La spada di King Arthur: la leggenda di Excalibur
di Valerio

Titolo originale
Anno di uscita (in Italia)
Produzione
Episodi
Sigla



NOTE DI COSTUME

Il ciclo bretone e la tradizione successiva

Le gesta di Re Artù, sono state nel tempo oggetto di racconti che affondano le loro radici negli eventi avvenuti in Gran Bretagna nell'alto Medioevo (tra il 400 eil 500 d.C.). Non è ancora del tutto chiaro cosa, dei racconti stessi, sia leggenda e cosa realtà. C'è chi, tra gli studiosi del periodo, è convinto che la persona di Artù sia effettivamente esistita. Qui, per non inoltrarci in argomenti che vanno ben al di là della serie in esame, daremo per scontato che si parli di leggenda, lasciando agli studiosi l'arduo compito di capire cosa ci sia stato di storico e ciò che è frutto della fantasia dei narratori.

Non stupisce che un racconto leggendario e tanto celebre sia stato trasposto da parte dei disegnatori del Paese del Sol Levante in una serie animata: gli ngredienti per una affascinante serie ci sono tutti. Basti pensare, ad esempio, agli elementi magici, fantastici, alle vicende legate alla magìa e alla stregoneria, alle battaglie cavalleresche, ad armi sacre come la spada Excalibur, a mago Merlino.

In verità (per i dettagli si rimanda alla sotto-sezione Recensione) la mente degli sceneggiatori va ben oltre il racconto della tradizione, lasciando all'immaginazione e alla fantasia molto di ciò che si narra negli episodi.

Trant'anni di successi: buon compleanno Cavalieri del Re

I fortunati che nell'anno 1981 assistettero alla prima edizione della serie, ricorderanno che per la prima volta si ascoltava una sigla (già popolare allora) di un complesso che avrebbe fatto molta strada in tutto il decennio '80. Infatti, proprio Riccardo Zara, mente creativa del gruppo, aveva composto pochi mesi prima un brano che avrebbe voluto associare alla serie televisiva Vicky il Vichingo (trasmessa poi sulla Rai); tuttavia la scelta era già avvenuta, sulla base originale.

Ma il brano piacque e si decise di adattare i testi alla serie: ora che la sigla c'era, occorreva trovare un nome adatto al gruppo, composto dai familiari di Zara: la RCA, editrice dei pezzi del cantautore, si ispirò alla serie in esame, battezzandolo Cavalieri del Re (Artù). Resterà uno tra i complessi più noti e acclamati del decennio.


L'AMBIENTAZIONE

Luoghi e tempi della serie

Siamo in terra britannica tra il 400 ed il 500 d.C., i Romani di Cornovaglia resistono alle invasioni degli anglosassoni. Un capo-guerriero valoroso e giusto viene indicato in Artù, della contea di Camelot. In realtà la vicenda che viene raccontata affonda le radici solo in parte in avvenimenti storici. Molte leggende narrate sono frutto della tradizione successiva.


LA TRAMA

PRIMA SERIE

Dopo l'assassinio a tradimento di re Uther di Camelot, Artù viene affidato da Mago Merlino all'umile Hector che lo alleva come suo figlio con Kay, fin quando una profezia sulla spada nella roccia non mette in luce il passato nobile del giovane Artù, destinato a diventare il paladino della giustizia per i deboli e gli oppressi. Il principe Artù verrà affiancato nelle sue avventure da alcuni cavalieri valorosi e fedeli e dalla giovane ed affascinante Ginevra.

SECONDA SERIE

Dopo aver (apparentemente) sconfitto Lavic, Artù riceve l'invito da parte dell'amico Guk a raggiungerlo a Nord per importanti comunicazioni. Così Artù intraprende un viaggio verso quelle regioni, durante il quale fa conoscenza di Pete e Bosman, i quali sono all'oscuro della sua origine reale. Il viaggio finirà con la sconfitta del re Lavic, miracolosamente sopravvissuto alla prima battaglia e quella di Medessa, il cui spirito creava ancora difficoltà alla pace su Wrogless.


Personaggi

Per completezza di dettagli tra parentesi è indicato la serie nella quale il personaggio è presente.

La Spada Excalibur (1 e 2)

Per la prima volta il posto d'onore tra i personaggi, spetta di diritto ad un'arma, quella che (non a caso) dà il nome alla serie.

La leggendaria spada dai poteri soprannaturali, ovviamente imbattibile, è presa in prestito dalla letteratura bretone, per guidare le gesta del principe di Camelot. Ma qui è d'obbligo un passo indietro.

La leggenda della sacra spada si divide in due filoni. Il primo afferma che Artù fu l'unico a poter estrarre dalla roccia la spada che avrebbe proclamato Re colui che l'avesse impugnata; il secondo filone "duplica" le spade, la prima (quella della roccia) che sarebbe servita semplicemente ad individuare il Re secondo le profezie di Merlino, la seconda consegnata dalla dama del lago, ad Artù e si parla quindi di Excalibur.

