C'era una volta..Pollon: miti e leggende dall'Olimpo
di Valerio

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NOTE DI COSTUME
Questa, più di altre serie, è ricordata in Italia come quella della simpatia e della comicità. Non si può negare che tali elementi costituiscano l'asse portante dell'intero cartone animato, eppure il giovane del 1984 era coinvolto anche da altre caratteristiche. Un episodio della serie televisiva rappresentava molto più di venti minuti di allegria e simpatico intrattenimento. I ragazzi coglievano qualcosa d'altro oltre il folklore di una serie per molti versi davvero assurda. Tutti desideravano assistere all'episodio in cui finalmente la piccola protagonista si trovava vera dea in mezzo agli altri strampalati personaggi che popolavano l'Olimpo.

Eppure questa serie non è solo comicità, non ha solo momenti di sane inverosimiglianze in formato cartone. Ci dice altro, quello che scopriremo in questo viaggio.


L'AMBIENTAZIONE

Con Pollon non parliamo di avvenimenti storici, ma di mitologia Greca. Per i pochi che non ne fossero a conoscenza, giova ricordare che termini come narcisismo, afrodisiaco, complesso edipico, spada di Damocle (per citarne solo alcuni), sono termini che fanno parte del nostro vocabolario comune e che derivano tutti da quello straordinario ed inestimabile patrimonio di idee e cultura che la Grecia classica ci ha lasciato e che ha inondato il nostro Paese tra il VI e il V secolo a.C. Città come Paestum (Posidonia il suo nome originario, in Campania) e Agrigento (in Sicilia) ne sono la testimonianza tangibile. Pollon trova l'ambientazione per i suoi personaggi nella Grecia dell'VIII secolo a.C., quando Esiodo, Diodoro, Ovidio e altri scrittori classici narravano le leggende delle divinità olimpiche.

Il Monte Olimpo


La cima come disegnata nella serie e quella reale, a distanza ravvicinata.

Il monte Olimpo è il massiccio più alto della Grecia, con i suoi 2.918 metri di altitudine. Non è casuale, quindi, che gli scrittori dell'antichità classica avessero posto lì, tra le nubi dalle quali è circondata la sua cima, la dimora delle divinità celesti. Questa è la fonte principale della nostra serie, qui comincia la nostra descrizione.


Premessa narrativa

I racconti che ci sono stati tramandati dagli scrittori greci ci consegnano divinità molto differenti rispetto a quelle, o meglio, quella che la nostra tradizione cristiano-occidentale ci ha trasmesso nei secoli. Il dio greco è un personaggio essenzialmente antropomorfo (a proposito di termini greci, questo è l'ennesimo esempio): possiede vizi e virtù tipicamente umane, come il vendicarsi per un torto subito, l'essere invidioso, concedersi qualche scappatella all'insaputa della consorte. Abbiamo davanti dei veri e propri "mortali" con poteri e doti potenziate, immortalità compresa. Pertanto, nessuna sorpresa che Zeus, notoriamente padre degli dèi olimpi, abbia una schiera di figli ben nutrita anche tra le persone "comuni" (Eracle, detto Ercole dai latini, ne era un esempio).


LA TRAMA

Pollon, la figlia immaginaria del dio Apollo, è l'unica abitante dell'Olimpo priva di poteri divini. Cercherà in tutti i modi di riceverli, ma per arrivare a diventare quello che sogna dovrà faticare ben 46 episodi e dimostrare a se stessa e agli altri di meritare il traguardo che finalmente la realizzerà.


Personaggi

Pollon

Eccola la figlia di Apollo. Esplosiva, vivace (persino troppo), esuberante, indomabile, anche infantile, ma dotata di un cuore genuino e di profonda compassione per la sofferenza dei personaggi che incontra.

Inutile dire che è l'elemento estraneo alla tradizione della mitologia greca. D'altra parte il personaggio principale deve diventare il simbolo dello spettatore proiettato in un mondo lontano cronogicamente ma non per l'universalità dei sentimenti che muove e racconta. E' lei a fare da filo conduttore per tutti i 46 episodi che ci accompagnano e ci fanno rivivere le tante leggende "ritoccate" per l'occasione. Ha un sogno, che ormai tutti conoscono: diventare una divinità come le altre dell'Olimpo. A ben pensare il suo sogno non è così differente e lontano rispetto a quelli di tutti i giovani che guardavano le sue avventure. La piccola non cerca semplicemente la divinità, ma la propria collocazione nell'ambiente in cui vive. Le manca un'identità precisa, uno scopo da perseguire. Anche il piccolo spettatore, tutto sommato, è alla ricerca di quello che diventerà col passare del tempo: magari non potrà aspirare ad essere una divinità, ma qualcosa di "simile" se gratificato dalla propria vita futura.

