( da Bolero TV )
Classifica 33 giri
Eccoci ai primi giorni di primavera. Una primavera metereologicamente
calda, questa del 1984. Poche novità in classifica rispetto alla
quindicina precedente ma soprattutto conferme sanremesi. Difatti tutte
le canzoni a 45 giri nella classifica di questa settimana vengono fuori
dalla competizione ligure, sia dal versante concorrenti che su quello
degli ospiti stranieri. Fiorella Mannoia
"E di nuovo cambio casa", la canzone di Ivano Fossati ben si addice a
Fiorella Mannoia che ha voltato pagina: nuova casa discografica, nuovo
produttore e nuovo aspetto. Mario Lavezzi, tutor di parecchie cantanti
italiane negli ultimi anni, decide di occuparsi di lei e farle da
produttore. La prima mossa si chiama COME SI CAMBIA ed è quella che,
alla distanza, viene premiata da pubblico e critica.
La casa discografica precedente, forse troppo piena di artisti di fama,
l’aveva forse lasciata troppo libera, nel senso che non c’era chi
davvero si occupasse di lei e di quello che avrebbe dovuto essere il suo
repertorio. In poche parole, un produttore. Ora ce l’ha e la musica (è
il caso di dirlo) cambia. COME SI CAMBIA è il brano che sta salendo
vertiginosamente nelle hit parade italiane, una canzone di classe per
una rinnovata cantante.
La quale, come tutti sanno, è uscita allo scoperto nel 1969 ad Un Disco
Per L’Estate. Da quel momento in poi, non si è più fermata. Anche se il
successo faticava ad arrivare, alternando brani conosciuti con altri
davvero degni di far parte della trasmissione che il sottoscritto
conduce assieme con David Guarnieri, (Il Signor ‘Allegria’ di
Sarabanda) dal titolo LE SOLITE IGNOTE, su Radio Nostalgie di Roma. Ma come
ormai sanno tutti, Fiorella alternava la sua carriera di cantante a quella di stunt
woman. Il padre, allevava cavalli e li noleggiava a chi girava film. Un giorno
del 1968 lei capitò sul set di NON CANTARE SPARA, un musical televisivo
che riuniva il Quartetto Cetra, i Rokes, Giorgio Gaber, Mina, Isabella
Biagini, Enrico Simonetti e tanti altri; venne a sapere che cercavano una
controfigura che andasse a cavallo e lei si offrì. Sempre nel 1968
cavalcò lungamente ne LA FRECCIA NERA al posto di una giovanissima
Loretta Goggi. Un’altra parte "importante" la ebbe nel film del 1969
AMORE MIO AIUTAMI con Alberto Sordi e Monica Vitti. La Mannoia era
quella che si prendeva tutti quegli schiaffoni da Sordi, sulla spiaggia
di Ostia, al posto di Monica Vitti. Drupi Drupi, ovvero Giampiero Anelli, di anni 36, non è mai stato molto prodigo di parole e di sorrisi e non ha mai cercato di abbellire la sua figura da zingaro per compiacere di più il pubblico. Non paga nessun tributo allo star system e non corre dietro a giornali e televisioni per farsi fotografare. Alle frequentazioni mondane preferisce una partita alle boccie o andare a pesca con la nazionale italiana di questa specialità. A Sanremo è arrivato con una bella canzone arrangiata da Tony Hymas, degli ormai disciolti P.H.D (quelli di I WON’T LET YOU DOWN e I DIDN’T KNOW), e scritta da Cogliati, Cassano e lo stesso Drupi. Il titolo è REGALAMI UN SORRISO. La