La serie sembrerebbe (il condizionale è più che mai necessario) aver fatto propria la seconda lettura. Così si assiste sia alla miracolosa estrazione dell'arma dalla roccia, sia alla consegna in un lago in tempesta della spada da parte della fata Viviana.

Il Principe Artù (1 e 2)
Voce: Luca Ward
La serie prende in prestito i nomi dei mitici personaggi di Camelot, ma (a scanso di equivoci e di facili illusioni), non è il caso di prendere troppo "sul serio" quanto narrato nei 52 episodi delle due serie.

Qui Artù (curiosamente chiamato "principe" benché sia rimasto unico erede del defunto re Uther) nella prima serie è un abile cavaliere che con la spada ed uno scudo (idea degli autori nipponici) difende deboli ed oppressi. Infatti nella prima serie viene rappresentata la lotta (quasi) interminabile con il malvagio re Lavic, reo dell'assassinio del padre, dietro suggerimento della perfida Medessa (altra invenzione nipponica).

Nella seconda serie la fantasia domina il palcoscenico e prende il totale sopravvento sulla leggenda nota a tutti: Artù assume le doppie sembranze da un lato del Cavaliere dal cavallo bianco che lotta contro ogni sorta di malvagità del re del Nord (che è ancora Lavic, redivivo), per poi eliminarlo insieme alla sua consigliera Medessa; dall'altro di un innocuo e ingenuo viaggiatore che in compagnia degli amici Bosman e Pete, è alla ricerca del tesoro del capitano Guk.

E' piuttosto stridente la differenza di atmosfere e di temi tra la prima e la seconda serie. La seconda lascia più spazio alla comicità ed alla fantasia, abbandonando completamente il filone abbracciato nella prima serie.

Solo chi non ha mai letto o conosciuto le gesta mitiche di re Artù, potrebbe apprezzare lo sforzo della Toei Animation di trasferire su carta le vicende di Camelot.

Mago Merlino (1)
Voce: Sergio Matteucci
Il mago più celebre della tradizione bretone viene relegato a "saggio" e la sua presenza limitata ad appena due episodi: il primo e il sesto. Nel primo salva il piccolo Artù dai sicari di Lavic, nel sesto indica ad Artù la via per sconfiggere il tiranno. Purtroppo non c'è traccia del mago negli altri episodi. Nell'elenco di questi personaggi lo inseriamo più per doveroso omaggio alla sua fama che per il ruolo effettivo che ricopre nella serie.

Lancillotto (1 e 2)
Voce: Riccardo Rossi
Il cavaliere furbo come un gatto, recitavano Riccardo Zara & c. nella sigla memorabile. Qui del Cavaliere della Tavola Rotonda si sa che è figlio di re Ban, che giura fedeltà ad Artù e che combatte al suo fianco per tutta la prima serie. Diventa una "comparsa" nella seconda serie.

La caratterizzazione lascia a desiderare, e gli autori evitano scrupolosamente ogni riferimento alle vicende sentimentali con la regina Ginevra, di dantesca memoria. Scelta obbligata, dato il taglio adolescenziale della produzione.

La principessa Ginevra (1 e 2)
Voce: Cristiana Lionello
L'affascinante principessa moglie del Re non poteva mancare nella serie. Dopo essere stata rapita da Lavic e recuperata in una spedizione partita da Camelot, viene accolta nel castello di Artù e qui vive con i cavalieri. Il suo sentimento verso Artù è palesato nella seconda serie, mentre per il resto degli episodi è un traino emotivo per il protagonista, senza tuttavia ricoprire compiti primari nell'economia narrativa.

Tristano (1 e 2)
Voce: Oreste Baldini
Con questo personaggio la leggenda si fonde con la fantasia, fino a rendere impercettibile il confine tra l'invenzione pura e il fascino della leggenda. Il cavaliere in questione è il personaggio più enigmatico ed affascinante della serie, senz'altro superando in complessità e spessore quello del protagonista stesso. E' l'unico dotato di un'arpa, con la quale nei momenti (frequenti) di riflessione e nostalgia può esprimere il suo dolore per una ferita inguaribile nell'animo. Per conoscere i dettagli occorre arrivare al 19° episodio. La serie svela un retroscena nelle sue vicende sentimentali che affonda le radici nella leggenda medievale di Tristano ed Isotta.

I due vengono dipinti nel 19° episodio come amanti "impossibili", riprendendo alcuni dettagli delle vicende narrate dalla letteratura medievale. Cugini l'uno dell'altra, il loro sentimento viene sovrastato dalla drammaticità con cui le battaglie si susseguono e così gli sforzi dei cavaleri in battaglia diventano metafora dolorosa e crudele delle vicende sentimentali dei due giovani amanti. La serie quasi riesce nel tentativo di rendere il conflitto di cuore parallelo a quello cavalleresco, ma l'intento (pur lodevole) è vanificato dalla brevità dell'episodio che (volutamente?) non ha seguito.

Percival (1)
Voce: Sergio Gibello
Il cavaliere dall'aspetto goffo ma dal cuore coraggioso. La sua fedeltà è proverbiale e la sua specialità sono le scalate di montagna. La sua amicizia con Guerreth riempie e colora la prima serie di simpatiche situazioni comiche.