Pollon non è da sola nel suo cammino verso la realizzazione del suo sogno: verrà aiutata dal miracolo bon bon, un fermacapelli che emana poteri soprannaturali, consegnatole dalla Dea delle Dee. La piccola protagonista verrà così ad avvicinarsi al suo obiettivo riuscendo dove prima le era impossibile arrivare. Ma non ci meravigliamo della presenza di elementi magici: il miracolo bon bon arriva nel momento in cui la figlia di Apollo comincia a dare segni evidenti di crescita interiore, di una maturità che cresce e lascia sperare in bene; il fermacapelli diventa così il simbolo del miglioramento delle proprie qualità, che se utilizzate al meglio sono in grado di fare miracoli di altruismo.

E' doveroso sottolineare la superba prova di Liliana Sorrentino che fornisce alla protagonista un carattere esplosivo incontenibile, una purezza interiore e una genuinità che si possono solo apprezzare e ricordare. E' appena il caso di sottolineare che la voce di un personaggio immaginario come quella di un cartone, gli deve conferire il temperamento, il modo di pensare, diventa in qualche modo il personaggio stesso. Per questo ci piace dare risalto a professionisti indiscussi come i doppiatori che sono i primi ad avere il merito per il successo e la notorietà di una serie televisiva.


La Dea delle Dee

Ha un ruolo essenziale nella serie: appare la prima volta nel 23° episodio ma si rivela la chiave di lettura di tutta la serie. Sembra una "fata turchina" in versione olimpica, appare solo a Pollon inizialmente, ma le apre la strada che porterà la serie alla conclusione. Da quando compare assume il ruolo di "angelo custode" della piccola aspirante dea, esaudendo le sue preghiere, quasi fosse l'unica vera divinità della serie. Non per niente è circondata da un alone di grande solennità e magìa, ma la generosità e la sua profonda sensibilità ne fanno un riferimento sia per la piccola bimba, sia per lo spettatore, che ne coglie immediatamente il ruolo "invisibile" ma centrale. Il rapporto con Pollon è intimo, personale, il loro legame è noto solo allo spettatore, gli altri personaggi ne sono all'oscuro, volutamente, quasi non possano comprendere il valore profondo. Solo a conclusione sappiamo che la dea è la Speranza stessa, che cederà il simbolico posto alla piccola nuova dea, a coronamento del suo sogno.

Zeus


Zeus come rappresentato nella serie e come raffigurato nelle sculture della Grecia classica.

Nella serie: Il padre della sgangherata famiglia degli dèi, ci viene dipinto come un anziano inguaribile malato di dongiovannismo cronico. Non perde occasione per inseguire la fanciulla di turno sbandierandole le proprie qualità divine a dispetto della sua solo apparente età avanzata. A parte il suo incontrollabile vizio, non nasconde la sua umanità e la tenerezza per la sua nipotina, la figla di Apollo. Quando intuisce che la piccola comincia a fare progressi notevoli nel risolvere situazioni ingarbugliate, le fà dono del trono che divide la serie in due (siamo al 25° episodio). Quel trono, da piccolo oggetto di abbellimento che sembra, diventerà il simbolo della realizzazione della protagonista, sul quale siederà da vera dea. Ogni successo ottenuto ne ingrandirà le dimensioni, quasi fosse un metaforico salvadanaio, con una monetina a forma di cuore, una sorta di talento evangelico dell'antichità.

Nella mitologia: Zeus viene indicato come padre degli dèi, figlio di Crono e della sorella Rea, detronizzò il padre e si pose a comando dell'Olimpo. Sposò Era, ma i suoi frequenti tradimenti erano motivo dei conflitti costanti con la moglie. Ma la sua infedeltà era assorta anticamente a simbolo della sua estrema prolificità ed utilizzato dai regnanti dell'epoca per vantare una qualche discendenza divina. Era l'unico in grado di scagliare fulmini dall'Olimpo e, al contrario di quanto assistiamo nel cartone, minacciò più volte la moglie di usarli contro di lei per non subire le ripicche e le lamentele della coniuge. Nel mito è molto più autorevole ed inflessibile di quanto ci viene presentato nella serie e non certo arrendevole vittima degli strali della moglie.

Era


Era come nella serie, nell'antica Roma diventò Giunone.

Nella serie: è una moglie in costante conflitto con il marito infedele. Si serve del fulmine per punirlo, ma non manca di mostrargli affetto nei momenti di maggior fedeltà e serietà. Dimostra tutta la sua vanità quando Pollon viene incaricata di assegnare il pomo della discordia; si perde, come le altre dee, nella narcisistica esaltazione di se stessa.

Nella mitologia: è si la moglie di Zeus, ma non ha alcun potere sulle folgori, anzi ne è vittima. In società essenzialmente patriarcali come quelle dell'antica Grecia, era la moglie a doversi guardare dall'eccesso di rimproveri verso il coniuge infedele. Addirittura il mito racconta che venne punita dal marito quando organizzò una rivolta contro di lui, stanca per i continui tradimenti subiti.

Apollo


Apollo nella serie e nelle sculture.