canzone lo prende alla lettera e gliene regala più di uno data la facilità di vendita del suo 45 giri. Come sempre, ha cantato un pezzo che gli ha permesso di tirare fuori quella sua particolare voce aspra, difficilmente imbrigliabile nei toni carezzevoli del canto all’italiana tradizionale. Un bravo a un Drupi immutabile nella sostanza ma camaleontico (oddio... forse mi sto allargando) nella forma. Mina Gianni Ravera, presentando il Festival di Sanremo 1984, aveva detto che non l’aveva potuta avere come ospite dal vivo, ma ci teneva moltissimo ad averla vicina idealmente. E lo ha fatto affidandogli la sigla di apertura dello spettacolo. Stiamo parlando di Mina e del suo ultimo singolo intitolato ROSE SU ROSE. Classica canzone alla Mina anni ottanta scritta dal figlio Massimiliano Pani e da Piero Cassano dei Matia Bazar. Canzone sicuramente più interessante di tutte quelle presentate al festival. Frase spezzettata con inciso potente ed immediato, voce possente che si perde però in qualche birignao di troppo, come solo lei riesce a fare quando decide di fare il verso a sé stessa. Forse se non l’avesse cantata Mina sarebbe stata una canzone modesta, ma le sue canzoni, anche quando scritte da autori prestigiosi diventano esclusivamente le sue, perché riesce a trasformare anche il motivo più scontato in un prodotto di estrema classe, con quel suo modo di dividere le sillabe molto più vicino al gusto americano dei tempi d’oro dello swing e delle grandi interpreti alla Fritzgerald che al nostro. Anche quando il mondo musicalmente va da tutt’altra parte, la voce di Mina riporta il pubblico in uno spazio nel quale gli anni non hanno asilo, un mondo a parte, dove si può trovare la versione italiana di una famosissima canzone brasiliana che da noi non conosce nessuno o il puro divertissment alla MA CHI E’ QUELLO LI’. ROSE SU ROSE è una canzone di gusto classico, forse un tantino demodé. Ci si potrebbe divertire ad immaginarla filtrata attraverso altre voci e sinceramente non sappiamo quante avrebbero prodotto l’effetto giusto senza l’ombra del ridicolo, avendo successo lo stesso. A lei invece basta qualche accordo, un microfono e la sua voce diffusa nell’etere attorno a noi. Sarebbe facile contare quanti italiani non abboccano all’amo lanciato da Mina. Oggi come ieri e come domani, certo. I Ricchi e Poveri
I Ricchi & Poveri continuano la loro marcia trionfale europea che
sembra, in questi tempi, inarrestabile. Difatti non c’è paese del Nord
Europa (naturalmente Gran Bretagna esclusa) che non li abbia ospiti
nelle trasmissioni televisive. Olanda, Belgio, Germania, Svizzera, Paesi
Scandinavi e Spagna le nazioni più interessate al trio. A dicembre del
1983 esce un LP che entra in classifica a gennaio. Il titolo è VOULEZ
VOUS DANSER che è anche la canzone principale del disco. Il quale
contiene altri brani di successo quali HASTA LA VISTA, SEI LA SOLA CHE
AMO (che era già uscita nel 1982 cantata dall’autore Dario Farina) e COSA
SEI che era nata per essere sigla di Portobello edizione 1983/84 ma che
mancò l’occasione per la nota vicenda di Enzo Tortora dell’estate 1983.
