1920: PIEDIGROTTA CURATOLI
-Il primo concorso fra le donne musiciste italiane-
di Antonio Sciotti


"La nostra raccolta, frutto di un'accurata selezione fra centinaia di lavori femminili ha il nome di PIEDIGROTTA solo perché vede la luce nel periodo della tradizionale festa napoletana. Il nostro volume (e ciò lo diciamo anche per tranquillità degli editori di Canzonette) non può essere confuso con i PIEDIGROTTA pubblicati e da pubblicarsi perché da essi si distanzia per il contenuto sia musicale che letterario. Tanto per intenderci e perché i colti, i musicisti, gli intellettuali, non debbano, per il titolo della nostra pubblicazione, privarci di loro autorevoli critiche e preziosi giudizi".
Ditta Alfredo Curatoli e C.

Nel 1920 la Casa Editrice e Stabilimento Musicale "Alfredo Curatoli" (fondata nel 1885) con sede in Via S. Sebastiano a Napoli, organizza, per la prima volta nella storia della musica napoletana, il primo concorso fra le donne musiciste italiane. Questa rassegna, non vista di buon occhio dai benpensanti e dal mondo dello spettacolo in genere, ha lo scopo di portare alla luce la musica attraverso l'anima femminile.

Visto il periodo in cui si svolge, forse la Piedigrotta "Curatoli" è l'unica rassegna musicale che nessun napoletano segue con accanimento. Anzi, mortificata quasi da tutti, la manifestazione avrà come pubblico solo i pochi amici e parenti delle partecipanti. Nonostante ciò, l'editore riesce nel suo intento: far notizia e dare spazio anche alla donna in un settore (quello del compositore) prerogativa del sol sesso forte.

La caratteristica di questo Fascicolo musicale è che esso non è composto solamente da musiche ideate da donne, bensì è completamente firmato e compilato dal gentile sesso. Oltre alla prefazione, infatti, firmata dallo stesso Curatoli, sia l'introduzione, sia l'angolo della poesia, sia quello del cosiddetto "riempimento" è redatto rispettivamente da Esther Faraone, Gloria D'Ascavia e Bice.

I brani in gara (alcuni senza testo letterario) che si dividono in romanze, cantilene e canzonette, sono quindici e sono prodotti sia in dialetto napoletano, sia in dialetto sardo, sia in lingua. La rassegna si svolge in una sola serata (15 settembre 1920) al Teatro Bellini di Napoli e vede premiata la canzone Sulo pe' tte di Maria A. Spasiano.

Il Fascicolo prevede, dietro una prefazione di Victor Hugo, un saggio tutto in francese "Sur la manière d'entendre le folklore musical" di Gloria D'Ascavia. Esther Faraone (in gara con i motivi "Apriti o cuore" e "Veleno") firma il saggio "Canta l'anima femminile" dove invita tutti gli uomini a comprendere e raccogliere lo sforzo ed il sacrificio fatto dalle donne partecipanti: "Chi sarà raccogliere il suo grido? Chi saprà sollevarsi fino a lei per sussurrarle con trepida dolcezza…Sorella, io ti comprendo!". Il saggio chiude con parole dolci, ma forti allo stesso tempo, quasi fossero un rimprovero agli uomini, ciechi fino a quel momento: "Voi poeti, artisti, pensatori, voi tutti che sentite l'anima vostra avvinta con tenaci legami al mondo dell'arte e dei sogni, che il gregge umano ignora e dove il fango non giunge; voi, che non avete il cuore avvizzito dal soffio gelido dello scetticismo; voi che credete ed amate e soffrite, e sapete fondere fede, amore e dolore in un unico sentimento, immenso come l'infinito! Voi che comprendete, inchinatevi: passa e canta l'anima femminile".

Inevitabile, visto la grande possibilità offerta dall'editore, che anche il saggio di Bice (intitolato "La musica attraverso l'anima femminile") sia in qualche modo un rimprovero e allo stesso tempo il riscatto della donna sull'uomo. Ma, al contrario della Faraoni e della D'Ascavia, Bice usa, nel suo articolo, parole pungenti contornate da una sottile sottomissione femminile, tale da evitare un pericoloso confronto. "E' vero, dobbiamo convenirne, noi donne abbiamo minore genialità dell'uomo nelle invenzioni e nella creazione, ma in cambio di quante altre doti ci ha fornito la natura! Doti che mancano assolutamente e in parte nell'uomo e che in noi arrivano al loro più alto grado di sviluppo". Così, tra un rimprovero ed un'encomiazione, Bice tira in ballo Beethoven, Wagner, Schumann e Chopin.

Per la cronaca, segnaliamo, infine, che la Casa editrice "Curatoli", promotrice di questo evento, è conosciuta sul mercato non tanto quanto edizione musicale, bensì come fabbrica di mandolini, chitarre e corde armoniche, pianoforti, liuteria artistica e accessori.

ANTONIO SCIOTTI

 


I MOTIVI IN GARA


Titolo branoGenereAutori
Apriti o cuoreRomanzaEsther Faraone & Gilda Cappiello
ArrundileddaCantilena sardaVersi: E. Atzeni, Musica: Tina Cappa
Dancing in the barn-Teresa Guidi
E' muorto ammoreCanto napoletanoVersi: A. Indolfi, Musica: Clara Isvago
ForturèCanto napoletanoVersi: A. Cantore, Musica: Geltrude Caputo
Il veroFox-trotIda Zenato
Minuetto-Lora De Micco
Momento giocosoScherzo musicaleAnna Scoles
PiumeliaRomanzaVersi: F. Ingoglia, Musica: Sara Glivaco
Primmavera bella-Ida Capocci
Romanza senza parole-Bianca Maria Brofferio
Serenata a fantasiaCanto napoletanoVersi: G. Casilli, Musica: Nina Ricciardi
Sulo pe ttèCanto napoletanoMaria A. Spasiano
TuorneRomanza napoletanaVersi: D. Russo, Musica: Giulia Girlasio
VelenoRomanzaVersi: Esther Faraone, Musica: Edwige Ruggiero