Nella serie: il "papino" di Pollon, il figlio di Zeus, il dio del sole. Apollo viene raffigurato come un incorreggibile ritardatario, un genitore apprensivo dal polso poco fermo con la figlioletta esplosiva. Il suo ruolo sembra utilizzato per simboleggiare tutte le difficoltà dell'essere genitore: a metà tra la severità dell'educatore inflessibile e l'eccessiva indulgenza verso le marachelle di una bambina che non cresce con la rapidità desiderata. Non ha torto la figlia a non definirlo un vero dio, nella serie è più un padre affettuoso che il dio del sole che ci si attende.

Nella mitologia: era figlio di Zeus e di Latona, dio della musica e dell'armonia. Era un dio cacciatore, ma gli si attribuisce erroneamente di essere la divinità deputata al sorgere del sole, che invece apparteneva ad Elio. A pochi mesi aveva già l'arco in mano; secondo la leggenda non prese mai moglie, ma si unì a ninfe e donne semi-mortali da cui nacquero molti figli. Era dotato di un fascino e di una bellezza tali da essere considerato il bello dell'Olimpo. Non per caso, oggi si definisce "apollinea" la bellezza maschile irresistibile.

Eros


Eros, detto Cupido, nella serie e nelle sculture greche.

Nella serie: è l'inseparabile amico di Pollon, il "pennuto", il "nanerottolo" della serie, il dio dell'amore, un brutto ma simpatico e generoso bambino. Il suo ruolo nella serie è di fare coppia fissa con la protagonista, unendosi volente o nolente alla piccola compagna di viaggio per aiutarla a risolvere i guai in cui puntualmente si trova. E' così bruttino che nemmeno la madre, la dea Afrodite, si risparmia qualche pungente frecciata al suo aspetto poco attraente. Anche questo è voluto ricercato: Eros è poco dio e molto umano. Tiene molto alla sua piccola amica e Pollon gli è affezionato come ad un fratellino.

Nella mitologia: era figlio della dea Afrodite, dio dell'istinto sessuale, dotato di arco e frecce. Viene raffigurato come un bambino perché i suoi dardi devono colpire casualmente le sue vittime. Il suo carattere era ribelle ed imprevedibile, più o meno come si riteneva fosse l'attrazione per l'altro sesso. In questo senso la serie non gli rende per nulla giustizia, ridisegnandolo decisamente alla sua maniera.

Artemide


Artemide, Diana per i romani, come nella serie e come nei dipinti d'epoca.

Nella serie: sorella di Apollo, della caccia e della Luna. Viene raffigurata come donna spigolosa e difficile, caratterialmente indomabile. Pollon la farà addolcire riuscendo così in un'impresa che nessuno era riuscito a portare a termine. Anche lei non si sottrae alle caricature giapponesi, diventando succube della sua stessa vanità. Nella serie entra in sciopero e viene sostituita da Selene per portare la luna nella volta celeste.

Nella mitologia: sorella di Apollo, dotata di arco e frecce, abilissima cacciatrice. Ottenne da Zeus il dominio delle foreste e degli animali selvaggi. Il suo passatempo preferito era la caccia ai cervi, la sua dimora la montagna. Volle con sé cento ninfe, che le tenessero a bada i bestiami quando non andava a caccia. Erroneamente ritenuta dea della Luna, che invece era attribuita a Selene.

Poseidone


Il dio Poseidone nella serie e nelle sculture.

Nella serie: tra le divinità è senz'altro quella più "maltrattata". Fratello di Zeus, dio del mare, è timido e impacciato. La sua imponente statura sembra una beffa alla sua incapacità e alle sue paure. Immancabilmente viene reso incapace di nuotare e timoroso di annegare persino lì dove può toccare il fondale sotto i suoi piedi. I suoi limiti sono pretesti per comunicare messaggi educativi per lo spettatore, anche quando alle olimpiadi deve riuscire a vincere imparando (si fa per dire) a nuotare.

Nella mitologia: fratello di Zeus, temibile almeno quanto lui. Giocarono ai dadi il possesso del cielo e del mare. A lui toccò il mare del quale era considerato il padrone assoluto. Per dare solo l'idea del timore revenziale cui gli antichi erano presi nei suoi confronti, basti dire che se i responsi degli indovini erano negativi, per placare la sua ira si sacrificavano vittime e si rimandavano le partenze dai lidi con intere flotte di navi che attendevano il suo favore. Il mare, ovviamente, era troppo rilevante per trascurarne il suo divino custode.

Afrodite


Afrodite nella serie e nelle sculture greche

Nella serie: nemmeno la dea della bellezza in persona placa lo spirito comico della serie. La dea della bellezza riesce a frantumare specchi a volontà quando, in preda all'ingauribile vanità che la domina, chiede loro se sia la "più bella dell'Olimpo". Entra in conflitto con fanciulle incantevoli e ha la peggio quando gli ammiratori devono scegliere tra lei e le sue rivali mortali. Peggio di così non si poteva raffigurare, ma ci pensa Pollon a mettere la giusta "toppa" nel momento opportuno e lì dove serve.

