena baggy di Madchester a cavallo tra '80 e '90. Dopo che il movimento baggy ha esalato gli Black Grape - It's Great When You're Straight...Yeah! ultimi respiri ancora nel ’91, Shaun è stato dato per disperso. Adesso è di nuovo in forma (se così si può dire, vista la propensione per alcol e droghe del nostro...) con la nuova band con cui realizza “It's Great When You're Straight... Yeah” un miscuglio cacofonico di sonorità, che addiziona al mix di suoni degli Happy Mondays anche influenze hip hop (fa parte della band anche un rapper, chiamato Kermit, come la rana dei Muppet). Dall’album vengono tratti ben due top 10 UK nel corso dell’estate, le irriverenti REVEREND BLACK GRAPE e IN THE NAME OF THE FATHER. Debutta in classifica un’altra band chiave del Brit Pop, gli Ash, la cui GIRL FROM MARS arriva al N. 11 UK in agosto.

Ritorno in America

Ma ora torniamo in America. Qui il Brit Pop, al di fuori di sporadici hit, non attecchirà mai veramente. Troppo legato alla realtà britannica. E forse troppo legato agli anni ’60. Secondo certa critica questa assenza di un successo commerciale è dovuta alla minor capacità innovativa e trasgressiva delle band. Ma è il mercato americano ad essere cambiato rispetto a quello degli anni ’60 e ’80. È diventato un mercato molto protetto e difficile da penetrare per cose che non siano black o dance. Il rock USA risente ancora delle influenze del grunge ed è diametralmente opposto alla musica che proviene da Albione. Il suono delle band americane è più grezzo e diretto rispetto a quello dei colleghi inglesi, e la generazione X made in USA si riconosce più nel pop-punk dei Green Day o nel rock post-grunge che parla di mondi vampiri degli Smashing Pumpkins che non nei Blur e nei Pulp. Non per nulla i Blur avranno successo negli USA quando cambieranno il suono spostandolo verso quello più lo-fi delle garage band americane come i Pavement. All’epoca gli unici due gruppi inglesi che hanno veramente successo negli USA sono gli Oasis (grazie a canzoni perfette) e i Radiohead (i più innovativi del lotto). Ma allora… chi vende in America? Beh, la classifica dei singoli è dominata dalla musica di matrice soul e hip hop, nonché dalle ballate, come quella di Adams, che viene detronizzata da...

TLC – La cascata di successi non si arresta per il trio femminile

TLC - CrazySexyCool Il più grande successo dell’estate americana è senza dubbio WATERFALLS delle TLC, un bel pezzo di pop-soul moderno, in cui il trio formato da Tionne "T-Boz" Watkins, Lisa "Left Eye" Lopes e Rozonda "Chilli" Thomas invita a non lasciarsi affascinare dalle cose pericolose (come le cascate) e ad affrontare la vita con la dovuta tranquillità. “Don't go chasing waterfalls, please stick to the rivers and the lakes that you're used to/ I know that you're gonna have it your way or nothing at all, but I think you're moving too fast....” Un messaggio contro la droga e a favore del sesso protetto (affrontando di petto l’argomento AIDS) che viene ribadito dal video che accompagna il brano. D’altra parte le ragazze hanno sempre sventolato profilattici sin dagli esordi e, tra mille polemiche dei benpensanti, si sono sempre lanciate in dichiarazioni a favore del sesso sicuro. Il singolo, che rimane in vetta per ben 7 settimane, è il terzo estratto dal fortunatissimo album “Crazysexycool”, che arriverà a vendere più di 11 milioni di copie, diventando all'epoca il disco più venduto di sempre da parte di un gruppo femminile. Le ragazze tuttavia guadagnano ben poco da tali vendite a causa del contratto capestro che hanno con la LaFace (per il successo dell’album guadagnano a testa solo 35.000 dollari!) e son costrette a dichiarare bancarotta. A dire il vero a questo contribuiscono non poco le spese legali per “Left Eye”, che dopo una furibonda lite col compagno, la star del football Andre Rison, arriva a bruciargli la casa di campagna… La rinegoziazione del contratto, che arricchirà gli avvocati, terminerà solo nel 1997, portando nelle casse delle tre ben 200 milioni di dollari (per la serie, meglio tardi che mai).

Monica - Miss Thang Al N. 2 dietro le TLC si piazza l’allora 14enne Monica con il suo singolo di debutto, DON'T TAKE IT PERSONAL (JUST ONE OF DEM DAYS), tipica produzione R’N’B dell’epoca che piace tanto agli americani (in Europa invece passa inosservata o quasi). Monica è la terza teenager di colore che conquista le classifiche USA nel giro di un anno: prima di lei son arrivate Aaliyah e Brandy. In duetto con quest’ultima Monica avrà il suo più grande hit nel 1998, il successo mondiale “The Boy Is Mine”.