VOULEZ VOUS DANSER nell’intenzione degli autori avrebbe dovuto lanciare
un ballo sullo stile di quello del qua qua ma, almeno in Italia, la cosa
non avvenne anche se i passi li avevano già fatti vedere in tv i Ricchi
& Poveri quando la presentarono. Anche il testo della canzone era stato
scritto per essere abbastanza esplicativo e per mostrare cosa si sarebbe
dovuto fare (mani su mani giù mani dove vuoi) ma l’immagine dei Ricchi &
Poveri non era tale da poter imporre un ballo inventato di sana pianta
anche perché non c’era più la moda di inventarne di nuovi per il tramite
di una canzone lanciata appositamente. Hit Parade in Cina Restando in tema di hit parade, appare curioso il nuovo veto che arriva dalla repubblica cinese in tema di musica leggera. Pare che le canzoni che parlano di prostitute felici che vivono in isole da sogno non debbano essere ascoltate nel paese che fu di Mao. BAHAMAS MAMA, una canzone americana da cabaret e con un buon ritmo, è stata tradotta in cinese e intitolata MAMA IN A DREAM, canzone che nel giro di un mese ha raggiunto la vetta della hit parade cinese. Ma le sue origini dubbie hanno fatto sì che la canzone venisse messa subito al bando dal governo cinese, sempre attivo in fatto di divieti. Il quotidiano di partito (IL QUOTIDIANO DEI LAVORATORI) spiega che canzoni come queste sono fetidi fiori nel giardino dell’arte e che inquinano l’anima dei giovani. Di fatto il disco viene subito fatto ritirare e chiunque lo avesse venduto sotto banco sarebbe stato condannato alla galera. E stiamo parlando di un disco: pensate quando si parla di cose serie! E’ di questi giorni la manifestazione dei profughi tibetani a Pechino, i quali ricordano l’anniversario dell’occupazione del Tibet voluta da Mao nel 1950. Manifestazione che termina come sempre in modo violento con cariche della polizia cinese contro i manifestanti. Paul Young
Fino ad ora abbiamo trattato di musica italiana tralasciando la
straniera che questa settimana fa bella mostra di sé addirittura sul
trono della classifica nazionale. Alla posizione numero uno troviamo
difatti un nuovo beniamino del pubblico italiano, Paul Young. Un
singolo, un LP (NO PARLEZ) e un passaggio a Sanremo in qualità di ospite
d’onore lo lanciano prepotentemente sul mercato. Un successo che però
parte dall’Inghilterra: l’album ha venduto in Gran Bretagna
quattrocentomila copie ed è stato per tre settimane al numero uno e per
altre venti nei top ten. Il disco esce nel 1983 ed è composto da cover
(termine che detesto ma che purtroppo ormai è di uso comune). I brani
sono in tutto undici ed è un naturale tributo alla soul music da parte
di un ragazzo bianco inglese che da adolescente era un grande fan del
r’n’b americano e soprattutto delle etichette Stax e Tamla Motown.
Tutto perché, leggendo un’intervista dedicata al cantante dei Free (Paul
Rogers) il quale dichiarava il suo amore per la musica nera, il giovane
Young volle scoprire un universo fino a quel momento trascurato. E fu
amore a prima vista. I brani che si rifanno a quel genere sono in tutto
otto e Paul Young li interpreta con passione.
LOVE OF THE COMMON PEOPLE è una cover di un brano del 1970 cantata
originariamente dai Winstons (USA) e Nicky Thomas (UK).