Nella mitologia: Afrodite nacque dalla spuma del mare dell'isola di Cipro, emerse nuda dalle acque e dove camminava fioriva il suolo sotto i suoi piedi. Tutti gli scrittori classici non le assegnano dimora: dicevano vagasse nell'aria, in compagnia di tortore e rondini. Possedeva una cintura che la dotava di un fascino irresistibile, per questo da sempre le si attribuisce il potere sulla bellezza. Altri le attribuivano anche il dominio sull'amore fisico. Anche nel suo caso, la serie è decisamente "cattiva" con il suo ruolo.

Efesto


Efesto come nella serie e come nei dipinti

Nella serie: è lo scienziato più brutto e stravagante dell'Olimpo. Le sue invenzioni, se funzionano, esplodono poco dopo. Addirittura un suo marchingegno lo indica per scherzo come padre naturale di un ragazzo in cerca del padre, scatenando le ire della moglie Afrodite. Lui riesce a triplicare il pomo della discordia, che Pollon astutamente chiede di moltiplicare per non scontentare nessuna dea ed ottenere i poteri promessi da ciascuna in premio. Anch'egli non si sottrae alle caricature del cartone: è vittima della sua stessa auto-esaltazione, che lo rende vulnerabile agli adulatori in cerca di risultati.

Nella mitologia: equivale al dio romano Vulcano. Figlio di Zeus e di Era, quando nacque era così gracile e deforme, che la madre lo scagliò giù dall'Olimpo per non essere imbarazzata all'idea di dover presentare un bambino tanto anomalo agli dèi dell'Olimpo. Ma il bimbo venne raccolto dalla dea del mare, Teti (la moglie di Poseidone) e allevato in segreto, in una fucina sottoterra. Il bambino crebbe e divenne così abile con il fuoco e il metallo che fabbricò i monili più belli della Terra. Per gratitudine li regalò alla madre adottiva. Era, informata della cosa, si riappacificò con lui e lo portò sull'Olimpo. Qui divenne il fabbro degli dèi, così abile che ciò che costruiva funzionava a perfezione. Dalla sua fucina uscivano le folgori di Zeus, ogni oggetto metallico usciva dalla sua mente straordinaria. Pur deforme (dopo le cadute dall'Olimpo divenne zoppo) gli venne data in sposa Afrodite, la quale non impiegò molto a dedicarsi ad altri compagni più affascinanti ed attraenti di lui.

Athena


Athena, la Minerva dei romani, nella serie e nelle sculture antiche.

Nella serie: figlia di Zeus, quindi zia di Pollon. Nell'episodio dedicato a Perseo e Medusa è la responsabile del sofferto legame tra i due, trasformando nel mostro mitologico la fanciulla. Vive nella sua dimora senza prendere marito e la serie non le risparmia commenti poco apprezzabili per bocca della protagonista.

Nella mitologia: dea della saggezza e del consiglio, figlia di Zeus, nata letteralmente dalla sua testa, la dea era considerata la dispensatrice di consigli e dotata di grande magnanimità. La vicenda più nota che la riguarda da vicino è narrata nel capolavoro mitologico di sempre, l'Odissea di Omero. La dèa è spesso al fianco dell'astuto re di Itaca per dargli consigli e guidarlo in patria. Il monumento più spettacolare della classicità (il Partenone ad Atene, qui a fianco) le è dedicato, a testimonianza della centralità del suo ruolo nella società greca dell'antichità.

Eos, l'Aurora


Eos, l'Aurora, nella serie e nei dipinti antichi.

Nella serie: la dea del Tempo, ha l'ingrato compito di svegliare Apollo per far sorgere il sole. Allora perché non piazzarle un bell'orologio sul capo e vestirla di numeri, come fosse un cronometro vivente? Ci hanno pensato i disegnatori a fornirci un'idea della divinità che appare forse più spesso di tutte nella serie, dopo Zeus. Non che abbia incarichi granché determinanti, a parte quello di sottolineare la pigrizia del dio del sole. Forse si poteva far di meglio?

Nella mitologia: Omero racconta il suo compito. Sorella di Elio dio del sole, lo precede per far iniziare la giornata. E' vestita di un manto colorato che dipinge le prime ore della mattina, quando la notte finisce e il nuovo giorno si affaccia al sole. Naturalmente è alata.

Ade e Persefone


Ade e Persefone nella serie e nei dipinti dell'antichità

Nella serie: Marito e moglie sul trono del mondo degli inferi. La serie non manca di creare un'atmosfera scherzosa anche nel mondo della tristezza. Nell'ade si tengono banchetti e festicciole, quasi fosse un improbabile "nightclub" dell'antichità. Pollon ci arriva per salvare il povero Orfeo che ha perso la sua amata, morsa da un serpente. E' un oltretomba che si allinea allo spirito leggero della serie, dove scheletrini e serpentelli si lasciano a balletti e cori per giocare con gli sfortunati ospiti.

