Anno: 1723
Altri titoli: Aria dalla Suite n.3 in RE BWV1068
Interpreti: -
HitParade: -
Chart annuale: -
Altri interpreti: Maaezel,Lorin & Royal Symphony Orchestra
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Questo brano di circa 4' è uno dei movimenti di una delle 4 suite per orchestra (la terza,
la più famosa) che Bach compose intorno al 1723. Tutti i movimenti di ognuna delle 4 suite
sono godibilissimi, perlopiù formalmente espressi sotto forma di danza.
L'"Aria" è scolpita nell'immaginario collettivo come il prototipo della "musica classica
solenne", per il suo andamento disteso in movenze melodiche davvero toccanti, che hanno
contribuito a farlo diventare il più popolare brano orchestrale di Bach.
"A whiter shade of pale", enorme successo dei Procol Harum del 1967, fu accusato di essere
basato su questo brano: in realtà, non lo è, anche se una qualche rassomiglianza esiste
per la progressione armonica e la parte del basso. Mentre è sicuro che è alla base del
successo rap del 1998 di "Everything's gonna be alright" degli Sweetbox.
Pur senza rendervene conto, l'avrete sicuramente ascoltato da qualche parte: nei film "Seven"
o "Ag.007 - La spia che mi amava", in qualche spot pubblicitario o come musica di sottofondo
in un servizio televisivo. Ma sopratutto, dal 1981 è la sigla di uno dei programmi di
maggior successo della TV italiana: il programma di divulgazione scientifica Quark
di Piero Angela, con sullo sfondo delle superfici tridimensionali create a computer. La
versione utilizzata per la sigla è quella dell'originalissimo complesso vocale-jazzistico
Swingle Singers, tratta dall'album "Jazz Sebastian Bach" interamente dedicato a composizioni
del celebre musicista tedesco.
 
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