Nella seconda viene omesso e dimenticato, insieme all'amico giovane citato. Anche per lui valgono i rlievi mossi per Lancillotto: la scarsa caratterizzazione ne condiziona la valutazione del suo ruolo. La sorella, Marlin, viene dipinta nella sua adolescenziale attrazione per Tristano. Ennesima vicenda dai contorni rosa, che viene accennata ma non approfondita.

Guerreth (1)
Voce: Cristiana Lionello
E' difficile capire se la serie abbia voluto alludere, inserendo questo coraggioso ragazzo tra i protagonisti, al cavaliere Gareth, figlio di re Norwich, oppure se sia il semplice frutto della fantasia degli autori.

Un dato è certo: il ragazzo, erede al trono del padre, ha subito il sequestro della madre da parte di Lavic ed ora si unisce ad Artù per recuperarla nel castello dove è relegata. Ovviamente l'impresa riesce, ma del ragazzo e del suo futuro non si sa più nulla. Dopo la vittoria del principe di Camelot le sue tracce si perdono tra stregonerie e duelli a colpi di spade e frecce.

Lasciamo alla fantasia anche la sua sorte successiva.

Fiene (1)
Voce: Emanuela Fallini
L'unica donna-cavaliere della serie è la più grande (e gratuita) forzatura della serie, che probabilmente in nome di un frainteso principio di parità tra sessi, oltrepassa i confini della verosimiglianza storica delle vicende narrate.

Il tentativo è debole e privo dell'effetto (quale?) desiderato: la ragazza viene resa protagonista di un salvataggio provvidenziale dei cavalieri, quasi sconfitti. Il favore le viene ricambiato poco dopo, sceneggiatura alquanto prevedibile. I colori forti con i quali è descritto il personaggio sono in conflitto stridente con quello delle altre donne della serie: Ginevra, Isotta, Marlin, per non parlare delle altre presenti in episodi isolati. Invano ci si chiede quale finalità le sia affidata, tanto più se si pensa che la ragazza scompare (con molti altri personaggi) nella seconda serie.

In un'epoca (l'alto medioevo) nella quale i soli primogeniti erano destinati ad ereditare i beni paterni e la restante prole destinata a matrimoni politici o alla vita monastica, una donna dotata di armatura e spada più che leggenda è una stonatura che, se evitata, non avrebbe certo offeso il gentil sesso.

Bosman (2)
Siamo nella seconda serie. I personaggi diventano il frutto della fantasia degli autori e le vicende narrate escono dalle atmosfere fosche ma affascinanti del periodo storico per diventare puro prodotto dell'immaginazione.

Il goffo e grossolano Bosman è un po' il simbolo di chi, in apparenza forte e coraggioso, nella realtà è sempliciotto e impaurito oltre che terribilmente ingenuo. La sua passione è il denaro, ma il pericolo principale per la sua ingenuità sono le donne. Di fronte alle provocatorie e ingannevoli profferte di una fanciulla, il grosso Bosman non ha alcuna difesa. Lui riesce a rendere leggera e divertente la serie.

Pete (2)
Voce: Anna Marchesini
L'età non deve trarre in inganno. Artù stesso lo descrive come un ragazzino vispo ed ingegnoso. Di lui non si conosce il passato e il futuro rimane sospeso come l'ultimo fotogramma della serie. La sua astuzia e il suo intuito superano di gran lunga quelli del compagno di ventura Bosman. Il buon senso e il realismo del piccolo protagonista, fanno da locomotore per tutta la seconda serie. E' frutto della fantasia dei suoi autori, ma quando è bene usata, dà ottimi risultati.

Baron e Sandy(2)
E' d'obbligo soffermarsi, poche righe, sul ruolo degli animali anche in una serie come questa. Il loro contributo non manca: cominciamo dai tre cavalli dei cavalieri che si uniscono in patto di fedeltà: Artù, Lancillotto e Tristano: Pegaso è quello più presente nella serie ed anche il più utilizzato, grazie alle sue doti decisamente sopra il normale. Nella seconda serie spuntano due animali che riescono preziosi ma vivaci: il cane Baron e il pappagallo Sandy. Inutile sottolineare che entrambi sono abbondantemente umanizzati.

re Lavic (1 e 2)
Voce: Gino Donato
Il re Lavic viene contrapposto al re Uther quale futuro sovrano dei regni unificati di Wrogless. Grazie alla sua ambizione e alla sua spregiudicata voglia di potere riceve la preziosa collaborazione dalla strega Medessa che gli promette l'ascesa al trono, più impossibile che improbabile. La sua sconfitta è scritta nella serie sin dal primo episodio e la sua cattiveria sono il naturale contrappeso alla giustizia dell'eroe protagonista.

Nonostante a fine prima serie cada sotto le mura del suo stesso castello, lo ritroviamo di nuovo vivo nella seconda serie: non è una stregoneria di Medessa, ma un'inattesa (ed inspiegabile) scelta degli ideatori. Ci si augura che l'incendio che divampa nella sua fortezza, a fine seconda serie, non lo abbia di nuovo lasciato indenne, altrimenti c'è da preoccuparsi per la sua impressionante capacità di sopravvivenza.