Nella mitologia: il regno dei morti non era luogo allegro per gli antichi greci. Le testimonianze letterarie che ce ne parlano non sono entusiasmanti. L'Odissea ci fa entrare Odisseo (l'Ulisse romano) per interrogare l'indovino Tiresia. Omero lo fa diventare "verde di paura" e lo fa commuovere quando vede la madre, scomparsa prematuramente. Ade non sapeva nemmeno cosa accadesse sulla Terra dei viventi e il viaggio nell'oltretomba era traghettato da Caronte che veniva retribuito con una monetina posta dai suoi familiari sotto la lingua del defunto. Il celebre cane Cerbero, con tre teste, doveva stare in guardia impedendo che nessun defunto fuggisse da lì e nessun vivente si inoltrasse in quel mondo di ombre. A dispetto dei cartoni animati, quindi, non c'era da starne molto allegri.


Censuriamo la censura

Questa serie non ha vissuto problemi di censure vere e proprie, anche perché gli episodi sono tutt'altro che violenti e i nudi che sono mostrati (divinità o giovani durante bagni o fanghi) non destano alcuna preoccuazione o imbarazzo (alcuni fotogrammi ne sono la testimonianza).



Il problema fu solo di ordine culturale: Pollon venne accusata di essere poco istruttuiva verso i giovani (giovanissimi) spettatori per il modo in cui porgeva argomenti seri o importanti in forma tanto leggera e comica da diventare diseducativa. La critica, non c'è che dire, poteva essere fondata se vediamo la realtà dal punto di vista del cultore della classicità, che senz'altro ha di che storcere il naso osservando come vengono "ridotti" i suoi amati dèi dell'Olimpo.

Se osserviamo la serie dal punto di vista televisivo, non ci sarà certo da scandalizzarsi. Una volta tanto una serie che tratti di mitologia, lo fà in maniera leggera, ironica, un po' superficiale. Ha una maniacale attenzione per il lieto fine a tutti i costi, è vero, ma parliamo di un cartone animato destinato a giovani di età scolare che conoscono per la prima volta (tranne rare eccezioni) un mondo per loro nuovo e magari affascinante: troppi meriti per relegarlo nel dimenticatoio televisivo.


LA RECENSIONE

Imparare il mito greco con un cartone animato al posto di leggere qualche impegnativo testo scolastico? Chi lo aveva pensato ha preso un enorme abbaglio: Pollon di mitologico ha solo il nome dei personaggi e le generiche ambientazioni. L'ideatore ha preso in prestito alcuni episodi e li ha riadattati con molte licenze (persino troppe) per renderlo digeribile anche ad un pubblico di giovanissimi. Se non lo si legge in questa prospettiva, la serie intera lascia deluso e con l'amaro in bocca chiunque abbia una leggera infarinatura di cultura classica. Pochi cenni potranno essere utili a chi non ne avesse la minima conoscenza:

Perseo e Medusa si incrociarono solo quando il giovane e intraprendente guerriero decise di farla finita con questo mostro invincibile ed entrò nel suo antro oscuro, camminando all'indietro, munito di uno specchio per non rimanere pietrificato. Fatto questo, con un bel colpo di spada la decapitò: Medusa era così mostruosa che anche la sola testa poteva pietrificare chiunque.

Orfeo perse sfortunatamente Euridice e si recò nell'oltretomba. Con il suono della lira convinse Ade a restiuirgliela, ma non riuscì a superare la prova del ritorno: si voltò indietro e la perse per sempre.

Aracne venne trasformata in ragno da Athena infuriata per la sua alterigia. Niente potè convincere la dea a tornare sui suoi passi. Da qui il termine aracnofobia.

Prometeo rubò il fuoco agli dèi e fu giustiziato molto più crudelmente che come vediamo nel cartone.

L'elenco, tutt'altro che esaustivo e ben poco dettagliato, dovrebbe rendere almeno un'idea del lavoro di "rettifica" che gli autori hanno compiuto sulle vicende narrate. L'intento è abbastanza chiaro a chi si soffermi ad osservare gli episodi: Pollon è una moderna bambina che affronta le sue difficoltà, riceve le sue delusioni ed impara, dagli errori e dalle buone azioni. Il richiamo alla Grecia antica è la scintilla che deve creare vicende delicate, umanamente complesse, sempre a portata di giovane spettatore. Vengono quindi totalmente ignorate le tematiche tragiche e profonde che la tragedia greca offre al suo lettore. Ne sono la riprova gli stessi personaggi che animano la serie: Zeus non è più il signore dell'Olimpo, ma un anziano farfallone che ogni tanto si dedica alle vicende umane. Apollo non è il solare dio della musica e dell'armonia, ma un pelandrone dalla troppa vita mondana. Il povero Dioniso, dio dell'ebbrezza e dell'irrazionale, diventa un distratto ubriacone in cerca di se stesso.