Notorious B.I.G. – Il losco grassone è pronto a morire

The Notorious B.I.G. - Ready to Die Alle spalle del trio si ferma anche il rapper Notorius B.I.G., ovvero Christopher George Latore Wallace. In un’epoca in cui la rivalità tra rapper di East e West Coast finisce a morti ammazzati (e infatti Notorious B.I.G. verrà ucciso in un agguato il 9 marzo 1997), il rapper con l’album di debutto “Ready To Die” (titolo poi risultato sinistramente profetico) ha riportato i riflettori sulla scena East Coast di New York miscelando il patinato G-funk della west coast di Dr. Dre (all’epoca stile dominante) con il rap più duro dell’East Coast. Nel 1995 il losco grassone è il rapper N. 1 d’America, l’album vende oltre 4 milioni di copie e l’hit maggiore da esso estratto è proprio il singolo che si ferma al N. 2 in luglio, il terzo singolo preso dall'album di debutto. Si tratta del remix di ONE MORE CHANCE/STAY WITH ME, interpretato da Biggie con la mogliettina Faith Evans (che poi canterà nel famigerato pezzo dedicato al defunto maritino da Puff Daddy nel 1997) e la grande Mary J. Blige. L’estate 1995 è piena per Christopher: il 18 giugno viene arrestato, il 29 agosto i suoi protetti, i Junior M.A.F.I.A. (in cui c’è anche Lil’ Kim, sua amante all'epoca...), realizzano sotto la sua supervisione l'album di debutto, "Conspiracy", e nello stesso giorno pure la mogliettina pubblica il primo album, “Faith”. Una nota: tra gli insospettabili estimatori di “Ready To Die” c’è anche il grande compositore Randy Newman, che lo giudica uno dei migliori album mai realizzati, anche se poi questi ha aggiunto: è un album strano, la prima traccia dice “Smettiamo a ucciderci a vicenda” e poi si parla solo di gente che si ammazza!…”

La partecipazione al pezzo “Respect” inserito proprio in “Ready To Die” ha garantito un contratto discografico per la giamaicana Diana King, Diana King - Tougher Than Loveuna delle sorprese della stagione. Le piacciono i ragazzi timidi e lo canta nella canzoncina SHY GUY. Il pezzettino, un dance reggae senza infamia e senza lode, arriva nella top 20 USA, nella top 3 tedesca e inglese e al primo posto della Eurochart (donde la terza posizione nel nostro classificone). Merito del suo inserimento nella colonna sonora del successo di stagione “Bad Boys”, solito action movie con Will Smith protagonista. Manco a dirlo la simpatica Diana non replicherà più il colpo, piazzando al massimo nella top 20 UK un paio di cover.

Seal – Batman salva un valzer dal dimenticatoio

Seal - Kiss From A Rose Parlando di film, tra i blockbuster dell’estate cinematografica americana c’è “Batman Forever”, il terzo dedicato all’uomo pipistrello. La regia purtroppo non è più del geniale Tim Burton, ma è del mediocre Joel Schumacher, uno che pensa che per rendere un film interessante sia necessario fare almeno 20 cambi di inquadratura al secondo e piazzare la camera a sproposito… Il film è un successo, soprattutto grazie alla debordante interpretazione di Jim Carrey nei panni dell’Enigmista. Il successivo “Batman & Robin” sempre di Schumacher sarà invece talmente brutto da non piacere neppure ai teenagers americani. Non posso che immaginare cosa avrebbe fatto Tim Burton avendo a disposizione Uma Thurman nei panni di Poison Ivy, che è la mia cattiva di Batman preferita… Ok, sto divagando. Perché parlavo di Batman? Ah già, perché dalla sua colonna sonora son tratti due hit mondiali. Il primo è KISS FROM A ROSE, una delicata ballata interpretata dall’anglo-nigeriano Seal (all’anagrafe Seal Henry Olusegun Olumide Adeola Samuel), già noto per successi come “Killer” e “Crazy”. Il brano era contenuto nel secondo album del cantante, uscito nel 1994. L’album si rivela un successo minore alle attese e il brano, pubblicato su singolo, fa solo una rapida comparsata nelle classifiche inglesi, in quel periodo troppo votate alla dance. Il pezzo in effetti è una cosa strana per l’epoca, una ballata in 6/8, ovvero un valzer (!). Per fortuna Hollywood decide che il pezzo può funzionare per il film, e il brano viene quindi lanciato sul mercato americano con il film. Il successo è enorme e il singolo si piazza in vetta alla Billboard Chart a fine agosto. L’unico inglese capace di arrivare in vetta negli USA nel 1995. Di qui il rilancio anche in patria, dove arriva nella top 5. E ai successivi Grammy si becca pure il premio come canzone e singolo dell’anno. Niente male per un fiasco al primo colpo!

U2 – Dopo la mosca, ecco il pipistrello

U2 - Hold Me, Thrill Me, Kiss Me, Kill Me Da “Batman Forever” arriva anche un altro enorme hit dell’estate 1995. Si tratta di un pezzo scritto apposta per il film dagli U2, HOLD ME, THRILL ME, KISS ME, KILL ME. Il brano diventa uno dei maggiori successi della band irlandese nella chart britannica, dove, pur non andando oltre la seconda piazza (bloccati dai maledetti Robson & Jerome), rimane in top 10 per settimane. Il pezzo, di chiara matrice glam rock, coglie Bono e soci nel pieno della fase che raggiungerà il suo culmine in “Pop” del 1997. Il video invece presenta due degli alter ego che Bono ha assunto durante il monumentale “Zoo Tv Tour”: The Fly e MacPhisto. Gli U2 comunque devono aver preso gusto a scrivere brani per le colonne sonore. Infatti nello stesso anno Bono confeziona “Goldeneye” per i titoli di testa del nuovo 007 dal titolo omonimo. La canterà Tina Turner. In seguito, mentre Bono e The Edge si gingillano con il progetto Passengers e Pavarotti, la sezione ritmica della band, Larry Mullen Jr. e Adam Clayton, realizza la nuova versione di “Theme From Mission: Impossible” per l’omonimo film di De Palma con protagonista il nanetto di Scientology.