Medessa (1 e 2)
Voce: Noemi Gifuni
E' da considerarsi la mente pensante della parte malvagia della serie. Da questa personificazione del Male partono idee e spunti per ostacolare l'opera benefica di Artù.

La serie sostituisce il ruolo della Morgana delle leggende bretoni con vari personaggi di sinistra provenienza. Così si vedono teschi trasformati in guerrieri con rituali di stregoneria e defunti ritornare alla luce per effetto di incantesimi di magìa nera. La fantasìa si sbizzarisce quando inizia un duello di portata quasi apocalittica tra i poteri della strega e quelli di provenienza divina della spada sacra.

Anch'essa, come Lavic, muore nella prima serie, ma ricompare nella seconda, sia pure come spirito. La vendetta per la sua morte dovrebbe però compiersi per mano della figlia, Medìa, ancora più potente di lei. In realtà la giovane strega rimane vittima del fascino del principe e fallisce il tentativo. Nemmeno la stregoneria vince il sentimento.


LA RECENSIONE

Bene contro Male: una lotta senza storia

Le serie che hanno rappresentato sotto svariate forme la guerra tra il Bene ed il Male sono state innumerevoli. Eppure il finale è sempre lo stesso. Questa, pur immersa nelle intriganti atmosfere medievali non fa eccezione. L'ispirazione a miti nordici e alla magìa delle foreste britanniche non muta gli scenari e le parti in causa sono le medesime.

Tuttavia un indiscusso pregio la serie in esame lo vanta: getta un riflettore non superfluo sulla nobiltà degli intenti che muoveva le eroiche gesta dei cavalieri, i quali, tra storia e leggenda, erano votati completamente alla causa per la quale si battevano. Lo stesso Artù riceve la sacra spada perché dotato di cuore puro (sono le parole della fata del lago). Lo scudo, ideato appositamente dalla serie, è un aggiunta alla spada, quasi che Excalibur non fosse di per sé sufficiente all'obbiettivo di eliminare l'ingiustizia e il Male dalla Terra.

Rimane solo da sperare che siano sempre più numerosi i cavalieri, con o senza armatura e spada, disposti al sacrificio e alla difesa degli oppressi, ammirevoli per la nobiltà dei loro intenti.

Excalibur versione nipponica

Insieme all'ammirazione per gli intenti degli ideatori giapponesi, occorre sottolineare che la serie manca la maggior parte dei traguardi che avrebbe voluto raggiungere. In tal senso la serie è vagamente ispirata alle gesta dei leggendari Cavalieri della Tavola Rotonda, con evidenti lacune di carattere storico e di deviazioni evidenti (ed ingiustificate) rispetto ai racconti della letteratura sull'argomento.

Se avesse scelto il medioevo e le vicende britanniche come semplice ambientazione per avvenimenti di fantasia, avrebbe potuto evitare saggiamente riferimenti a nomi ed eventi noti, per lasciare spazio all'immaginazione e alla libertà di idee. Così la serie rischia di essere giudicata per una rivisitazione poco riuscita (anzi, fallita) della vicenda di Artù. Gli intenti sono lodevoli, i risultati decisamente discutibili.


CENSURIAMO LA CENSURA
Molti sono i tagli effettuati in sede di adattamento all'edizione nostrana. Tutti sono motivati da eccessiva violenza o scene inadatte al giovane pubblico cui la serie è diretta.

Occorre specificare, a questo proposito, che in Giappone la serie animata non è associata necessariamente al pubblico adolescenziale o infantile. Non deve stupire, quindi, che siano presenti scene che un adulto non avrebbe difficoltà alcuna ad accettare; infine, dettaglio non trascurabile, la Tv degli anni 80 non può essere paragonata a quella attuale, vista la notevole differenza dei parametri valutativi modificati negli anni.

Elenchiamo sinteticamente gli episodi che hanno subito tagli:

  • 17 (I Cavalieri dell'Inferno): la strega Medessa evoca le forze del Male con un rituale e rivitalizza dei teschi di defunti per tramutarli in soldati;
  • 20 (Il padre di Tristano): il ministro del re di Cornovalgia, alleato con Lavic, viene ucciso con la spada;
  • 28 (I cavalieri del Teschio): i combattimenti vengono dipinti in maniera piuttosto sanguinosa;
  • 30 (L'ultima battaglia): di nuovo combattimenti e di nuovo spezzoni giudicati troppo cruenti;
  • 39 (L'impostore): tagliata la scena del combattimento contro l'impostore;
  • 50 (La donna delle nevi): la donna ha perso il figlio sulle nevi ed ora si vendica sui passanti;
  • 51 (Il tesoro): tagliata la violenza tra i combattenti nel primo duello contro Lavic;
  • 52 (Ritorno a Camelot): Lavic perde l'ultima battaglia contro i Cavalieri. Giudicate forti le scene di combattimento.