Eppure, nella prospettiva della serie, questi personaggi sono volutamente caricati e resi "infantili". Possiamo salvare solo due degli abitanti dell'Olimpo: Pollon e la Dea delle Dee. La prima, in costante crescita, deve essere esempio per i più piccoli; la seconda le fà da istruttrice e si comporta come tale.

La serie, che ha tutti i difetti della caricatura irriverente del mito greco, ha un innegabile pregio: desta la curiosità di conoscere più a fondo i personaggi e le loro vicende e porta a tutti un messaggio di grande valore e conforto. Non dimentichiamo che a fine serie, Pollon libera tutti i mali che rischiano di contagiare il mondo intero, ma trova la soluzione al problema nello stesso vaso scoperchiato, traendone la speranza del miglioramento. Il mito, una volta tanto, è rispettato.

Una leggenda, con un inconfutabile fondo di verità, è stata trasmessa così com'è e può bastare per un innocente cartone animato. Non ci rimane che raccogliere il positivo che ha e ricordare che in fondo in fondo resta sempre imbattibile lei, la speranza.


EPISODI
Nota di redazione

Gli episodi evidenziati in rosso sono approfonditi nella sottosezione Rivediamoli insieme.

L'edizione italiana di C'era una volta...Pollon si compone di 46 episodi:

1° Episodio: La figlia di Apollo

Pollon è ancora troppo piccola per essere una dea. Impaziente di esserlo e stanca di aspettare tempi maturi, si serve di piccole astuzie pur di raggiungere il suo obiettivo. Lo zio Poseidone le corre in aiuto, ma il tentativo ha vita breve.

2° Episodio: Le ali di Icaro

Pollon vuole aiutare il suo amico Icaro a realizzare il suo sogno, quello di volare. Dopo esservi riuscito, l'ambizione prende il sopravvento e il sogno s'infrange presto.

3° Episodio: Uno sposo per Dafne

Alla piccola Pollon manca una madre, così Apollo si adopera per accontentare la figlioletta. La giovane Dafne diventa così il suo bersaglio, ma non tutto va come previsto..

4° Episodio: La rivincita di Narciso

Il giovane Narciso soffre di una profonda sfiducia in se stesso. Pollon gli risolvere il problema, ma lo fa così bene, che lui cade nell'eccesso opposto...

5° Episodio: L'arco di Eros

Pollon prova ad utilizzare l'arco dell'amico dio dell'amore, ma la sua esuberanza crea situazioni ai limiti della tollerabilità. Solo il caso della Sfinge sembra riuscito. Una curiosità: in questo episodio, Pollon pone un enigma che rimane senza soluzione. Il frammento è riproposto in Rivediamoli insieme

6° Episodio: Zeus colpisce ancora

Zeus, colto in flagrante con la giovane Io, è costretto a trasformarla in una mucca. Ci vorrà la fantasia di Pollon per rimettere ogni cosa al suo posto.

7° Episodio: Il corno dell'unicorno

Una volta saputo dei poteri magici dell'unicorno, Pollon si mette alla ricerca, per diventare vera dea. Ma non è la sola a cercarlo...

8° Episodio: La statua di Pigmalione

Lo scultore Pigmalione è così abile nell'arte, che una tra le sue statue diventa una donna reale e così affascinante da suscitare le attenzioni di Zeus. Così cominciano i guai...

9° Episodio: Un aiuto per Atlante

Il povero Atlante è obbligato a reggere la volta celeste sulle spalle. La piccola Pollon lo incontra accidentalmente, ma conoscendolo viene mossa a compassione..così decide di dargli un aiuto molto particolare..

10° Episodio: Il flauto di Pan

Durante un incontro "fuori programma" Zeus è costretto a tramutare in pecora la sua fanciulla che desidera. Intanto due pecorelle di Pan, confuse con le sue, si perdono: Pollon cercherà di rimettere a posto le cose.

11° Episodio: Viaggio nell'Ade

Pollon riesce ad impadronirsi di nascosto della tavolozza magica di Afrodite. Con i colori che possiede dipinge una ragazza, Pillon che prende vita e ne combina davvero di tutte. Solo Pollon può e deve aggiustare tutto...

12° Episodio: La vendetta di Atena

La giovane Medusa si è lasciata scappare qualche parola di troppo per autostima, inimicandosi la dea Athena che non si fa attendere per vendicarsi.

13° Episodio: I funghi di Afrodite

Eris, dea della discordia ha pensato bene di gettare inimicizia tra dee servendosi di una mela d'oro. Sarà Pollon a decidere a chi debba spettare..

14° Episodio: Il tallone di Achille

Il timido Achille diviene invincibile grazie all'aiuto di Pollon, ma i problemi sono solo iniziati..

15° Episodio: La lira di Orfeo

Orfeo incanta tutti con la sua lira, persino la bella Euridice s'innamora di lui e cominciano le loro peripezie.