Michael Jackson – Ovvero come passare dalle stalle alla stelle in meno di 3 mesi

Michael Jackson - HIStory: Past, Present and Future - Book I Il Re del Pop si trova in un brutto periodo a metà anni ’90 (per carità il peggio sarebbe arrivato dopo…). Nel 1993 è stato accusato di abuso di minore. Nel 1994 ha sposato la figlia di Elvis Presley, Lisa Marie, inscenando agli MTV Video Music Award uno squallido teatrino con tanto di bacio alla francese. Mai bacio è risultato più repellente. Ha bisogno di un successo. Nel 1995 fa quindi il suo ritorno con il doppio megalomane “HIStory: Past, Present and Future - Book I”, in parte raccolta dei suoi hit, in parte collezione di inediti. Il primo estratto è SCREAM, un duetto con la sorella Janet, prodotto dai maghi Jimmy Jam e Terry Lewis. Il pezzo è un tiratissimo funk futurista e dovrebbe fare piazza pulita della concorrenza, grazie anche al costosissimo video (oltre 7 milioni ci dollari di costo!) diretto da Mark Romanek. Il pezzo debutta in giugno al N. 5 negli USA (il primo pezzo nella storia ad entrare direttamente in top 5) e al N. 3 in UK. L’album debutta direttamente in vetta l’8 luglio, vendendo solo negli USA 390.000 copie (in UK 100.000 copie in due giorni!). Tutto bene quindi. Niente affatto. “Scream” non sale oltre e rapidamente sparisce dalle classifiche. E lo stesso destino è riservato all’album che, non sostenuto dallo strombazzatissimo singolo (il cui video alla fine sembra più una gara a chi si è rifatto di più tra fratello e sorella), crolla nelle vendite nel giro di un mese in tutti i mercati. Evidentemente tutti i fan di Jackson l’hanno acquistato ma il resto dei potenziali acquirenti preferisce ascoltare altro. Per Michael questa rischia di essere una mazzata epocale e i manager della Sony già son attaccati alle flebo. A salvarlo/i arriva il secondo singolo, pubblicato a fine agosto, YOU ARE NOT ALONE. La ballata, scritta da R. Kelly, è del tipo zuccherino che tanto piace al pubblico di metà anni ’90. Da sconsigliare ai diabetici. A sorpresa e con gran sollievo di Jackson arriva sparata al N. 1 USA e si piazza in vetta anche in altri paesi, compresa l’Inghilterra, dove spodesta i Blur. Nel video Michael e Lisa Marie appaiono come una specie di Adamo (sic) ed Eva (doppio sic) in un Paradiso Terrestre (triplo sic)… L’album riprende a vendere e continuerà a farlo per tutto l’anno successivo, sull’onda del successo di una carrettata di singoli estratti. Io però continuo a preferirlo quand’era nero...

La classifica degli album USA risulta nel complesso più orientata verso il pop-rock.

Hootie & the Blowfish – Un successo fuori dal comune per una band comune

Hootie & The Blowfish - Cracked Rear View Uno dei successi più inspiegabili dell’anno è quello della band della Carolina del Sud. Una band che propone un onesto pop rock innocuo con blande influenze blues. Niente di particolare insomma. Eppure l’album “Cracked Rear View” vende 16 milioni di copie. Quello che stupisce non è che abbiano avuto successo ma che abbiano avuto un simile successo. Sono i misteri della chart USA che attribuisce di botto un successo spropositato a gruppi tutt’altro che eccezionali. Hootie & The Blowfish son la versione aggiornata agli anni ’90 di band come Journey e Reo Speedwagon. Hootie e compari si trovano al posto giusto nel momento giusto e, per le radio e il pubblico USA, son la giusta via di mezzo tra il pop zuccheroso da classifica di Mariah Carey e Boyz II Men e il pop rock alternativo da college radio. Come accaduto per le band citate sopra, un tale successo è circoscritto al mercato a stelle e strisce e la band di fatto non avrà successo in Europa. In ogni caso i tempi cambiano rapidamente e il successivo album “Fairweather Johnson”, ripetendo lo schema del fortunato predecessore, otterrà un successo decisamente minore (“solo” 4 milioni di copie…). Intanto beccatevi l’hit estivo della band, LET HER CRY.

Alanis Morissette – Mai scaricare la tua ragazza in malo modo per un'altra, potrebbe scriverci sopra una canzone!

