Anno: 1939
Altri titoli: -
Interpreti: Gene Autry
HitParade: -
Chart annuale: -
Altri interpreti: -
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La figura del cow boy, mito americano, negli anni che seguirono la Grande Depressione,
venne accolta come simbolo consolatorio della volontà di resistenza del popolo
americano contro le avversità della vita. Negli anni '30, vi fu la più grande
esplosione del cinema western, la cosiddetta "horse's opera" (dove non cambiavano
mai gli intrecci ma soltanto i cavalli), che potrebbe benissimo, mutatis
mutandis, essere paragonata alla sceneggiata napoletana: un eroe, una eroina
indifesa ed un cattivo che veniva regolarmente sconfitto, a suon di pugni,
nell'ultima scena. Visto il successo radiofonico della musica western, nacque
il personaggio cinematografico del "singing cowboy", un eroe che, nelle
situazioni più strane, si metteva a cantare, preferendo ammansire i
"bad boys" col cappello nero e la barba mal fatta, con la sua voce, piuttosto
che con le Colt: Tex Ritter, Bob Nolan, Rex Allen, il grande Roy Rogers e,
soprattutto, Gene Autry con il suo splendido cavallo-meraviglia Champion.
Protagonista di più di 100 film tra il 1935 e il 1953 e più di 90 filmetti
televisivi negli anni '50 (trasmessi anche dalla TV italiana alla sua nascita)
Gene Autry è il cowboy cantante per eccellenza, idolo della ragazzaglia americana
che, il sabato pomeriggio, assisteva alle sue gesta nei "matinee" cinematografici:
molte canzoni, niente erotismo (al massimo un bacio sulla guancia della attrice di
turno), un po' di comicità, niente morti (Gene Autry sparava, ma non uccideva mai)
e, dopo un'ora di film, via... cavalcando verso il tramonto, in cerca di nuove
avventure e nuovi banditi da sistemare.
La canzone che accompagnava il finale dei film era "Back in the saddle again", la
sigla finale: una melodica e semplice canzone western, costruita su pochi accordi,
con accompagnamento di fisarmonica e steel guitar, e la piacevole voce "easy going"
del simpatico Gene. Stranamente questo brano non entrò mai in classifica negli Usa,
ma è tra le canzoni più note del nostro "silver screen cowboy", che ne ha composte
circa 300, da solo o in compagnia.
Chi volesse approfondire la conoscenza di Gene Autry, si dovrà procurare almeno
il disco "Gene Autry's Country Music Hall of Fame Album"; non nascondo la
difficoltà di trovarlo. Buon ascolto a chi ci dovesse riuscire...
(Giovanni Villata)
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