16° Episodio: Lo sciopero di Artemide

Artemide si rifiuta di far sorgere la luna, così viene chiamata Selene al suo posto. Apollo intanto si invaghisce di lei e qualcuno deve pensare a come sistemare le cose, c'è Pollon.

17° Episodio: Le profezie di Cassandra

Cassandra ha ottenuto il dono della profezia da Zeus, poi, avendolo rifiutato, viene condannata a non essere creduta. Occorrerà la migliore Pollo per aggiustare le cose..

18° Episodio: La trasformazione di Mirra

Disperata per la morte del suo amato uomo, Mirra cerca una soluzione per placare il suo dolore e alla fine ne trova una assai singolare..

19° Episodio: Poseidone alle olimpiadi

Il buon Poseidone deve partecipare alle Olimpiadi, ma il suo problema è che non sa nuotare! Ci vuole una soluzione perché possa gareggiare e vincere..

20° Episodio: Psiche e il mostro

La bella Psiche è così affascinante che Afrodite ne è invidiosa. La punizione arriva puntuale e altrettanto puntuale la soluzione...

21° Episodio: La ricerca di Cigno

Cigno è un ragazzo sfortunato alla ricerca del padre. Quando scopre che è scomparso tempo addietro trova la soluzione ideale per stargli accanto.

22° Episodio: Il filo di Arianna

Teseo è stato catturato per essere dato in pasto al minotauro. Sulla terra di Minosse si invaghisce di lui Arianna la figlia del re. Occorrerà impedire il peggio..

23° Episodio: La spedizione degli Argonauti

Pollon riceve dalla Dea delle Dee il consiglio di raccogliere il miracolo bon bon, col quale potrà avere poteri da dea. Così Pollon si imbarca con gli Argonauti per arrivare alla terra indicata.

24° Episodio: I poteri di Medea

Medea è la regina dell'isola dove approdano gli Argonauti. Per sconfiggere i suoi enormi poteri ci vuole proprio il miraoclo bon bon, che Pollon ha trovato..

25° Episodio: La perfidia di Tantalo

Tantalo sfrutta la somiglianza con Zeus per seminare disastri e creare disordini in città. Pollon scopre il modo per mettere tutto a posto..

26° Episodio: La sella di Pegaso

Pegaso è un cavallo alato imprendibile. Molti vorrebbero cavalcarlo, ma solo Pollon riesce a scoprire il modo per fermarlo, e accontentare il suo amico Bellerofonte

27° Episodio: I demoni del tuono

Il dio Dragone è l'unico in grado di far piovere, ma non può perché i demoni del tuono hanno fatto prigioniera la moglie e non sentono ragioni per liberarla.

28° Episodio: La dieta di Erisittone

Per far guarire la figlioletta, Erisittone deve farle bere un infuso, di difficile preparazione. Pollon lo aiuta nella sua missione.

29° Episodio: Il sogno di Alcione

La povera Alcione vive nell'attesa vana del ritorno dell'uomo che ama. Ma lui, morto in mare, non potrà tornare. L'ingrato compito di riferirgielo viene affidato a Pollon..

30° Episodio: Le orecchie di Re Mida

Il re Mida vorrebbe eliminare il difetto delle sue orecchie, ma tutto è frutto di una punizione di Zeus. Deve pensare Pollon alla soluzione..

31° Episodio: La corsa di Atalanta

Atalanta è stata l'unica in grado di abbattere l'enorme cinghiale che terrorizzava la città, ma rimane da risolvere il problema dei suoi pretendenti.

32° Episodio: L'olimpo in pericolo

Dupon signore delle tempeste, sta per inondare l'Olimpo, se non ti trova la più presto una compagna per lui, per la comunità divina sarà la fine. Pollon pensa alla soluzione..

33° Episodio: Elio alla riscossa

Elio si sente privato del sole che gli appartiene, così chiede a Zeus di restituirglielo. Zeus accetta, ma Pollon cerca di aiutare il padre a tornare quello di prima.

34° Episodio: La bevanda di Dioniso

Dioniso è l'unico a non aver chiesto niente a Zeus il giorno del suo compleanno. Così decide di ottenere quello che chiede facendo ubriacare gli dèi...

35° Episodio: Le lacrime di Chimera

Chimera è un mostro che terrorizza gli uomini con il suo terribile aspetto. Le cose cambiano quando chiede che Pollon vada a vivere con lui..

36° Episodio: La scalata dei giganti Aloadi

I giganti Aloidi tentano un'impresa ardita: scalare l'Olimpo e raggiungere gli dèi. Qualcuno dovrà pensare a risolvere la situazione spinosa, c'è Pollon.

37° Episodio: La tela di Aracne

Aracne è un'abile tessitrice, così abile che sfida la dea Athena nell'arte del cucito. La loro gara ha una vincitrice inattesa...

38° Episodio: Didone e la pelle del bue

Didone è un'artista ambulante, con la sua compagnia. Quando arriva sull'Olimpo chiede in cambio della sua esibizione la terra coperta dalla pelle di un bue: la sua idea è astuta, ma non ha vita lunga..