Alanis Morissette - Jagged Little Pill Chi invece esplode nell’estate USA del 1995 diventando una star mondiale è la canadese Alanis. Già bambina prodigio nota in patria con all’attivo due album pop, l’artista si sposta a Los Angeles. Dopo aver subito una rapina a mano armata che le costa un esaurimento nervoso, l’artista sfoga la sua rabbia nella composizione di una serie di canzoni. In primavera firma un contratto con la Maverick, l’etichetta di proprietà di Madonna. L’album “Jagged Little Pill” esce a giugno con un’aspettativa di vendite di 250.000 copie. Nell’estate 1995 le radio USA iniziano a passare un brano dell’album, YOU OUGHTA KNOW, un’autentica tirata contro l’ex che l’ha mollata per un’altra. Il brano scatena subito una caccia all’identità del destinatario del brano, seconda solo a quella scatenata da “You’re So Vain” di Carly Simon anni prima. Nel brano suonano Flea, il bassista dei Red Hot Chili Peppers, e Dave Navarro, all’epoca chitarrista del quartetto losangelino. Quello che colpisce tuttavia – causando non poche polemiche – è il testo del brano, estremamente aggressivo e diretto. Alanis non si limita a chiedere se la sua sostituta lo ama come lei, ma osa chiedergli se è perversa come lei e se gli pratica sesso orale al cinema come faceva lei. Come la capa della sua etichetta sa bene, non c’è niente di meglio per lanciare in orbita un disco. E così accade. Il brano diventa un grande hit radiofonico. E diventa un inno femminista. Il resto è storia. In meno di 2 anni la canadese mette a segno 6 hit mondiali, vendendo un totale di 29 milioni di copie… Nonostante la popolarità, “You Oughta Know” non viene pubblicata su singolo in America, se non dopo molti mesi, in versione live, come lato B di “You Learn”. È un destino che seguiranno molti dei maggiori hit degli anni ’90, da “Killing Me Softly” dei Fugees a “Don’t Speak” dei No Doubt, fino a “Torn” di Natalie Imbruglia e “Iris” dei Goo Goo Dolls. Tutti pezzi dal clamoroso successo, ma solo radiofonico, e pertanto inesistenti per la Hot 100 di Billboard, che metterà le cose a posto solo a fine 1998, inglobando anche i brani non pubblicati su singolo ma di successo radiofonico.

Selena – Il triste destino della star messicana

Selena - Dreaming of You Nelle classifiche USA ottiene un grande successo anche la cantante messicana Selena, già incoronata in patria la Regina della musica Tex-Mex (la musica popolare messicana), che arriva in vetta alla album chart di Billboard. Un tale successo in realtà nasce da una tragedia. La cantante ispano-americana è una star in ascesa anche negli States e la sua carriera sembra destinata a un grande futuro quando il 31 marzo 1995 la presidentessa del suo fan club, nonché manager della sua catena di negozi, dopo averle sottratto soldi, messa alle strette dalla cantante, le spara. Selena muore a soli 23 anni. Il fatto sconvolge e commuove il pubblico americano e il suo ultimo album, in parte cantato in spagnolo, in parte in inglese e influenzato da più generi, una volta pubblicato, arriva direttamente in vetta alla classifica il 5 agosto, vendendo oltre 300.000 copie in una settimana (che considerando i negozi specializzati in musica latina, non considerati all’epoca da Billboard, diventano oltre 700.000!), mentre I COULD FALL IN LOVE diventa un hit da top 10 in settembre. Mai cantante ispano-americana era riuscita prima in questa impresa. Due anni dopo la tragica storia della cantante diventerà un film. La sua parte è recitata da una giovane cantante e attrice che ha sbaragliato la concorrenza di 12.000 persone. Il suo nome è Jennifer Lopez…

 


Altri hit del periodo

Offspring – il pop punk californiano non ha una grande stima di sé

The Offspring - Smash Figura ben piazzata nel nostro classificone anche SELF ESTEEM degli Offspring. La band pop punk di Orange County è stata tra le rivelazioni del 1994 negli USA con l’album “Smash” e ora sta godendo di un grande successo in Europa continentale (la Gran Bretagna invece all’epoca li snobba) col secondo singolo tratto dall’album, già in circolazione da mesi. Il pezzo, dall’inconfondibile intro vocale che ricorda un po’ “Smells Like Teen Spirit” dei Nirvana, è ironico e tratta di una relazione in cui il protagonista, trattato a pesci in faccia dalla compagna, si sente “un fesso senza autostima” ("I may be dumb/But I'm not a dweeb/I'm just a sucker with/no self-esteem"). Intanto negli USA c’è in classifica il terzo singolo tratto dall’album, GOTTA GET AWAY. Il successo della band segue quello dei Green Day di “Dookie”. Di fatto è il momento dell’esplosione nelle charts del punk americano, proveniente dalla California. “Smash” diventa l’album di maggior successo mai prodotto da un’etichetta indipendente, vendendo oltre 14 milioni di copie. Non male, eh? Per la cronaca, l’album successivo, pubblicato per una major, si rivelerà un successo nettamente minore, ma alla fine del 1998 la band conoscerà un nuovo clamoroso (e ancor maggiore) successo prendendo in giro i ragazzi bianchi di buona famiglia che si atteggiano a rapper dei ghetti.

