Settimana 5 Novembre 1977 (n°45)
( da Discoteche a cura della Associazione Italiana Disck Jockey)

  1. Don’t let me be mis understood - Santa Esmeralda (Philips) [122BPM]
  2. Star Wars - Meco (Rca) [125BPM)
  3. San Francisco (you’ve got me) - Village People (Derby) [122BPM]
  4. Quiet Village / African Queen - Ritchie Family (Derby) [118 - 130BPM]
  5. Rockollection - Laurent Voulzy (Rca) [136BPM]
  6. L’angelo azzurro - Umberto Balsamo (Polydor) [109BPM]
  7. Love me baby - Sheila & Black Devotion (Carrere) [128BPM]
  8. Sexy fonni - Benito Urgu (Cgd) [77BPM]
  9. Mi vendo - Renato Zero (Rca) [122BPM]
  10. Tomorrow - Amanda Lear (Polydor) [116BPM]
  11. Solo tu - Matia Bazar (Ariston) [84BPM]
  12. I feel love - Donna Summer (Casablanca) [128BPM]
  13. Ma Baker - Boney M (Hansa/Durium) [129BPM]
  14. You’re my world - Helen Reddy (Capitol) [73BPM]
  15. Year of the cat - Al Stewart (Rca) [122BPM]
  16. Ti amo - Umberto Tozzi (Cgd) [57BPM]
  17. Baby sitter - Soul Iberica Band (Philips) [136BPM]
  18. New Country - Jean-Luc Ponty (Atlantic) [138BPM]
  19. Je t’aime - Saint Tropez (----) [----]
  20. I just want to be your lover - Andy Gibb (Polygram) [98BPM]
Classifica della prima settimana di Novembre ricca di personaggi mitici della Disco Music Internazionale: Village People, Boney M, Ritchie Family e soprattutto Donna Summer. La classifica è sontraddistinta dalle 2 matrici della disco di fine decennio '70: quella europea creata esclusivamente a tavolino grazie ai suoni di Giorgio Moroder e quella americana i cui agganci sociali fanno preciso riferimento al mondo underground degli omosessuali di New York.

Per il mercato Americano citiamo JACQUES MORALI, francese, che con HENRY BELOLO è il produttore più in voga. Lancia i Village People e le Ritchie Family. Per l’Europa FRANK FARIAN, produttore tedesco: si è inventato i BONEY M, mentre Giorgio Moroder autore e produttore ha scoperto Donna Summer ed ha inventato la euro disco.

Il 1977 è anche l’anno in cui ha inizio La Disco Music in Italia. Il mercato Italiano è dominato dai soliti personaggi del filone pop smielato in puro stile Pooh. Sanremo vive la stagione più nera e l'unico fenomeno di esportazione è Umberto Tozzi. In questo panorama poco incoraggiante si inserisce il fenomeno disco che trova nel nostro paese un terreno particolarmente fertile. La melodia tipica italiana (ritornello, strofa, ritornello) ben si addice alle atmosfere classiche del genere.

La disco è diventata una parte importante del Music Business internazionale. I produttori Europei iniziano a lavorare alle loro produzioni in chiave esotica per creare nuove sonorità competitive. Un buon esempio è la numero uno di questa classifica: i Santa Esmeralda con un disco che è rimasto un classico della disco music (l’avete ascoltata nel duello finale del film di Tarantino “Kill Bill”?). “Don’t let me be misunderstood” diventerà il disco più ballato di quell’anno e continuerà a far battere le mani per molto tempo ancora. Il gruppo mescola elementi di flamenco, salsa e sonorità latine con il sound euro-disco. Il loro stile venne adirittura paragonato all’epoca al suono di Herb Alpert & the Tijuana Brass.

Il produttore Jacques Morali nel 1977 formò un gruppo con l’intento di attirare l’interesse del pubblico gay. Un progetto musicale in cui questa categoria potesse identificarsi. Morali giocò molto sulle parodie che costituivano gli stereopiti di questo ambiente. Gli autori Phil Hurt e Peter Whitehead furono incaricati di scrivere testi con chiari riferimenti gay. I costumi del gruppo erano scelti accuratamente: cowboy, motociclisti, soldati, poliziotti e muratori. Erano nati i Village People. Il singolo "San Francisco (You Got Me)" uscito nel 1977 fece molto successo in Inghilterra. Ma è con "Macho Man" nel 1978 e successivamente con "Y.M.C.A." and "In the Navy" che il gruppo conobbe una popolarità planetaria. Sucessivamente centrarono altre 2 hit: "Go West" e "Can't Stop the Music," e da qui il gruppo iniziò il declino. Nel 1977, a New York soprattutto, in nessun club "normale" si mixavano i dischi come sapevano fare i deejay del popolo gay. Fu la graduale incursione del mondo dei normali tra le fila della disco gay che consentì al movimento "Disco Sucks" (la disco fa schifo) di farsi strada nell'America fine anni Settanta. Questa fu un'altra strada per tentare di togliere alla disco music la sua caratterizzazione gay, dal momento che il mondo "normale" constatò l'impossibilità di integrare la sua joie de vivre della disco music, insomma, veniva accettata la capacità di produrre profitti, ma non lo stile di vita eccessivo che la definiva prima di tutto in termini di estasi sessuale. Ecco perché i componenti dei Village People nel film "Can't Stop the Music" erano stati trasformati in pop star eterosessuali.

