di Antonio Sciotti
Le canzoni in dialetto napoletano dedicate agli emigranti italiani che vivono in Argentina non sono numerose come quelle dedicate ai dagos che vivono negli Stati Uniti d'America. Però alcune di queste canzoni hanno avuto, negli anni di pubblicazione, un buon successo commerciale ed una di queste Argentina addirittura un successo internazionale pari a "Santa Lucia luntana" o a "O paese d"o sole". Argentina, il motivo di Ferrari-Raimondi, ha la fortuna di incontrare sul suo cammino Gilda Mignonette, la regina degli emigranti, che successivamente alla pubblicazione, porta il brano su disco ed in giro per il mondo. "Argentina" che inizialmente è affidata a Dina Evarist, è realizzata a tempo di tango da Vincenzo Raimondi e tratta degli emigranti italiani che lavorano nelle miniere dell'America latina. I dagos lavorano e cantano sognando il ritorno e la donna amata che li aspetta in Patria. "Argentina" è recuperata quasi subito da Gilda Mignonette che la registra per la Brunswick (78g Brunswick 58054) e ne fa una hit internazionale. Un secondo motivo, meno popolare, ma di grande e profonda intensità rispetto ad "Argentina" è Ddoje lettere di Riccardo De Vita e Felice Genta. La canzone racconta di due lettere che viaggiano su un aeroplano partito dall'Argentina per arrivare in Italia. Entrambi i messaggi sono spediti da due emigranti che lavorano in America latina. La prima lettera è destinata a Maria ed è un invito a raggiungere il suo amato in Argentina; la seconda lettera è destinata a Lucia ed è un invito a rifarsi una vita perché l'amato sposa una ricca ereditiera. Quando i due messaggi arrivano a destinazione trovano una brutta sorpresa: Maria si vende in strada e Lucia è suora di carità. Entrambe non avrebbero coronato l'amore con i due emigranti. Chitarrata argentina è una canzone che descrive l'Argentina come una terra di amori e di ricchezza, dove gli emigranti tutti trovano la felicità. Il motivo di Achito Luca realizzato a tempo di tango lascia intendere che l'emigrante va in Argentina oltre che per lavoro, anche per scappare dalla propria vita. Immacolata, Maria, Lucia, Assunta e altre attenderanno invano un ritorno del proprio amato dall'Argentina. Fior d'Argentina è una canzone di Achito Luca realizzata a tempo di rumba e che mette in risalto la donna argentina, ammaliatrice e seducente, che fa impazzire gli emigranti italiani. Questi fior d'Argentina, come ama definirle l'autore del motivo, sono i sogni degli emigranti d'Argentina e degli uomini italiani che ancora non devono partire e che già conoscono per lettera e per sentito dire l'essenza di queste donne. L'emigrante, accumulato un po' di dollari, ritorna in Italia, ricordando per sempre il suo sogno argentino. Questi quattro brani racchiudono brevemente la storia dell'emigrazione degli italiani in Argentina. Si parte per lavorare nelle miniere, per accumulare dollari e ritornare in patria oppure per stabilirsi definitivamente, con una bella Conchita come moglie, in Argentina. Naturalmente esistono altre canzoni che trattano questo tema, e che non segnaliamo per evitare di ripeterci con gli stessi argomenti. Inoltre questi quattro brani, oltre a diventare un buon riferimento storico, sono stati dischi di buon successo (vedi "Argentina"). Quando si trattano i canti degli emigranti ancora una volta viene fuori il nome di Gilda Mignonette. Questa donna che, aldilà delle sue aspirazioni e delle sue ambizioni artistiche, ha compiuto veramente una notevole missione per il mondo: far sentire la Patria vicina con le sue canzoni e alleggerire la malinconia, fissa compagna di ogni dagos. Il repertorio musicale della Regina degli Emigranti è, infatti, ricchissimo di canti d'emigranti e nonostante la gran concorrenza di Ria Rosa e Teresa De Matienzo, è riuscita a portare a termine la sua missione: essere la portavoce degli emigranti nel mondo. Il ricordo della Mignonette, della sua voce, è ancora oggi molto vivo nelle comunità italiane, nonostante sia scomparsa da oltre mezzo secolo.
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