39° Episodio: Piramo e Tisbe

Piramo e Tisbe si amano profondamente, ma la loro unione è osteggiata dalle loro famiglie. Serve qualcouno che cambi lo stato di cose, ci pensa Pollon

40° Episodio: Ippolita e le Amazzoni

Ippolita recluta soldatesse per il suo esercito di Amazzoni. Pollon si arruola per ripicca verso il padre, ma scopre che Ippolita ha un segreto molto particolare..

41° Episodio: Oreste e Electra

Oreste, ha perso il padre per mano del malvagio Egisto. Pollon corre in suo aiuto per farlo ricongiungere con la sorella Elettra e la madre.

42° Episodio: Il rifiuto di Scilla

Glauco, abile pescatore, viene trasformato da Poseidone in dio marino e si innamora di Scilla. L'amore tra i due sembra difficilmente realizzabile, ma Pollon si adopera perché le cose si aggiustino..

43° Episodio: Una prova per gli dei

Gantacros, il più anziano degli dèi, torna sull'Olimpo per mettere alla prova tutte le divinità. Nessuno supera la prova voluta, tranne la piccola Pollon che deve aiutarlo a superare la sua prova...

44° Episodio: Il fuoco di Prometeo

Prometeo, fratello di Epimeteo vuole ridare agli uomini il fuoco che Zeus gli ha tolto. Nella sua impresa non sarà solo, lo aiuterà Pollon.

45° Episodio: Le nove teste di Idra

Pollon viene incaricata da Zeus di sconfiggere il terribile mostro Idra, a nove teste. Con un po' di fantasia la piccola ci proverà..

46° Episodio: Il vaso di Pandora

Pollon per errore ha liberato tutti i mali del mondo, ma il vaso di Pandora contiene la chiave per vincere ogni ostacolo. Quando se ne rende conto, diventa la nuova dea della Speranza.


Rivediamoli insieme

I momenti di comicità non si contano, è difficile "pescare" tra gli episodi qualcosa di drammatico o "serio". Tuttavia, per assicurare la varietà dei frammenti e gli stati d'animo che vi sono collegati, una selezione va pur compiuta, questo è il risultato:

L'arco di Eros

Dentro la scena

- Pollon ha deciso di provare il potere delle frecce dell'amico inseparabile. Il risultato è una incontrollabile schiera di innamorati improvvisati e casuali. - La Sfinge ripropone l'enigma raccontato nel mito che la riguarda da vicino, ma stavolta la protagonista sa prontamente dare la risposta. La stranezza è che all'enigma che Pollon propone è lei a non saper rispondere.- Il mito in realtà è ben diverso: la creatura divorava ogni malcapitato che non sapesse dare risposta al famoso enigma.

La lira di Orfeo

Dentro la scena

- Uno tra i più celebri e drammatici miti della Grecia antica: Orfeo disperato per la morte sfortunata dell'amata Euridice, va fino all'oltretomba per riprenderla. La sua impresa riesce. L'episodio ha un lieto fine, mentre il mito termina come più tristemente non si potrebbe: Orfeo si volta quasi all'uscita del sentiero, per verificare di non essere solo...la sua amata torna da dove era uscita.

Il vaso di Pandora

Dentro la scena

- La serie si chiude. Pollon diventa la dea che sognava di essere da ben 45 episodi. Nell'episodio i personaggi interagiscono con lo spettatore, consapevoli che si chiude un'avventura. Un modo come gli altri per dimostrare che la serie era rivolta a loro. Anche l'ultimo episodio non smentisce lo spirito di ogni puntata..


Bello ma impossibile

Non si fatica molto, a dire il vero, a cercare incongruenze in una serie che sembra un festival di inesattezze. Esse sono così frequenti, che ci si chiede se l'errore sia nelle assurdità che vengono presentate oppure sia l'ambientazione un voluto "errore". Pare che la seconda sia la risposta più calzante. Ma proviamo a sintetizzare le più grosse inverosimiglianze.

1) Cigno suona la chitarra elettrica.

2) Apollo sbandiera lo stendardo del Giappone.

3) Pigmalione si accende una bella sigaretta per calmare il nervosismo.

4) Pollon guarda la Tv e si lamenta di non poter vedere i cartoni animati.

5) Apollo si lamenta di non potersi rivolgere alla "cassa integrazione" quando viene sostituito.

6) Eros e Pollon indossano un vistoso paio di occhiali da sole in una bella giornata.

7) Pollon lascia al padre un messaggio prima di partire con Cigno e scrive ideogrammi.

8) Poseidone per evitare inconvenienti con l'acqua, si serve di un gigantesco salvagente.

9) Dall'alto del cielo sbuca una grossa astronave che non si sa da dove venga e dove vada.

10) Piramo e Tisbe si sposano in una chiesa.

Ormai si può solo affermare, con buona dose di rassegnazione, che il vero errore è l'ambientazione nella Grecia antica..non abbiamo alternative.