Jacques Morali (morto di AIDS nel 1991) fu il creatore di un altro gruppo di successo: le Ritchie Family. Il loro primo hit "BRAZIL" conquistò le classifiche di mezzo mondo. Nel '76 pubblicarono l'indimenticabile "THE BEST DISCO IN TOWN", un collage di successi del 1975 in chiave "disco". Gli album delle Ritchie Family venivano registrati nei SIGMA SOUND STUDIOS di Philadelphia, gli stessi che hanno dato vita ai grandi classici del genere "PHILLY", solamente "I’LL DO MY BEST" à stato registrato ai MEDIA SOUND STUDIOS di New York da MICHAEL BARBIERO.
Non è possibile parlare di Morali senza citare il successo ottenuto con PATRICK JUVET. MORALI e BELOLO ancora una volta colpirono nel segno. Prima nel ’78 con la strepitosa "I LOVE AMERICA" dall’album "GOT A FEELING" e nel ’79 con "LADY NIGHT" dall’album omonimo, entrambi pubblicati dalla BARCLAY.

Meco, produttore e musicista è in classifica con la versione disco del tema di Star Wars. Meco Monardo è nato Pennsylvania in 1939 con origini chiaramente italiane. Nel 1974 ha coprodotto il disco di Gloria Gaynor considerato il primo successo da discoteca in assoluto (la prima N°1 della Billboard Disco/Dance Chart) "Never Can Say Goodbye". In seguito prese parte alla realizzazione del capolavoro di Carol Douglas "Doctor's Orders". Nel 1977, Meco visto il film di George Lucas “Star Wars” il giorno della sua uscita, decise che quel tema aveva grandi capacità commerciali. Contattò il capo della Casablanca Neil Bogart proponendogli di farne una versione disco. Lavorando con l’arrangiatore di Broadway Harold Wheeler, Meco registrò “Star Wars and Other Galactic Funk”; il primo singolo "Star Wars Theme/Cantina Band" fu una numero uno.

Amanda Lear apparve per la prima volta agli inizi degli anni '70 vestita in stile feticista sulla copertina di un album dei Roxy Music. Si diceva che fosse una transessuale, ma lei stessa dichiarò in un intervista che la sua ambiguità era una trovata pubblicitaria di David Bowie. Nel 1977 si fece largo nella Disco, registrando in Germania “I Am a Photograph” con la produzione di Tony Monn. “I Am a Photograph” è il primo dei 6 album, ormai introvabili, dove lei canta con una voce così dura, con le note così basse che stupirebbe se veramente non fosse un uomo!!! In America il suo modo di cantare venne definito “whiskey-voiced” e paragonato addirittura a Marlene Dietrich.