Ma è WHEREVER I LAY MY HAT, brano che fu di Marvin Gaye, a consacrarlo a
Top Of The Pops e rimane al primo posto in classifica (in UK) per tutta
l’estate. Altra versione personalizzata inclusa nel disco è LOVE WILL TEAR US
APART dei Joy Division, una delle meno conosciute del gruppo almeno fino
a quando Paul Young non la cita, per così dire, nel suo album. Racconta
una storia di droga. Sondaggi
Un settimanale tra i più venduti in Italia indìce un referendum, o
meglio un’inchiesta, sulla piccola Italia che cresce e cioè sul mondo
dell’infanzia e dell’adolescenza, sui loro personaggi preferiti, sul
mondo della scuola, sulle amicizie etc. Per quel che concerne la musica
e la tv vediamo che tra i ragazzini delle medie i cantanti che piacciono
di più sono:
Le cantanti invece sono:
Per i ragazzini delle elementari le cantanti preferite sono:
I cantanti invece sono: Naturalmente vediamo che sono contemplati nell’elenco alcuni personaggi che hanno ballato una sola stagione e che l’estate prima erano al top del successo. Un personaggio come Mike Olfield, che ha sempre fatto della musica altamente impegnata è potuto entrare nelle grazie degli undicenni solamente dopo il successo estivo legato a MOONLIGHT SHADOW. Lo stesso dicasi per Robin Gibb (l’estate ’83 era quella di JULIET). E che dire del primo posto di Scialpi in entrambe le classifiche (elementari e medie)? O della presenza di Irene Cara, subito diventata la numero uno grazie a FLASHDANCE? L’anno dopo non sarebbe entrata neanche nella posizione numero 200. Sono quindi preferenze date in base alla notorietà del momento (per la maggior parte), molto istintive e legate all’attualità. Mentre per altre si affaccia la tradizione e la consapevolezza di essere cresciuti con alcune figure ormai entrate nell’immaginario familiare. Stiamo parlando di Celentano, la Goggi e la Carrà. Raffaella Carrà
A proposito della Carrà si deve tener presente che, in un recentissimo
sondaggio, appare al terzo posto tra gli italiani più amati, dietro al
Papa e a Pertini. E sempre lei, per la modica cifra di sei miliardi in
tre anni, resterà alla Rai: il consiglio di amministrazione ha deciso in
questo modo, dopo una vivacissima discussione. L’approvazione del maxi
contratto, naturalmente, non ha precedenti nella storia della
televisione italiana. E’ il miglior riconoscimento per la conduttrice
della miglior trasmissione europea, secondo il giudizio della stampa
specializzata internazionale. Pur di prendere il suo posto, Baudo
andrebbe in onda con una parrucca bionda travestito da donna.
Dei sei miliardi, il venticinque per cento andrà al suo coreografo (e
compagno di vita) Sergio Japino. Perché questo maxi contratto? Prima di
tutto perché Raffaella è sempre Raffaella e quindi una garanzia di
continuità e di successo.
Il suo PRONTO RAFFAELLA? ha un grandissimo riscontro di pubblico e
naturalmente tantissimo ascolto. Al tempo stesso è anche l’inizio della
fine dei programmi di qualità, con l’avvio di produzioni di livello
scadente, dedicato ad un pubblico di bocca buona, quello che sbircia la
televisione mentre cucina il sugo per il pranzo. Quello, per intenderci,
che telefona in diretta come se stesse telefonando ad un’amica "famosa"
ed esordisce dicendo: sono tanto emozionata di parlare con
te... complimenti per la trasmissione. Situazioni da pelle d’oca.
Nel salotto di Raffaella sono passati tantissimi personaggi illustri:
Alberto Sordi, Madre Teresa di Calcutta, Giovanni Spadolini, Pietro
Longo (Ministro del Bilancio e segretario del PSDI, che non ha resistito
alla tentazione di fare quattro salti insieme al corpo di ballo della
Carrà!), Zeffirelli, Sergio Leone, Mario Monicelli, Rudolf Nurejev,
