Anno:
1993
Altri titoli:
Interpreti:
Rossana Casale e Grazia Di Michele
HitParade:
#6, Marzo 1993
Chart annuale:
Top 100
Altri interpreti: -
|
Si dice da sempre che l’Italia sia un popolo di santi, oltre che di
navigatori. Forse per questo motivo due interpreti per così dire
“laiche” della nostra musica leggera sono state accolte da una bordata
di fischi quando è stato annunciato il loro terzo posto al Festival di
Sanremo del 1993.
Spieghiamo meglio: se, da un lato, al raffinato pubblico del teatro
Ariston deve essere sembrata un’eresia che una canzone così poco
“urlata” conquistasse addirittura il podio della manifestazione,
dall’altro non gli andava giù il fatto che Grazia Di Michele e Rossana
Casale avessero sottratto un posto d’onore all’Ave Maria di
Renato Zero. Che si era classificato soltanto quinto, non per colpa
delle due malcapitate colleghe ma perché, con tutto il rispetto per la
figura invocata, la sua canzone faceva abbastanza schifo.
Tutto l’opposto de Gli Amori Diversi, nient’affatto pretenziosa e
davvero carina. Forse poteva essere interpretata con più convinzione, ma
è anche vero che brani del genere necessitano di ripetuti ascolti per
essere del tutto apprezzati. E poi la voce di Grazia non è gran cosa,
mentre Rossana, sempre a un passo dal jazz quando non c’è dentro fino al
collo, difficilmente riesce a calarsi al meglio in pezzi così
introspettivi.
Come autrici, invece, le due hanno fatto un ottimo lavoro, componendo
una canzone delicata, non banale, con un testo a tratti poetico che
nasce da un reciproco scambio di esperienze sugli amori che più hanno
segnato la loro vita. Gli amori diversi di cui parla il titolo
sono amori apparentemente insensati, talvolta insondabili, quasi sempre
improvvisi. Eppure sono proprio quelli che danno maggiormente un senso
alla nostra esistenza e più ci fanno soffrire quando finiscono. Niente
di troppo distante, cifra stilistica a parte, dagli Strani amori
che la Pausini canterà l’anno successivo su quello stesso palco, anche
se qualcuno non perderà l’occasione di interpretare l’aggettivo del
titolo, e l’uso della seconda persona singolare nel testo, come un
riferimento alle relazioni omosessuali. Argomentazione del tutto
pretestuosa che, per fortuna, non è riuscita a sollevare grandi
polemiche, anche perché le interpreti, giustamente e a differenza di
quanto avrebbero fatto tanti loro colleghi, non hanno raccolto la
provocazione. Salvo rivelare, in seguito, di essersi ispirate, per la
scrittura del brano, ad Amore Diverso di Eugenio Finardi, quindi
ad un classico della canzone d’autore “sentimentale”. Come dire: noi
siamo ragazze semplici, non abbiamo grilli per la testa e soprattutto
non andiamo in cerca di affermazioni a buon mercato.
E, difatti, l’idea di arrivare tra i primi tre non le aveva sfiorate
neanche lontanamente, tanto è vero che dopo l’esibizione della serata
finale se ne erano andate a cena. Anzi, se avessero saputo cosa sarebbe
successo di lì a poco durante la premiazione, probabilmente non si
sarebbero schiodate dal ristorante.
Il singolo fa festeggiare ad entrambe le cantanti il primo (e finora
unico) ingresso nella top ten ed aiuta le vendite dei rispettivi album
(Confini per la Di Michele e Alba Argentina per la
Casale), dove la collaborazione tra le due continua: Grazia compone
diverse canzoni di Alba Argentina e Rossana partecipa ai cori di
quattro pezzi contenuti in Confini. Dove, guarda caso, tra gli
ospiti spunta anche Finardi.
(Luca)
 
|