Anno: 1967
Altri titoli: -
Interpreti: Equipe 84
HitParade: #1, maggio 1967
Chart annuale: Top10
Altri interpreti: Lucio Battisti - Mina
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Con l'esaurirsi della vena beat, anche in Italia i più accorti si
rendono conto che, per sopravvivere senza farsi prendere alla sprovvista
dai nuovi stili e dalle varie mode, bisogna avere l'occhio lungo.
Nel 1967 il complesso più all'avanguardia in Italia è l'Equipe 84. Tanto
per cominciare, a fianco della loro produzione musicale pongono
interessi alternativi. Uno di questi è l'Equipe 84 Bazar s.r.l,
in Via Solferino a Milano; lì dove c'era una drogheria ora c'è un
negozio di abbigliamento per giovanissimi e questo prima ancora che i
Beatles pensassero di fare la stessa cosa con il negozio della Apple,
nel 1968.
L'Equipe 84 lascia l'insegna liberty in oro con su scritto "Drogheria
Solferino - liquori e profumi" anche se con fatica perché il Comune
pretendeva l'aggiornamento della ragione sociale così come
l'organizzazione dei commercianti. Abbastanza bizzarro che un negozio
che vende mini pull, mini gonne e pantaloni a vita bassa, rechi la
scritta drogheria.
Ma forse il doppio senso a cui si poteva alludere era ciò che faceva
divertire maggiormente Alfio, Victor, Maurizio e Franco.
L'Equipe 84 musicale ci presenta un singolo che segna la consacrazione
della premiata ditta "Mogol & Battisti" e sarà definito in seguito il
Sgt. Pepper's della musica italiana: 29 settembre, una
data casuale per un successo istantaneo. Una storia senza dubbio
singolare quella che si racconta nel testo, uno dei pochi davvero
riusciti a Mogol, su una musica eccezionale di Lucio Battisti, che qui
si fa conoscere da tutti gli addetti ai lavori come nuovo ed
interessante autore, e un geniale lavoro di rielaborazione e
arrangiamento, che si deve a Maurizio Vandelli.
La canzone che ben conosciamo è la storia di un tradimento: un uomo è
seduto in un bar quando improvvisamente incontra il sorriso di una donna
e ancora prima di capire si ritrova sottobraccio a lei mentre la serata
si dipana tra un ristorante ed un locale da ballo per poi finire...
nello svegliarsi nel proprio letto mentre una voce impietosa scandisce
al Giornale Radio il nuovo giorno, 30 settembre. Non era altro che un
sogno? L'utilizzo di un vero speaker radiofonico (un'intuizione
dell'ultimo momento, quando il pezzo era stato già registrato) è
certamente un'idea innovativa (anche se c'è un precedente rappresentato
da Il treno del sole, canzone folk di Otello Profazio), come una
nuova idea è il testo, la ricerca di un sound che trasmetta
all'ascoltatore l'atmosfera onirica dell'incontro con "l'altra", la voce
di Maurizio, che vocalizza l'angoscia del brusco risveglio alla realtà,
ben coadiuvato dagli altri tre. Un brano veramente moderno, ben
arrangiato, vicino alla nuova produzione dei Beach Boys o dei Beatles ma
senza per questo scimmiottarli o prenderli ad esempio.
Se Donovan e i Kinks cercano nuove strade in UK, l'italianissima Equipe
84 cerca nuove sonorità a casa propria confermandosi il complesso numero
uno, il più preparato, l'unico che possa permettersi certi esperimenti
all'infuori del classico pezzo beat chitarra-basso e giro armonico in
ciclostile.
29 settembre viene lanciata a Bandiera Gialla,
confermandosi disco giallo per parecchie settimane. Da lì al
primo posto nella Hit Parade il passo è breve. Il retro si chiama
È dall'amore che nasce l'uomo, sullo stile di Auschwitz o di Per fare un uomo (dei Nomadi e
della Caselli), dove un'altra volta Vandelli fa sfoggio della sua voce
così particolare. E proprio il principe (soprannome di Vandelli) ne è
l'autore.
(Christian Calabrese)
 
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