Carla Fracci, Gianni Morandi e tanti altri ancora. Ci sono punte di
ascolto forse dovremmo dire "di visione") da dodici milioni di
spettatori. Per una trasmissione che comincia a mezzogiorno sono cifre
incredibili. Se Sanremo facesse questi ascolti, oggi, sarebbe successo
oltre ogni rosea previsione! Daniele D'Anza Considerato uno dei padri fondatori della televisione italiana, muore il 12 aprile il regista Daniele D’Anza, sessantadue anni. Nel dopoguerra i primi passi, a teatro. Nel 1946 a Milano rappresenta PER VENTICINQUE METRI DI FANGO, tratto da SEPPELLIRE I MORTI di Irvin Shaw. Che fu il primo caso di produzione pubblica, a Milano, dopo la guerra. Tanto teatro e tanta tv negli anni successivi. Nel 1951 fu chiamato a Torino insieme a Gino Landi e Franco Enriquez per i primi esperimenti sull’uso del nuovo mezzo e nel 1952 inaugurò quella che fu chiamata la settimana modello della tv, punto di partenza del palinsesto di là a venire. Dal 1954 al 1957 in poi diresse parecchie commedie per la televisione, anzi, la prima trasmessa fu proprio diretta da lui. Si chiamava LA CARROZZA DEL SS. SACRAMENTO di Merimèe. Nel 1957 inaugura la stagione gloriosa degli sceneggiati televisivi chiamati allora romanzi sceneggiati. E lo fa con ORGOGLIO E PREGIUDIZIO di Jane Austen e LA SIGNORA DELLE CAMELIE entrambi nel 1957. Poi verranno (qualche titolo perché sono davvero tanti) VITA COL PADRE E CON LA MADRE (1960), SCARAMOUCHE nel 1965, con Domenico Modugno e con una parte anche per la giovane Raffaella Carrà, NON CANTARE SPARA (1968), con i Cetra, I Rokes, Mina, Gaber, la Biagini e Simonetti. Poi ANTONIO MEUCCI nel 1970 (quindi, lo sceneggiato dato alla fine di marzo 2005 in tv con lo stesso titolo non è stato certo il primo, anche se sicuramente il più brutto) e PETROSINO (1972) con un bravissimo Adolfo Celi. Altro genere affrontato da D’Anza era il giallo: GIOCANDO A GOLF UNA MATTINA (1969), CORALBA (1970) IL SEGNO DEL COMANDO (1971), ESP (1973) col grandissimo Paolo Stoppa, e ancora il famosissimo HO INCONTRATO UN’ OMBRA del 1974. Titoli che si commentano da soli. Poi L’AMARO CASO DELLA BARONESSA CARINI, nel 1975, e MADAME BOVARY nel 1978. Per quel che concerne lo spettacolo che non riguardi esclusivamente la prosa e lo sceneggiato, a parte il musicale NON CANTARE SPARA di cui sopra, ricordiamo IL MATTATORE nel 1959 con Vittorio Gassman e IL NOVELLIERE 1 e 2, antologie televisive che legavano insieme racconti di disparati autori che potevano andare da Mark Twain a Oscar Wilde sino a Moravia. Un grandissimo, quindi. Di ragguardevole competenza e cultura. E per restare in tema televisivo, da questa settimana ci sarà un ospite di riguardo nella nostra rubrica: David Guarnieri, che la maggior parte di voi conoscerà già nella veste di speaker radiofonico di punta per Radio Nostalgie, una radio dell’etere romano che trasmette anche su internet e su digitale e con la quale il nostro sito collabora. A Radio Nostalgie il sottoscritto è ospite di David in una trasmissione che va in onda la domenica pomeriggio e nel corso della quale vengono selezionate alcune belle canzoni tra le meno note di cantanti famosi e non. Il titolo è per l’appunto LE SOLITE IGNOTE. Quindi questo vuole essere uno scambio di ospitalità tra amici, una sinergia, una collaborazione. Oltre ad essere stato campione a Sarabanda per 124 puntate (cosa che non aumenta il merito di chi è già di per sè un "campione" nel proprio campo) col soprannome di "Allegria", è probabilmente l’unico di cui mi fiderei se dovessi scrivere un articolo a quattro mani proprio perché conosco la sua scrupolosità, la sua competenza e la sua straordinaria memoria (grrr... che rabbia!). Eccovi quindi David Guarnieri in un ricordo televisivo. Si comincia con AL PARADISE edizione 1983/84. Christian Calabrese