Donna Summer, considerata la "Regina della Disco", è stata una delle poche star della musica disco di quell’epoca a godere di una carriera duratura. Il suo successo è paragonabile solamente a quello ottenuto dai Bee Gees. Summer è una vocalist talentuosa, con una grande carica gospel. L’abilità dei suoi autori e la scelta dei collaboratori come i produttori Giorgio Moroder e Pete Bellotte saranno i punti di forza del suo successo. Poche cantanti avevano la sua carica erotica e nessuna come lei è riuscita ad incarnarnare perfettamente lo spirito “disco”.
Donna Summer, vero nome LaDonna Andre Gaines, nasce il 31 Dicembre 1948. Di famiglia ed educazione religiosa iniziò a cantare in un coro gospel Nel 1967 ROBERT STIGWOOD, prepara la messa in scena del mitico musical "HAIR". Donna viene chiamata per un provino a New York relativo alla sostituzione della cantante designata MELBA MOORE per il casting tedesco del musical. Tutto filerà così liscio da trattenere Donna nella vecchia Europa per quasi 10 anni. A Monaco in Germania conobbe e sposò l’attore tedesco HELMUT SOMMER, dal quale avrà anche una figlia, mantenendo il cognome SOMMER anche dopo la separazione. Il suo primo disco è del 1971 ma il successo arrivò nel 1975 con l’incontro con due giovani musicisti GIORGIO MORODER e PETE BELLOTTE. Proprio MORODER, BELLOTTE e la SUMMER con la lungimiranza dell’editore NEIL BOGART accesero la miccia che fece esplodere di successi la più grande casa discografica "disco" di tutti i tempi: la CASABLANCA RECORDS.
Nel 1975, registrano "Love to Love You Baby," una rivisitazione “aperta” in chiave disco del brano di Serge Gainsbourg and Jane Birkin's "Je T'aime...Moi Non Plus". Ben poche persone, potevano immaginare che il ’75 avrebbe consacrato definitivamente la musica "disco" grazie ai languidi sospiri di DONNA SUMMER. Di certo le coincidenze non sono mancate.
Nel 1975 "LOVE TO LOVE YOU BABY" fece successo e scandalo allo stesso tempo, segnando l'entrata di tematiche a sfondo sessuale nella musica "disco", tanto che la BBC ne censurò la programmazione. Fu un successo di proporzioni gigantesche. GIORGIO MORODER (altoatesino in pianta stabile a Monaco) e PETE BELLOTTE (produttore inglese) sono stati proprio bravi, "LOVE TO LOVE YOU BABY" è un'interminabile suite di quasi diciassette minuti dove i cambi di ritmo e melodia si susseguono scanditi da un caratteristico ed efficace giro di basso. Pare che questa micidiale, lunghissima versione (in origine di circa tre minuti) sia stata suggerita dal patron della CASABLANCA Neil Bogart, allo scopo di offrire ai disc jockey ciò che essi stessi da tempo richiedevano: il Mix! Di DONNA SUMMER si disse subito che non sapeva cantare e che era soltanto l'immagine di una star costruita a tavolino, tutte dicerie che crollarono come un castello di carta alla prima esibizione dal vivo della cantante.

I Boney M. sono stati un grande fenomeno disco durante gli anni '70. Il produttore tedesco Frank Farian (nato nel 1942) registrò il singolo "Baby Do You Wanna Bump?" creando i Boney M dall'unione di 4 vocalist: Marcia Barrett, Liz Mitchell, Maizie Williams, Bobby Farrell. I Boney M non sono solo una disco band cult degli anni '70 e '80 ma anche una leggenda dell'intera era della disco music. Nati in Germania nel 1976, i Boney M furono gli unici tra i protagonisti della musica pop orientata a un genere disco che dominarono le classifiche europee con un susseguirsi di successi ancor oggi ricordati. Benchè non ebbero molto successo in America, il gruppo fu un vero e proprio fenomeno in Europa negli anni 70. Facendo un bilancio dopo 10 anni di successi, Frank Farian potè contare 18 dischi di platino e 15 d'oro come album e più di 200 tra dischi d'oro e di platino tra i singoli. In tutto vendette circa 150 milioni di dischi in tutto il mondo! Alla fine degli anni 80 Farian mise su una nuova edizione di Boney M nel mercato. Oltre Liz cantarono più che altro personaggi decorativi quali Reggie Tsiboe, Patty Onyewenjo e Sharon Stevens. Ma questa nuova combinazione non attecchì come la precedente. I Boney M furono la prima band pop occidentale a eseguire concerti nell'allora Unione Sovietica. Furono il primo gruppo europeo a cantare nella Piazza Rossa a Mosca dove realizzarono un video. Per ragioni "storiche" non venne permessa l'esecuzione della canzone "Rasputin".

La musica delle discoteche negli anni 70 si divideva in lenti e veloci. Questi i pezzi da ballare avvinghiati più forti questa settimana nel 1977: La Hit “L’angelo azzurro” di Umberto Balsamo, l’erotico di “Sexy fonni” di Benito Urgu, “Solo tu” dei Matia Bazar il grande successo di Umberto Tozzi “Ti amo” e i classici americani “You’re my world” e “I just want to be your lover”.

Si ballava anche un “veloce” italiano “Mi vendo” di Renato Zero e un bel pezzo pop di Al Stewart “Year of the cat”.

Nella Classifica dei dischi più ballati in America, in quel periodo era chiamata “National Disco Action Top 40”), al 1° posto c’erano gli Chic con “Dance, Dance, Dance (Yowsah, Yowsah, Yowsah)”, al secondo posto i Fantastic Four con “I Got To Have Your Love” e al terzo Pattie Brooks con “Girl Don't Make Me Wait”.

 

Giancarlo Sanese