di Antonio Sciotti
La prima manifestazione musicale, vera e propria gara canora con tanto
di pubblicazione di dischi, si è disputata in Italia nel 1924 quando
Amerigo Esposito, titolare dell'etichetta discografica Phonotype record,
organizza, insieme all'editore musicale Edward Rossi e al
poeta-compilatore Mario Nicolò, il 1° Festival della Rossi. La rassegna, simile ad un'audizione di Piedigrotta Partenopea, è pubblicata dalla "Cerie", casa editrice che unisce l'Italia con l'America. Mario Nicolò e Amerigo Esposito decidono, in comune accordo, la formazione del cast artistico. Naturalmente la maggior parte dei cantanti convocati appartengono al team musicale di Esposito, anche se non mancano "chicche", come la presenza del 34enne calabrese Gabrè (vero nome Aurelio Cimata) che incide per la Columbia e che ha all'attivo già una decina di successi musicali. A sfidare Gabrè, Nicolò convoca il 32enne Vittorio Parisi, il 34enne Salvatore Papaccio ed il 37enne Roberto Ciaramella, tutti cantanti napoletani affermatissimi. Parisi, strappato alla lirica, proviene dal successo di "Silenzio cantatore"; Papaccio è reduce del popolare motivo "Marenaro traduto", mentre Ciaramella è in Hit Parade con la geniale "Quant'è brutta 'a staggione", parodia della più nota "Comm'è bella 'a staggione" di Gigi Pisano. L'elenco dei Big si completa con la presenza del cantante-attore Vincenzino Maggio (22 anni), figlio del più noto Dante e della partecipazione del più anziano dei cantanti in gara, Enzo Tacci (46enne di Taranto), conosciuto soprattutto perché compagno teatrale della divina Anna Fougez. In cerca di affermazione sono Salvatore Molino e Benedetti. Il cast femminile conta la presenza della veterana del teatro partenopeo Silvia Coruzzolo (35 anni), della 21enne romana Mafalda (vero nome Mafalda Carta), di Maria Montebruno (33 anni, vero nome Vincenzina Bottone), nota per il suo repertorio musicale prettamente maschile e dell'attrice napoletana Vitolina (38 anni, vero nome Rosa Vitolo). Ancora in cerca di affermazione la 34enne napoletana Elena Bruno (vero nome Nunzia Abbellito in Minieri), la 31enne abruzzese Lea Floramy (vero nome Maria Pacienza)) e Gilda Mignonette (34enne partenopea). Il cast si completa con la presenza di Reginella e Gina I, giovanissime canzonettiste alla prima esperienza. Gilda Mignonette (vero nome Griselda Andreatini), la nota star internazionale che troverà successo in Italia, America e Argentina tre anni dopo con la canzone "A cartulina 'e Napule", nel 1924 è ancora legata al repertorio di Cafè Chantant. Al Festival esegue, infatti, il motivo "O core dint"o zuccaro", una macchietta di sciantosa che non approda al successo. Solo in partecipazione straordinaria, in duetto musicale con l'amico Ciaramella, il veterano della canzone napoletana Mario Massa (48 anni) partecipa alla rassegna musicale con il motivo "Mmasciata 'e sanghe", una composizione che rientra nel genere delle canzoni di malavita. Tra le 30 canzoni in gara, ben 26 sono in dialetto napoletano. Tra le quattro canzoni in lingua, è presente "Amami (Esitation)", un brano senza testo letterario che al Festival è eseguito al pianoforte dallo stesso autore Giuseppe Festinese. La gara si disputa nell'agosto del 1924 al Teatro Nuovo di Napoli e vede l'affermazione del motivo "Muntevergine", una canzone di stampo popolare eseguita da Vitolina, la nota soubrette di Totò, che conferma le sue doti di attrice, oltre che di cantante. Il motivo (che sarà recuperato successivamente anche da Ria Rosa) mette k.o "A terra mia", brano che tratta il tema dell'emigrazione e che è dato per favorito alla vigilia. La rassegna si apre con il poeta Ferdinando Russo che cita il discorso intitolato "Frutti di stagione". Russo, tra l'ironia e la polemica, mette in risalto l'affermazione delle nuove canzoni in America che sostituiscono via via le composizioni "O sole mio", "Fenesta che lucive", "Voce 'e notte" ecc. già considerate, nel 1924, canzoni antiche. "Frutti di stagione" si chiude con Russo che augura alla rassegna tanto successo sia in Italia che oltre oceano. Successivamente al Festival, i brani che trovano successo in Hit Parade sono: "Muntevergine", "Signurina primmavera", "A terra mia" e "L'ultimo fox-trott". Solo quattro sono le canzoni della rassegna canora che non saranno incise. Tutte le altre sono portate su supporto a 78 giri dai cantanti più popolari della rassegna (esclusi, di conseguenza, gli esecutori non affermati, anche se primi interpreti della canzone). Sono stampate, inoltre, tutte le copielle delle canzoni, oltre ad un Fascicolo gigante, riepilogativo della manifestazione. La rassegna è ripetuta in America al Teatro Werba di New York con lo stesso cast di cantanti e con le stesse canzoni. Vitolina, alla manifestazione americana non ripete il primo posto che è invece assegnato a Mafalda con "A malizia d"e femmene", una tarantella che diventerà molto famosa nei ghetti di Brooklyn. Mafalda, travolta dal successo, decide di fermarsi a New York per oltre 11 anni, durante i quali si afferma in tutta l'America del Sud. Durante la rassegna americana, si mettono ben in evidenza Roberto Ciaramella, Silvia Coruzzolo, Alda Vergani (quest'ultima si esibirà al Royal Theatre Maiori di New York) e Gilda Mignonette, futura "regina degli emigranti". In seguito ai risultati del 1° Festival della Rossi, si deciderà, nel 1925, di ripetere la gara musicale che andrà avanti fino al 1931.
I brani partecipanti (tra parentesi gli autori):
Gli unici brani a non essere incisi sono: "Te si salvata", "Stu pazzo fa pe' tte" e "Chi soffre per amore". Le incisioni (78g) sono tutte Phonotype Record:
Antonio Sciotti
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