-Le belle canzoni di Napoli Bella- di Antonio Sciotti
La prima edizione dell'audizione musicale Aprilia "Le belle Canzoni di
Napoli Bella" è organizzata dal poeta Beniamino Canetti (spesso usa lo
pseudomino di Netti) che, dopo anni di gavetta come autore nelle altre
editorie, decide di mettere su una propria Piedigrotta.
La manifestazione ha luogo il 23 settembre 1942 al Teatro Mercadante di
Napoli.
Canetti trova subito difficoltà nella formazione del cast, poiché i
cantanti in voga sono quasi tutti impegnati nelle altre audizioni già
avviate dal mese di luglio. Deve far leva, per formare un buon cast, sulle proprie amicizie. Riesce ad avvicinare, così, il suo vecchio amico 73enne Gennaro Pasquariello, star in declino, ma sempre un gran nome del panorama musicale. Pasquariello, nonostante l'età, continua a cantare ed è ben lieto di accettare l'invito di Canetti. Egli esegue "E mo nun cante cchiù" e "A fenestella". Il compilatore aggiunge nel cast, con Pasquariello, un gruppo di belle voci napoletane emergenti: Enzo Di Maio, Adriana Perrelli, Mario Lindo ed il Duo Tilli e Daine. Canetti ha bisogno, però, delle belle e popolari voci contemporanee. Egli sa che senza questi cantanti l'audizione passerà inosservata. Tra mille difficoltà, Canetti riesce, alla fine, a reclutare ben cinque star del momento: quattro donne ed un uomo. Partecipa alla rassegna canora Enzo Romagnoli (28 anni), la star del momento, il cantante di giacca per eccellenza. Romagnoli, nonostante la giovane età, già ha alle spalle numerosi successi, oltre che un solido contratto discografico con l'Odeon. Basta solo il suo nome per gremire i teatri. Numerose canzoni, da lui lanciate, sono diventate sceneggiate (commedie musicali) di gran successo, messe in scena dalle maggiori Compagnie teatrali del momento. Romagnoli, vincitore del concorso O.N.D. sia nel 1937 con il motivo "Canzone eterna" sia nel 1938 con la canzone "Bella e luntana", canta all'audizione Aprilia le seguenti canzoni: "Dimane spuse", "Signora" e "Viva sempe a libbertà". Isa Landi (17 anni), la grande scoperta di Giuseppe Cioffi che ha trovato immediato successo all'audizione musicale Pisano-Cioffi di qualche mese prima, di cui c'è un gran parlare nell'ambiente dello spettacolo. Lia Monti (25 anni), giovane e acclamata soubrette, cantante preferita di Libero Bovio che l'ha spesso inserita nell'audizione Bottega dei Quattro, diventata in breve una delle star del varietà napoletano. Adriana Brancati (18 anni), nipote del tenore Giuseppe Brancati, proveniente dall'opera. Adriana studia lirica fin da piccola ed ha già debuttato come soprano in alcune romanze con il nonno paterno. La cantante, quasi per scommessa, accetta quest'insolito compito d'interpretare canzonette italiane (in seguito abbandona la lirica per la canzone melodica). Tina Castigliana (43 anni), la regina della canzone comica, l'attrice preferita di Raffaele Viviani ed Ernesto Murolo, la cantante contesa da Armando Gill, Roberto Ciaramella e Gigi Pisano, la collega preferita di Anna Fougez. La Castigliana, che continua a cambiare etichetta discografica, interpreta all'audizione Aprilia le canzoni (inevitabilmente comiche) "Primma e mò" e "Penso e ripenso". Canetti, alla fine, è appagato dal cast, ma non completamente soddisfatto. Mancano all'appello le belle voci tenorili. Vittorio Parisi, Augusto Ferrauto e Salvatore Papaccio hanno respinto, per impegni in corso, l'invito del compilatore. Grazie all'amicizia con la famiglia di Adriana Brancati (ben inserita nella lirica), Canetti riesce nel colpaccio di scritturare il tenore Ciro Vacciano, protagonista di numerose romanze, che non ha mai cantato canzonette e non si è mai esibito ad un'audizione. La presenza di Vacciano è una novità assoluta a Napoli che incuriosisce sia i fan della canzone napoletana, sia gli addetti al lavoro. Con l'inserimento finale di Vacciano, Canetti è contento di presentare alla stampa la sua prima audizione di Piedigrotta. A Vacciano sono assegnate due canzoni in dialetto napoletano ("Tu nun o può sapè" e "Si sempe cchiù bella") e due motivi in lingua ("Soldatini d'Italia" e "Senza felicità"). Tutti i cantanti sono accompagnati dall'Orchestra diretta da Armando Costa. Tra una canzone e l'altra si esibisce, sul palcoscenico del Mediterraneo, il Balletto Brianz. Le canzoni in gara sono quarantaquattro (ventuno sono le composizioni in lingua e ventitré le canzoni in dialetto napoletano). Inevitabilmente, trovandoci in un periodo bellico, tra le composizioni c'è abbondanza di canzoni di guerra (tutte a tempo di marcia). Inoltre, tra la melodia e la macchietta, tra le canzoni a tempo di valzer o di tango, mancano i classici generi musicali napoletani. È presente, infatti, una sola barcarola "Passione 'e marenare" ed una sola serenata "Mattinatella", entrambe riprese più tardi e portate al successo da Vittorio Parisi. Durante la manifestazione, le canzoni particolarmente gradite dal pubblico sono quelle assegnate alla Castigliana, a Vacciano, a Romagnoli e a Pasquariello. I quattro interpreti, infatti, bissano o addirittura trissano i brani rappresentati. Successivamente alla rassegna, il motivo che diventa il simbolo della prima edizione dell'audizione Aprilia è, senza dubbio, Dimane spuse di Vento-Tavernier (Enzo Romagnoli Odeon P 659), una canzone-sceneggiata che parla di due fidanzati divisi contro la loro volontà. Lei è obbligata a sposare un uomo che non ama. Dalla canzone, inevitabilmente, nasce una sceneggiata (commedia musicale) di gran successo.
CANZONI IN GARA
Antonio Sciotti
|
  |