Foo Fighters – Il fai da te dell'ex batterista dei Nirvana

Foo Fighters - Foo Fighters Estate 1995. Sono passati solo pochi mesi da quando Kurt Cobain se n'è andato. Il biondo è entrato nelle leggenda con un colpo di fucile. La sua gentile vedovella, sempre più strafatta, è ormai la donna più odiata del rock (titolo che Yoko Ono le passa volentieri). Il grunge ormai è defunto e le band che si son trovate (più o meno consciamente) a farne parte si sono trasformate in altro. Oppure son sparite. Come i Nirvana appunto. Orfani di Kurt, che fanno gli altri due ex membri della band? Gli occhi della critica sono ben piazzati sul bassista Krist Novoselic, ritenuto la seconda figura di spicco della band. Invece Krist farà ben poco, preferendo dedicarsi all'attivismo politico, all'epoca a favore delle popolazioni della ex-Yugoslavia (ricordiamolo: siamo in piena guerra laggiù e Krist ha origini croate). Chi invece esce allo scoperto è il terzo della band, il batterista Dave Grohl, che fonda una propria band, i Foo Fighters. Il nome deriva dai caccia inviati dall’esercito americano a indagare sugli UFO. Dave serve la ricetta del rock post-grunge: un power pop ottimista e tonico sporcato dall’esperienza alternativa. Strofe dolci e ritornelli energici. Il singolo THIS IS A CALL ne è il perfetto esempio. Sebbene scritta dopo la morte di Cobain, la canzone è un inno positivo e tirato che arriva nella top 5 britannica a luglio. Nello stesso mese, l’album si piazza nelle classifiche su ambo le sponde atlantiche, arrivando al n. 3 in UK. All’epoca la band è in realtà ancora il progetto solista di Dave, che ha scritto tutti pezzi dell’album (molti risalgono a quando stava ancora dietro la batteria con i Nirvana), suonandovi chitarra, basso, batteria e mettendoci la voce. Da allora Dave e i Foo non hanno più sbagliato un colpo, diventando di fatto una delle band più amate del circuito rock. E Dave non è più solo il batterista dei Nirvana.

Bjork – La folle nanetta dei ghiacci sperimenta con i maghi elettronici

Björk - Post Nel giugno 1995 esce anche “Post” di Bjork, che arriva sparato al N. 2 UK. Il nuovo disco dell’artista islandese deriva dalla collaborazione con nomi come Nellee Hooper, Tricky, Graham Massey degli 808 State e Howie B. Diventata artista da imitare, si è ritrovata a scrivere un pezzo nientemeno che per la Madonna (“Bedtime Stories”), che si ispirerà ancora a Bjork nel successivo album “Ray Of Light”. L’album contiene influenze techno e trip hop (risultato che la nostra evidentemente aveva bene in testa visti i collaboratori di cui sopra…). Il singolo apripista è l’ipnotica e martellante ARMY OF ME, quasi un pezzo techno industriale, accompagnata da un video clamoroso, diretto dal sempre geniale Michel Gondry, in cui la cantante guida un enorme camion, va da un gorilla dentista e fa scoppiare un bomba in un museo per svegliare un fidanzato morto esposto come opera d’arte... Il video usa per primo la tecnica del “bullet time”, ovvero di quell’effetto speciale che consente di vedere una scena in slow-motion mentre l'inquadratura gira attorno ad essa alla velocità normale (poi usato in "Matrix”).

Baby D -  I Need Your Loving Sul versante del Drum’N’Bass/Jungle più commerciale, al N. 3 UK arriva I NEED YOUR LOVING (EVERYBODY'S GOT TO LEARN SOMETIME) cover/versione dance del classico dei Korgis del 1980. A interpretarla sono i Baby D, il gruppo dance techno che tra 1994 e 1995 riesce a piazzare ben 3 top 5 in Uk, compreso il N. 1 “Let Me Be Your Fantasy”. Il trio è formato da Floyd Dyce, Terry Jones e dalla cantante Dorothy, moglie del proprietario dell’etichetta discografica del gruppo, Phil Fearon. Phil ha fondato l’etichetta nel 1987, dopo aver ottenuto col suo gruppo Galaxy 4 successi da top 10 britannica. Questa versione da rave del pezzo dei Korgis è interessante e la base jungle su adatta bene alla linea melodica del pezzo.

Method Man - I'll Be There for You / You're All I Need to Get ByIl Grammy per il miglior pezzo rap di un gruppo invece va al duo formato da Method Man e Mary J. Blige. Il rapper membro dei Wu-Tang Clan e la Regina dell’hip hop soul realizzano I'LL BE THERE FOR YOU / YOU'RE ALL I NEED TO GET BY, versione hip hop del classico Motown scritto da Ashford & Simpson e portato al successo nel 1968 da Marvin Gaye e dalla povera Tammy Terrell (morirà due anni dopo per un cancro). Il rapper di fatto trasforma un solare gioiellino nella più inquietante delle dichiarazioni d’amore. Dopo aver raggiunto la terza piazza USA in giugno il duetto entra nella top 10 britannica in luglio.

Blues Traveler - FourSuccesso negli USA per i Blues Traveler, jam band blues-rock che ottiene in agosto un hit da top 10 con RUN-AROUND, tratto dal loro quarto album, opportunamente intitolato “Four”. L’album arriverà a vendere in America ben 5 milioni di copie. John Popper, frontman dei Blues Traveler, suona l’armonica anche in un altro successo estivo, il primo hit (non pubblicato su singolo e pertanto solo radiofonico) della Dave Matthews Band, WHAT WOULD YOU SAY. Dave Matthews Band - Under the Table and DreamingIl collettivo guidato dall'artista di origini sudafricane è la più popolare tra le jam band fusion jazz-rock-funk-blues che emergono nel corso degli anni ’90 negli States. L’album che contiene il pezzo, il loro secondo, è "Under the Table and Dreaming", risale all’anno precedente e venderà anch'esso qualche milione di copie. La band non riuscirà tuttavia mai a replicare il successo americano oltreoceano, dove band del genere non sono mai riuscite ad emergere (e infatti la stessa sorte è condivida dai Blues Traveler.