EPISODI

Prima serie: 30 episodi

1° episodio: Nasce il principe Artù
Come profetizzato da Mago Merlino quattro anni prima a re Uther, al terzo compleanno del piccolo Artù viene compiuto un attentato nella Contea di Camelot e il re viene assassinato da re Lavic, che però non riesce ad eliminare anche il piccolo erede. Dodici anni dopo, un rituale divino tra i re della Bretagna dovrà decidere il futuro re di Wrogless: Artù, a sorpresa, estrae la spada che lo consacra re.

2° episodio: La stella di Camelot
Consapevole della missione che lo vede protagonista, Artù torna nel castello dove nacque quindici anni prima e qui decide di affrontare gli uomini inviati da re Lavic. I suoi fedeli alleati si sacrificano per lui e un misterioso alleato gli promette fedeltà.

3° episodio: Lancillotto, il cavaliere del lago
Per andare incontro alla spedizione che porterà la giovane Ginevra a Camelot, Artù si allontana senza scorta dal castello e viene aggredito dai cavalieri di Lavic, che vuole eliminarlo per timore di perdere il comando sulle terre britanniche. In aiuto del principe Artù corre Lancillotto, deciso a difendere la memoria del padre accusato dell'attentato a re Uther.

4° episodio: Tristano, il cavaliere dell'arpa
Artù e Lancillotto si dirigono da soli verso la foresta di mago Merlino per conoscere la verità sul passato dell'assassino di re Uther; lungo il tragitto incontrano Tristano, che si unisce a loro contro i cavalieri neri.

5° episodio: Il piccolo coraggioso Guerreth
Il principe Guerreth è deciso a liberare la madre, prigioniera del malvagio Lavic. Per farlo, però, deve fuggire dal suo castello ed unirsi al viaggio di Artù, che con Lancillotto e Tristano sta cercando mago Merlino.

6° episodio: La sacra spada Excalibur
Dopo un viaggio nelle paludi del nord, Artù può finalmente incontrare Merlino. Il mago conferma la colpevolezza di Lavic per l'assassinio di re Uther, ma mette in guardia il principe dal confrontarsi con lui: la strega Medessa lo protegge e solo Excalibur può batterla.

7° episodio: L'amico Percival
Il re Lavic ha fatto distruggere il villaggio dove vivevano i genitori di Percival ed ora ha catturato la sorella Marlin. Per liberarla Artù decide di unirsi al coraggioso guerriero che per gratitudine lo segue a Camelot.

8° episodio: I cinque cavalieri
Lungo il percorso Artù ha appreso che la giovanissima Ginevra è in pericolo nelle mani di Lavic e decide di liberarla assieme ai suoi fedeli amici. Con loro ormai anche il giovanissimo Guerreth.

9° episodio: Il traditore
Al suo ritorno a Camelot, Artù deve scovare chi lo tradisce quale amministratore delle finanze della Contea. Dopo una rischiosa sfida con i suoi sudditi, il principe riesce a dimostrare la sua estraneità ai misfatti dell'amministratore.

10° episodio: Il Principe tra le fiamme
Il vicino villaggio che dista pochi metri dal castello è in fiamme. Artù non può esimersi dal suo compito di primo difensore del suo popolo e corre in aiuto. In realtà l'incendio è una trappola per attentare alla sua vita, ma gli abitanti del villaggio e i fedeli cavalieri lo aiutano.

11° episodio: Il codice d'onore
I Cavalieri neri stanno cercando di impadronirsi della terra del genersono Bran, un cavaliere vecchio amico di re Uther. Il nobile possidente occupa un castello dalla posizione strategica, ma per difenderlo dagli intenti di sopraffazione dei suoi avversari deve combattere in duello e vincere. Artù decide di aiutarlo e apprende la grande regola del codice d'onore di un cavaliere.

12° episodio: La trappola di re Lavic
Per eliminare Artù, Lavic ha escogitato un piano diabolico: attirarlo fuori del castello e tirargli un'imboscata sul cammino che lo separa dal fiume che vorrebbe indirizzare verso Camelot, ed evitare così la carestìa attesa. Un misterioso cavaliere donna, Fiene, corre in suo aiuto.

13° episodio: Duello con la strega
Viste le difficoltà di Lavic ad affrontare ed eliminare Artù, anche Medessa tenta di sottrargli la spada Excalibur. Lavic manda i prigionieri concittadini di Lancillotto a combattere contro il principe e Medessa usa la sua terribile forza magica per eliminarlo. Tuttavia, la spada riesce ad allontanare gli intenti malvagi della strega.

14° episodio: L'agguato
Fallito il tentativo della strega Medessa, adesso viene incaricato Peloia, monaco seguace di Lavic, per tentare il furto di Excalibur. Il piano dovrebbe attirare Artù nella grotta vicino il villaggio natìo di Lancillotto e imprigionare il principe con il suoi compagni.

15° episodio: Il castello sul lago
Dopo essere stato esiliato tempo prima dal regno di Lancillotto, adesso Rodwich, il cugino, è tornato sul trono per unirsi a Lavic. Per questo il castello nel quale dimora è diventato un covo di malvagi e Lancillotto vuole ripristinare la pace. Artù lo aiuta nell'impresa.