"AL PARADISE" (1984) di David Guarnieri La prima edizione di "Al Paradise" va in onda nel febbraio del 1983. Il cast è composto da: Milva, Heather Parisi, Oreste Lionello, la "Zavorra", Lara Orfei e Raffaele Paganini. L’orchestra è diretta da Gianni Ferrio. Le coreografie sono di Tony Ventura e Franco Miseria. Lo show, diretto da Antonello Falqui, con i testi dello stesso regista romano e di Michele Guardì, conquista una media di ascolto pari a 16 milioni di telespettatori, nonché la prestigiosa "Rosa d’oro" al Festival della tv di Montreux. Dopo un periodo relativamente buio per la televisione italiana, il binomio Falqui-Guardì raggiunge l’obiettivo: successo di critica e di pubblico, sia in Italia che all’estero (lo show viene venduto a vari paesi europei, grazie anche alla presenza di Milva, interprete molto amata e popolare in diversi paesi stranieri). La Rai, decisamente soddisfatta dai risultati ottenuti, da’ carta bianca ad Antonello Falqui per una seconda serie di "Al Paradise". L’idea iniziale è quella di affiancare ad un cast fisso di attori, una serie di star, italiche e non, pronte ad alternarsi in cicli di sei puntate (idea già sviluppata da Falqui nel 1966 nell’ultima edizione di "Studio Uno"). Le primedonne scelte in origine sono: la confermata Milva, Ornella Vanoni e Loretta Goggi. Delle tre, soltanto la "Pantera di Goro" farà parte del progetto (la Vanoni entrerà nel cast di "Risatissima", show concorrente di "Al Paradise", trasmesso da Canale 5 e la Goggi preferirà – giustamente – condurre la prima edizione di "Loretta Goggi in quiz", in onda dal dicembre 1983). Dopo una lunga ricerca, i due autori arrivano a comporre il cast definitivo dello spettacolo. Il conduttore resta Oreste Lionello, affiancato da Franca D’Amato, giovane attrice e doppiatrice e da una compagnia di attori: Maurizio Micheli, Alessandra Panelli, Niki Gaida, Stefano Nosei e Antonello Fassari. Le musiche sono sempre scritte da Gianni Ferrio. I coreografi sono: Don Lurio e Tony Ventura. Viene scelto anche il parterre degli ospiti d’onore; le "regine" dello show sono: Milva, Alice ed Ellen Kessler e Mariangela Melato. A queste signore dello spettacolo vengono contrapposte altrettante show-girl statunitensi: Sara Carlson, Bonnie Bianco ed Elisa Scarrone. Il tocco internazionale di "Al Paradise" viene ulteriormente dato da tre mattatori della comicità o del musical a stelle e strisce: Jerry Lewis, Harold Nicholas e Vivian Reed. L’attesissima seconda serie di "Al Paradise" parte l’11 febbraio 1984. I protagonisti del primo segmento di programma sono: Alice ed Ellen Kessler, Bonnie Bianco e Harold Nicholas. La presenza delle gemelle Kessler suscita un po’ di perplessità, da parte della stampa, soprattutto per la "non più verde età" delle show-woman di Lipsia (46 anni soltanto!), ma il loro mix, composto da classe, preparazione e charme fa decisamente centro. Le Kessler propongono dei riusciti omaggi musicali, dedicati, tra l’altro a Jacques Brel, Lucio Dalla e Fred Buscaglione. La prima delle debuttanti è Bonnie Bianco, cantante italo-americana, prodotta dai fratelli Guido e Maurizio De Angelis. Il terzo ospite d’onore è Harold Nicholas, "stella" del musical U.S.A., celebre negli anni ‘30/’40 per le partecipazioni ad alcuni famosi musical come "The Big Broadcast of 1936", "Tin Pan Alley" e "Il pirata". I protagonisti del varietà, si ritrovano assieme, nelle fastose parate finali (dirette da Falqui, con la consueta maestria), ambientate nei più importanti locali internazionali. La