White Zombie - Astro-Creep: 2000 Di tutt’altro genere un altro album nella top 10 USA, con oltre 2 milioni e mezzo di copie vendute: si tratta di Astro-Creep: 2000, il quarto e ultimo album dei White Zombie di Rob Zombie (si scioglieranno nel 1998 e Rob darà inizio a progetti solisti), ironica versione in acido elettronico del trash metal. L’hit dell’album è MORE HUMAN THAN HUMAN, ed è ispirato a “Blade Runner”. Rob infatti è un accanito cinefilo e tutti i suoi lavori son infarciti di citazioni cinematografiche (a partire dal nome della band, ispirato a un classico horror del ’32 con Bela Lugosi). Non per nulla diventerà regista di acclamati film horror duri e crudi, come “La Casa dei 1.000 Corpi” e “La Casa Del Diavolo”. Per tacere del falso trailer girato per Tarantino e presente nell’edizione USA di “Grindhouse”. Si tratta del trailer di un film chiamato “Werewolf Women of the SS” (che a molta critica è piaciuto di più dell’intero film di Tarantino e Rodriguez…). Ora sta girando un remake di “Halloween” di John Carpenter. Non amo i remake, specie quelli dei classici horror, ma in questo caso ho una certa fiducia…

Pink Floyd - Pulse Al N. 1 USA e UK arriva anche il tanto atteso album live dei Pink Floyd, "P•U•L•S•E". Ormai la band vive di rendita sul repertorio leggendario che nell’album è ben rappresentato, a cominciare da “The Dark Side Of The Moon”. L’album, registrato durante il "Division Bell" tour, viene considerato il miglior live della band. In vetta in tutta Europa arriva invece l’album di Bon Jovi, “These Days”. L’album vende oltre 8 milioni di copie, arrivando al N. 1 della UK chart e della classifica tedesca. Negli States si ferma invece in nona posizione. Bon Jovi - (These Days)La band, clamorosamente sopravvissuta all’ondata grunge che ha messo in crisi tutti i compari dell’epoca “hair metal”, ora infatti campa (bene) soprattutto nel Vecchio Continente e in America Latina, ripetendo ad libitum la solita ricetta: power ballad e rocker più o meno standardizzati, anche se con testi più cupi rispetto alla media della sua precedente produzione. Ne è un tipico esempio il brano di maggior successo dell’album, che figura al sesto posto del nostro classificone. È la ballata THIS AIN'T A LOVE SONG (molto simile ad infinite altre del nostro). Il brano è un enorme successo in tutta Europa e arriva in vetta alla Eurochart. È anche l’unico hit tratto dall’album che scala la classifica USA (pur fermandosi al N. 14). Alla fine, in Europa i singoli di successo saranno quattro. Grande successo europeo anche per '74 - '75, bella ballata dalle riminescenze celtiche e dal testo cupo del gruppo americano del Nord Carolina The Connells The Connells - Ring(dal nome del fondatore, il chitarrista Mike Connell). I Colonnelli, formatisi nel 1984, riescono a scalare anche la chart inglese in agosto, dopo aver ottenuto piazzamenti in tutto il continente. Il successo europeo porta la band a tour intensivi per le strade del vecchio continente, aprendo tra l’altro i concerti dei Def Leppard. Il successo del singolo catapulta nelle classifiche anche l’album “Ring”, uscito nel lontano 1993. Purtroppo la band, che non conoscerà uguale successo in patria, non ha più ripetuto il colpo, pur continuando a incidere fino al 2000.

Shaggy - BoombasticEstate fortunata anche per Orville Richard Burrell, alias Shaggy (nome derivante dal cartoon “Scooby Doo”). Mentre in Gran Bretagna la sua banale cover reggae di IN THE SUMMERTIME dei Mungo Jerry, eseguita con Ravyon, entra in top 5, si piazza nella top 3 USA con BOOMBASTIC, vendendo oltre un milione di copie. Quest’ultimo è un funk-reggae minimalista in cui l’interprete giamaicano (ovvero Mr. Lova Lova Boombastic) decanta con il vocione le proprie doti amatorie. Il tormentone diventerà in settembre il suo secondo N. 1 inglese, seguendo in vetta a una distanza di più di 2 anni un’altra sua cover, quella di “Oh Carolina”. In autunno avrà invaso tutte le classifiche, grazie anche al suo impiego in uno spot della Levi’s.