16° episodio: Il torneo
Deciso ad impadronirsi della spada sacra, Peloia prova a partecipare al torneo indetto a Camelot per rassicurare tutti i sudditi della contea. La sua abilità supera quella degli altri combattenti, ma quando sfida Artù le sue trame vengono scoperte e Lancillotto lo salva dall'inganno.

17° episodio: I cavalieri dell'inferno
Nei suoi oscuri meandri, Medessa risveglia dal sonno due teschi e li incarica di prendere la spada. Nel contempo, Marlin e Ginevra sono uscite sole con Guerreth e Tristano e sono in pericolo. Il ricatto, dopo averle rapite è di consegnare la spada per averle vive, ma il disegno non riesce.

18° episodio: La battaglia per la fortezza
Le continue rivolte dei sudditi di re Lavic lo convincono che l'unico modo per evitare tumulti e ribellioni è di attaccare Artù unendo le proprie forze contro di lui. L'aggrssione è massiccia e pericolosa, ma Artù trova un prezioso alleato in re Leoglance.

19° episodio: Fiori nel deserto
Per caso Marlin scopre una lettera di una Isotta a Tristano del quale è invaghita. Pentita rivela il suo contenuto ad Artù, il quale ripara alla sua debolezza invitando con sé Tristano in Cornovaglia, sua terra natìa. Qui la giovanissima Isotta, figlia del re, è in pericolo perché promessa in sposa al malvagio ministro di re Lavic.

20° episodio: Il padre di Tristano
Il percorso di Artù porta i cavalieri in Cornovaglia, patria di Tristano. Anni prima lui ed il padre avevano avuto divergenze sulla politica da seguire a causa della discussa sudditanza verso Lavic. Ora il padre non perdona al figlio l'essersi allontanato dalla sua terra. Spetta ad Artù riavvicinare i due ora che Lavic si avvicina.

21° episodio: I cinque del tramonto
Stanco dei fallimenti di Guster, Lavic affida il comando dell'esercito a Peloia, che escogita un piano per eliminare Artù e i suoi. Per fortuna del principe, Percival con il prezioso Guerreth riescono a sventare la minaccia.

22° episodio: Il castello magico
Per arrivare allo scudo magico, Artù dovrà arrivare a nord, dove si trova il suo anziano custode. Intanto i cavalieri si trovano sul cammino di una castello magico, quello di Johakim. Il gigante orribile che lo abita in realtà è ossessionato dal mancato affetto della donna che ama e la magìa gli serve per attrarla con la forza a sé.

23° episodio: Il dio della montagna
Il villaggio che si incrocia prima della montagna sacra è dominato dalla paura del dio che la abita. Il malvagio demone chiede sacrifici umani per placare la sua ira, ma stavolta Artù vuole sfatare questa maledizione. Giulia, figlia del capo del villaggio, verrà salvata con la spada sacra.

24° episodio: Il sacro scudo
Al termine della lunga missione Artù deve scalare la montagna dove risiede re Nursians, il custode dello scudo sacro. Per verificare il grado di coraggio e di convinzione all'impresa che lo attende, Artù deve sconfiggere un gigantesco drago che fa da guardia al castello del custode. Dopo un faticoso duello, Artù riceve lo scudo per combattere Medessa.

25° episodio: La morte di Medessa
Una volta ottenuto lo scudo, Artù fa irruzione nella fortezza di Medessa per distruggerla. A nulla serve l'invocazione alle forze del Male. La strega viene distrutta dallo scudo e dalla sacra spada.

26° episodio: La scomparsa di Lavic
Adesso occorre arrivare da Lavic e distruggerlo. Con un abile piano, Parcival riesce ad introdursi nel castello con Guerreth per liberare la madre prigioniera, ma questo non basta per eliminare Lavic, che fa perdere le sue tracce.

27° episodio: Il messaggero dell'inferno
La fine di re Lavic è rinviata dall'azione temibile di Peloia che ora rimane l'unico ostacolo alla vittoria di Artù. Un falso messaggio di soccorso di Ginevra distoglie il principe dal castello. Nell'imboscata che attende Artù, il fratello Key perde la vita.

28° episodio: Il cavaliere del teschio
Dopo aver pianto la morte del fratello, Artù deve riprendere le ricerche per trovare il Cavaliere del Teschio e ristabilire la pace in Bretagna. Sul suo cammino però c'è un nemico inatteso, la figlia di Medessa, Medìa, che possiede poteri superiori a quella della madre. Ora l'allenza tra lei e Lavic, diventato il Cavaliere del Teschio, diventa temibile.

29° episodio: La maledizione della neve rossa
La strategìa di Medìa è quella di introdursi nel castello di Camelot e ingraziarsi un cavaliere, per impadronirsi dello scudo magico. Il malcapitato che cade nel tranello della strega è Percival, invaghito della giovane Maria, in realtà la strega stessa. Nemmeno lei, però, conosce i poteri dello scudo sacro.

30° episodio: L'ultima battaglia
Dalla Scandinavia arriva il vichingo alleato di Lavic, che vorrebbe portare via dalla Bretagna ricchezze e potere. Chiunque si intimidisce di fronte alla sua potenza fisica. L'unico a poterlo sfidare e vincere è Artù, con lo scudo sacro e la spada che lo neutralizzano. Per Lavic è finita, i suoi disegni malvagi vengono sepolti dalle macerie del suo castello.