seconda tranche di "Al Paradise", vede, quali ospiti di riguardo: Milva, Jerry Lewis e Sara Carlson. La cantante emiliana, in forma decisamente smagliante, propone alcuni motivi estratti dal suo ultimo album, intitolato "Identikit". Tra le canzoni eseguite: "Notte italiana" di Bruno Lauzi e Piero Cassano, "Dicono di me" e "Forse, chissà" di Vangelis, "Occhi saraceni" di Simonluca, "Capitani coraggiosi" di Mara Cantoni ed "Eva dagli occhi di gatto" di Antonello Venditti. Nelle varie puntate, Milva ospita alcuni personaggi della tv o dello spettacolo: da Pippo Baudo ad Emilio Fede, da Elliott Gould a Severino Gazzelloni. La showgirl di turno è Sara Carlson, ventenne, interprete di alcuni film e videoclip. Il terzo ospite è nientemeno che Jerry Lewis, al suo debutto televisivo in Italia. L’attore americano registra i suoi sei interventi, tutti in una giornata, facendosi notare, più che altro, per i suoi capricci e le bizze con i tecnici e gli autori. Anche in questo ciclo dello show, appaiono notevoli le fantasie musicali, ad esempio ambientate nell’Italia anni ’40, nella Nashville del Country e nella Monaco di Baviera della discomusic. La terza ed ultima parte di "Al Paradise", si avvale della presenza di Mariangela Melato, Vivian Reed ed Elisa Scarrone. L’attrice milanese, per la prima volta, vedette di un varietà televisivo, non recita, bensì si propone in qualità di danzatrice, presentando degli omaggi a film musicali o a celebri colonne sonore: da "Ultimo tango a Parigi" a "Cappello a cilindro", da "La febbre del sabato sera" a "Il cantante di Jazz". La Melato si rivela ottima ballerina, prestandosi al gioco, con un’ironia e una personalità, che solo i grandi artisti sanno possedere. La cantante internazionale è Vivian Reed, ottima interprete di "rhytm ‘n’ blues" e attrice di successo a Broadway (tra l’altro, candidata al "Tony Award" nel 1976 per lo spettacolo "Bubbling Brown Sugar"). La Reed esegue alcuni classici della canzone americana. La terza debuttante dello show è l’avvenente Elisa Scarrone, interprete di frenetiche coreografie. Ad arricchire la terza porzione dello spettacolo ci sono alcuni interpreti musicali, che propongono i loro cavalli di battaglia. Tra gli altri: Nicola Arigliano, Teddy Reno, Gino Latilla, Carla Boni, Edoardo Vianello, Betty Curtis, Riccardo Del Turco, Nico Fidenco, Jimmy Fontana, Gianni Meccia, Mal, Memo Remigi, Umberto Bindi, Sergio Endrigo, Bruno Lauzi e Gino Paoli. Anche i protagonisti fissi della trasmissione danno un notevole apporto alla riuscita della trasmissione: Oreste Lionello, per la seconda volta padrone di casa, guida lo spettacolo con il consueto spirito; la sua partner, Franca D’Amato è assai spigliata e divertente (l’attrice vincerà il Telegatto di "Tv Sorrisi e Canzoni" per la rivelazione dell’anno); notevoli le prove offerte da un raffinato Maurizio Micheli e da una convincente Alessandra Panelli. Il terzetto comico formato da Niki Gaida, Stefano Nosei e Antonello Fassari si integra al meglio, facendo coesistere ironia dissacrante e sense of humor di estrazione teatrale. La seconda edizione di "Al Paradise", può giustamente definirsi riuscita, per stile, idee, professionalità. Anche i risultati di ascolto confermano il gradimento popolare nei confronti di questo maxi show della coppia Falqui-Guardì, nonostante gli assalti della concorrenza (vedi Canale 5), con un varietà costosissimo e maggiormente rivolto al pubblico giovanile, intitolato "Risatissima" e condotto da Milly Carlucci con Lino Banfi, Massimo Boldi, Gigi e Andrea, Renato Pozzetto, Ric e Gian e Ornella Vanoni. David Guarnieri
 
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