Love Parade e dintorni

La musica dance sta conoscendo un momento di grande successo commerciale in Europa. Per lo più si tratta di produzioni usa e getta di produzione continentale. Le nazioni guida sono l’Italia e la Germania, che negli anni ’90 diventa sempre più il paese della “Love parade”, la sempre più enorme parata rave. La classifica teutonica abbonda pertanto di pezzi dance e techno. Tra gli album arrivano al N. 1 pure i Puffi con un loro album di cover techno! Il genere danzereccio dominante è denominato all’epoca “Dancefloor”, oggi lo si definisce Eurodance. La formula tipica del periodo è abbinare una cantante (tendenzialmente bona) a un rapper (possibilmente tamarro), aggiungere un ritmo martellante in 4/4 realizzato mediante sintetizzatori con 135 battiti al minuto (il tumptumptump) e una linea melodica elettronica di facile presa. Orde di vacanzieri non vorranno ballare altro. Ovviamente si tratta di progettini creati ad hoc da produttori che la sanno lunga. Uno di questi è il famigerato Frank Farian. Chi è costui? Beh, si potrebbe definire l’emulo grezzo di Giorgio Moroder. All’anagrafe Franz Reuther, il nostro ha cercato di aver successo come cantante. Non riuscendovi, ha deciso di lavorare dietro le quinte creando gruppi fantasma. Negli anni ’70 ha quindi assemblato i Boney M (dei quali era lui a cantare le parti maschili e non il negrone in perizoma Bobby Farrell – a questo permetterà di farlo solo negli anni ‘80). Negli ’80 ha fatto di “meglio”. Prima i Far Corporation, che hanno realizzato una versione da ripristino immediato della pena di morte di “Stairway To Heaven”. Poi i leggendari Milli Vanilli. Si, i due figoni treccioluti che in realtà non cantavano una sola nota dei loro pezzi e che per loro sfiga si son fatti beccare con le mani nel sacco. Basterebbe questo per denunciarlo per crimini contro la musica. E ora? Ora si gingilla con i La Bouche, duo, guarda caso, composto da una cantante (Melanie Thornton, dalla buona voce e sufficientemente attraente) e da un La Bouche - Be My Lover rapper (Lane McCray, inequivocabilmente coatto). Il duo sta spopolando in Europa (N. 1 in Germania, ovviamente) con il singolo BE MY LOVER che li porterà nella top 10 USA l’anno successivo. Il pezzo è molto simile al precedente “Sweet Dreams”, primo loro hit. Il duo è presente nelle classifiche anche con FALLIN’ IN LOVE, poppettino-ino-ino dalle riminescenze reggae. Melanie lascerà il gruppo nel 2000 per dedicarsi alla carriera solista di buon successo, tragicamente interrotta il 24 novembre 2001 da un incidente aereo.

Scatman John – dalla balbuzie alla techno passando per il jazz

Scatman John - Scatman's WorldAl N. 1 tedesco s’invola anche il secondo grande hit di Scatman John. Il cinquantaduenne John Paul Larkin è un pianista jazz dalla vita travagliata. Balbuziente, trasforma il suo difetto in uno stile, dedicandosi allo stile jazz scatting, ovvero all’uso della voce come strumento musicale attraverso una successione di sillabe senza senso. Dopo anni difficili si trasferisce in Germania e qui al suo agente viene un’idea: perchè non unire lo stile a un ritmo techno? Il primo pezzo, SCATMAN (SKI-BA-BOP-BA-DOP-BOP) (nella top 5 UK all’inizio di giugno) vende a palate (6 milioni ci copie!). Ovvio che poi si replichi con SCATMAN WORLD, album e singolo. Il secondo pezzetto è la replica perfetta del primo successo. Entro la fine dell’anno arriveranno anche “Song Of Scatland” e “Scat Paradise”. Questo è il tipico approccio della produzione da discoteca continentale: una volta avuta un'idea, magari un po’ trash ma di sicuro attecchimento sul pubblico meno esigente (traduci i bambini e i tamarri), la si ripropone all’infinito fino allo sfinimento. Sembra che in qualche cassetta di sicurezza svizzera riposino i seguenti inediti: “La Moglie di Scatman”, “Il Figlio di Scatman”, “Il Ritorno di Scatman”, “Scatman contro Zorro, Rambo, Maciste e Dracula”. Ovviamente il gioco dura una stagione e il buon Scatman John ritornerà nell'ombra, ma con il portafoglio ben pieno... Il nostro eroe se ne andrà via nel 1999 per un cancro ai polmoni (dichiarerà prima di morire: "...Ho avuto una bella vita. Ho provato la bellezza" – se non altro ha avuto un'occasione e l'ha sfruttata al meglio).

Dall’Inghilterra parte invece il successo dei Nightcrawlers, progetto house di John Reid. La band, dopo aver piazzato al N. 3 UK PUSH THE FEELING ON, Nightcrawlers - Lets Push Itpezzo vecchio di 2 anni che nel corso dell’estate “striscia nottetempo” nella classifiche europee, replica con SURRENDER YOUR LOVE in patria. Reid in seguito ha scritto hit tra gli altri per Westlife, Tina Turner, Rod Stewart e Kelly Clarkson. I suoi hit house non mi fanno impazzire, ma se non altro almeno non si tratta di un burattino nelle mani di un produttore.

E per mandarvi KO, per la serie pop-dance così kitsch la puoi trovare solo sulle sponde del Reno, eccovi SHUT UP (AND SLEEP WITH ME) (N. 4 in Germania), un fulgido esempio Sin with Sebastian - Shut Up And Sleep With Me di eurodance melodica. A interpretarlo è Sebastian Roth, un tale che si fa chiamare Sin With Sebastian, che ottiene con esso l’unico hit della folgorante carriera. La creatura si fa aiutare da un’altrettanto inquietante biondona maggiorata (probabilmente più di plastica che di carne) in ecstasy che evidentemente il figuro impiega per adescare i ragazzotti. Poi quando questi si trovano in camera Sebastian, magari protestano un po’. E allora lui birichino dice loro: "taci e dormi con me!" Per inciso il pezzo è diventato un hit continentale, rimanendo nelle classifiche per uno sfracello di settimane (N. 1 in 6 paesi…).