Seconda serie: 22 episodi

1° episodio: La nave volante pirata
I compagni d'avventura Bossman e Pitt hanno trovato una nave pirata con dell'oro a bordo ed ora cercano di scappare dall'ira vichinga. Nemmeno il capitano Guk sa come aiutarli e viene ucciso dai vichinghi perché sa dov'è il tesoro nascosto.Artù giunto da Camelot per trovare l'amico, ormai ucciso dai temibili guerrieri, si unisce a loro.

2° episodio: Big Bear
Il temibile Big Bear con alcuni suoi seguaci fa incetta di cibo e oro nei paesi dove passa. Egli, al servizio del re del nord, ha una mole enorme e nessuno riesce a contastarlo. Artù si finge suo seguace e lo segue nel suo nascondiglio ma al momento opportuno lo mette alle corde grazie alla sua abilità di cavaliere.

3° episodio: La principessa Sonia
Due banditi, asserviti al Re del Nord, hanno preso d'assalto il castello della principessa Sonia e minacciano di uccidere i suoi sudditi se non consegnerà l'oro nascosto al suo interno. Per puro caso Bossman e Pitt si rifugiano nel castello con Artù e devono aiutarla a scacciare i due malviventi.

4° episodio: La polvere d'oro
Per reperire l'oro necessario a soddisfare le richieste del Re del nord, il Podestà del piccolo paese dove Artù viene ospitato, assolda Bossmann per arrestare gente e costringerla a scovare l'oro necessario. Artù dovrà liberarli dalla schiavitù.

5° episodio: Salvate Pete
Un gigante dalla forza insuperabile sta devastando e terrorizzando i villaggi per rapirne i bambini e portarli al Re del Nord e formarne valorosi guerrieri. Anche Pete è caduto vittima del rapimento e adesso l'amico Bossmann e Artù devono salvarlo.

6° episodio: I fiori magici
Il castello dove si rifugiano Artù e Bossmann è abitato da sole donne, le amazzoni della tirannica Bennar. In realtà la principessa del castello è Lilly, che deve sottostare ai soprusi della donna a dispetto dei suoi desideri. Artù deve liberare i sudditi rinchiusi nei sotterranei.

7° episodio: Comportati da uomo, Hance
Il piccolo Hance, timido e beffeggiato dai suoi compagni per lo scarso coraggio, viene gettato in un fienile all'arrivo della nve vichinga nel villaggio. Artù e compagni lo trovano e gli chiedono di aiutarli a liberare gli altri. La spavalderia dei vichinghi dovrà fare i conti con l'abilità del principe dal cavallo bianco

8° episodio: Distruggete il forte dei vichinghi
La caccia al Re del Nord continua. Una nave vichinga avvistata in cielo indica la vicinanza di un forte. Qui il fratello di Anna viene costretto a fabbricare polvere da sparo commissionata proprio dal malvagio e misterioso re. Artù deve distruggere il forte e scoprire dove si trova l'artefice di tante malefatte.

9° episodio: L'impostore
L'accusa per il principe dal cavallo bianco è di quelle gravi. Il paladino della giustizia è accusato di fare razzie di provviste nel piccolo paese dove capita Artù. Per fortuna il ciambellaio della regina si fida della buona fede di Boss e si può dimostrare che il vero principe è un altro.

10° episodio: Pony coraggioso
Un pony salvato da Artù dà prova di grande coraggio quando i vichinghi si fanno pericolosi nella battaglia contro il cavaliere dal cavallo bianco. La ricerca del re del nord prosegue e Artù diventa una celebrità nei paesi che visita.

11° episodio: Salvate la principessa
Una nave vichinga attacca un castello dove è ospitata per ragioni politiche la principessa Ginevra. Qui Artù riconosciuto dalla ragazza, le assicura che un giorno si rivedranno.

12° episodio: La rosa rossa
Il re del nord ha ordinato di eliminare lo scomodo Cavaliere dal cavallo bianco. Un gruppo di agguerrite donne ha cercato di tendere una trappola al gruppo di amici in viaggio, ma una di loro, Alice, si è invaghita di Artù e adesso le cose si sono complicate.

13° episodio: Chi è il re del nord
La caccia al Principe dal cavallo bianco prosegue senza sosta, anche da parte dei vichinghi, agguerriti con ogni mezzo. Intanto nella sua dimora misteriosa, il Re del nord, si rivela essere re Lavic, dialoga con la strega Medessa per avere sostegno nella vittoria finale.

14° episodio: Le scintille magiche
Un artista ambulante ha scoperto il modo di generare corrente elettrica con un rudimentale aggeggio da circo. Un seguace del re del Nord riesce ad impadronirsene per usarlo contro Artù. Lancillotto, avvisato da Ginevra, lo salva.

15° episodio: La falsa principessa Ginevra
Lo spirito della strega Medessa ha deciso di affidarsi alla cugina per tentare di carpire il segreto dell'identità del Cavaliere dal cavallo bianco. Dopo averlo attratto nel suo castello, fa credere di essere Ginevra, ma la stregoneria ha vita breve.

16° episodio: Le fiamme del drago
Re Lavic ha fatto costruire una macchina lanciafiamme dalle sembianze di un drago. Con questo infernale macchina vorrebbe eliminare Artù, ma non ha previsto l'arrivo di Tristano, arrivato da quelle parti su richiesta di Ginevra.

17° episodio: Il Cavaliere nero
Il fratello del comandante delle guardie di re Lavic è arrivato alla corte del re per vendicare la morte del comandante. Così opposto al Cavaliere dal cavallo bianco, mostra tutte le sue abilità di combattente, ma non ha scampo contro la potenza della spada sacra.

18° episodio: Il mondo magico
Una vecchia costruzione fa da rifugio agli amici di Artù. Qui i tre scoprono un dipinto che è la porta verso un mondo magico. La fata Jiny li ha chiamati per combattere il malvagio Gargoil, che ha rubato la sua bacchetta magica. Artù non le rifiuterà l'aiuto.

19° episodio: La sirena del fiume
Lungo il fiume che costeggia i prati, Artù incontra una giovane trasformata in sirena, Lena. La sua sorte è legata a quella di una strega che domina il fiume e che uccise il suo fidanzato Siral tempo addietro. Ora la strega vuole catturare Artù per diventare eternamente giovane.

20° episodio: La donna delle nevi
Un incidente sulla montagna innevata e un cagnolino che chiede invano aiuto. Così la donna che ha perso il suo unico figlio nella tempesta ora uccide coloro che salgono sulla montagna per vendicare l'insensibilità degli uomini. Artù deve rimettere le cose a posto.

21° episodio: Il tesoro
Il pappagallo Sandy segnala che il tesoro del capitano Guk è vicino, ma un vaso, destinato ad Artù è la chiave per eliminare la strega Medessa, ora ridotta a puro spirito. L'attacco del re del Nord non si fa attendere, ma Artù viene affiancato dai suoi inseparabili amici Tristano e Lancillotto con la graziosa Ginevra.

22° episodio: Ritorno a Camelot
Dopo aver trovato il tesoro rimane da eliminare Lavic che nella sua fortezza sta preparando il conflitto finale. I poteri di Medessa vengono vanificati dalla spada sacra e dallo scudo, poi il vaso ritrovato riesce ad eliminarla. Lavic rimane vittima dell'incendio che divampa nel suo castello. Artù rientra con i suoi cavalieri a Camelot.


Episodi consigliati

Possiamo segnalare tre episodi significativi e degni di particolare attenzione:

Nasce il principe Artù


Si può dire che uno dei pochi momenti di fedeltà alla vicenda del ciclo bretone meriti un plauso e una menzione particolare. La sfida nata come modo per schernire il giovane Artù, alla fine diventa la sua proclamazione a futuro regnante in Wrogless. Ben resa e meritevole di lode. Peccato sia isolato esempio di fedeltà.

La sacra spada Excalibur


Un omaggio doveroso alla protagonista della serie: cantata in ogni dove e nota in tutti gli angoli del mondo, la sacra spada viene affidata al re di Bretagna da parte della fata del lago. Significativo momento epico.

Ritorno a Camelot


Il finale era più o meno sottinteso, ma gustarne qualche minuto, risulterà piacevole soprattutto per coloro che non lo ricordano o non l'hanno mai visto.


Bello ma impossibile

La serie commette evidenti errori storici e alcuni dettagli sono ingiustificati o inverosimili:

  • Il cavallo di Artù, Pegaso, è un'invenzione nipponica. Nella serie Merlino lo regala ad Artù, ma la tradizione voleva fosse un animale mitologico alato. Il problema è che anche nella serie vola pur senza avere ali;
  • Nell'episodio 44 (Scintille magiche) Artù e compagni è circondato da un filamento elettrico che folgora il suo inventore, ma non il cane Baron: a prescindere dall'incongruenza dei fatti, l'energia elettrica verrà scoperta alcuni secoli dopo;
  • Lavic sembra servirsi di un marchingegno meccanico a motore quando vola per fuggire dall'invasione dei Cavalieri;
  • Un cartello stradale lungo il percorso a nord, indica ad Artù che il suo traguardo dista pochi chilometri: il sistema metrico-decimale risale a fine 800, la serie lo anticipa quindi di 1300 anni;
  • Bosman e Pete, salgono sulla montagna dove vive la donna delle nevi esattamente con gli stessi abiti con cui camminavano in zone desertiche.
  • Il cavallo di Artù, Pegaso, sbuca dal nulla quando il padrone fischia e viene sempre inquadrato con la sola sella indosso: viene da chiedersi come faccia Artù ad indossare armatura, spada e scudo, essendo per di più da solo.
  • Re Lavic sopravvive alla caduta di intere colonne crollate su di lui, ma muore litigando con un suo subalterno quando divampa l' incendio finale nel suo castello.
  • I vichinghi si servono delle navi volanti, come nella serie Vickie il vichingo, ideate dal piccolo genio protagonista.