Per concludere, vi propino un prodotto da consumazione interna, i Die Doofen, ovvero “gli stupidi”. Si tratta di un duo comico Die Doofen - Mief! (Nimm mich jetzt, auch wenn ich stinke) molto famoso per uno show tedesco del sabato sera (da quel che ho capito una versione tedesca del Saturday Night Live). Sembrano quasi una versione teutonica aggiornata di Cochi e Renato. Sta di fatto che la loro MIEF! (sottotitolo: prendimi ora anche se puzzo!) arriva al N. 1 in giugno e così pure il loro album. Ora mi sto chiedendo se c’è un tedesco che sta scrivendo di Checco Zalone…

 


USCITE CHIAVE
The Chemical Brothers - Exit Planet Dust Lezione di teoria: dicesi “Big Beat” un tipo di dance elettronica da 90 a 140 battiti al minuto, che miscela break beat (musica elettronica dalla ritmica non lineare, influenzata dalla musica africana) con psichedelia, hip hop, acid house e influenze e campionamenti rock, funk e pop. Il nome è stato coniato da Norman Cook, alias Fat Boy Slim, uno dei massimi esponenti del genere da discoteca più caratteristico della seconda metà degli anni ’90. Uno dei capisaldi del genere esce a luglio e arriva al N. 9 della UK chart. Si tratta del debutto di una delle band di dance elettronica più longeve della storia: i Fratelli Chimici. Il loro album è “Exit Planet Dust” e segna le caratteristiche del genere, dominato da linee di basso e percussioni. I due, Tom Rowlands e Ed Simons, inizialmente si chiamavano Dust Brothers. Dato che questo era lo stesso nome del duo di DJ produttori e collaboratori dei Beastie Boys, hanno dovuto cambiare il nome in Chemical Brothers. Il titolo dell’album ironizza sul fatto. Dall’album son tratti due hit, che rappresentano in nuce i due modelli chiave di composizione del duo: la strumentale dominata da basso e percussioni LEAVE HOME e la più "pop" LIFE IS SWEET, cantata dalla voce dei Charlatans, Tim Burgess.

Goldie - TimelessAltra grande uscita è l’album che ha trasformato il drum‘n'bass in un genere commerciale (altra lezione teorica: dicesi Drum ’N’ Bass o Jungle quella musica elettronica ad elevati battiti per minuto (160–180) dal ritmo di batteria furioso e spezzato e da intricate linee di basso. È la musica underground inglese degli anni ’90). A dire il vero c’erano già stati alcuni hit single, ma è “Timeless” il primo album a vendere. L’autore è quel tipo poco raccomandabile di Goldie, ex breakdancer, ex graffitaro, famoso come creatore di grills (le famose dentiere in metallo che sfoggiano i rapper). Clifford Joseph Price, questo il suo nome, diventa la faccia del drum’n’bass, e lo porta verso il grande pubblico, addizionando alle caratteristiche ritmiche del genere (basso e breakbeat) orchestrazioni sinfoniche con archi in evidenza. Il pezzo più noto è INNER CITY LIFE, impreziosito dalla voce di Diane Charlemagne. In seguito Goldie si darà anche al cinema.

Guru - Jazzmatazz Volume 2: The New RealityContinua con il secondo volume, “The New Reality”, anche la saga “Jazzmatazz” di Guru (acronimo di "Gifted Unlimited Rhymes Universal"). Il rapper, pioniere del jazz-rap continua la sua sperimentazione, collaborando tra gli altri anche con Branford Marsalis e Jamiroquai. L’album esce il 18 luglio e diventa il maggiore successo della carriera solista del rapper, che ricordiamo è anche metà degli innovativi Gang Starr. Il singolo estratto, WATCH WHAT YOU SAY, vede la partecipazione anche della grande Chaka Khan (che però non compare nell’esibizione live disponibile su youtube).

D'Angelo - Brown Sugar Esce anche “Brown Sugar” dell’allora 21enne Michael Eugene Archer, alias D’Angelo, esponente di punta del “neo soul”, una corrente della musica black che si ricollega al suono soul-funk degli anni ’70 e che ha come riferimenti Marvin Gaye e Al Green. In un momento in cui la musica black era divisa tra hip hop e ballatone saccariniche e patinate, qualcuno riscopre le radici anni ’60, e ’70 del sound R’N’B, a partire dalla grande title track, BROWN SUGAR, che ovviamente non parla solo di una ragazza, ma anche della cannabis. Un album “retrovoluzionario” che ha aperto la strada ad artisti come Alicia Keys, John Legend, Erykah Badu e Kanye West.

Soddisfatti del giro sulle montagne russe? Tra due settimane ingraniamo la retromarcia e andiamo a visitare l’estate di Woodstock e dello sbarco sulla Luna. John e Yoko fanno di tutto per la pace, gli Stones affrontano un’estate tragica e nasce il sound della West Coast...

Marco

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