Anno: 1975
Altri titoli: -
Interpreti: Kim Carnes
HitParade: #1, ottobre 1981
Chart annuale: Top 10
Altri interpreti: Jackie De Shannon
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Dopo avere trascorso più di un decennio nel music business senza mai riuscire a sfondare
né come cantante nè come autrice, nel 1981 la californiana Kim Carnes mette a segno il
suo primo ed unico successo mondiale con "Bette Davis Eyes", un pezzo di sei anni prima
firmato (e già eseguito) da un'altra interprete, tal Jackie De Shannon.
Questa intrigante ballata pop-rock, interpretata dalla Carnes con una voce roca che ricorda
fin troppo da vicino quella di Rod Stewart, rimane al primo posto della classifica
statunitense per ben nove settimane (un record incredibilmente battuto pochi mesi dopo
da "Physical" di Olivia Newton John) e diventa ben presto un elemento irrinunciabile per
ogni chart che si rispetti.
In Italia il brano, nel quale si narrano le gesta di una grande seduttrice che vanta non
solo lo sguardo di Bette Davis ma anche i capelli dorati di Jean Harlow ed i "sospiri
distaccati" di Greta Garbo, entra in hit parade nel mese di Ottobre e, dopo una lunga
permanenza al numero due, riesce a scalzare dalla prima posizione "On My Own"
dell'inquietante Nikka Costa.
Con un album numero uno negli Stati Uniti ("Mistaken Identity" da cui é tratto il
singolo), dischi d'oro e di platino ed una pioggia di riconoscimenti tra cui due
Grammy Award (canzone dell'anno e disco dell'anno), la carriera di Kim Carnes sembra
destinata ad un futuro sfolgorante, ma improvvisamente l'incantesimo si spezza: nessun
altro 45 giri della cantante riesce a bissare il successo di "Bette Davis Eyes" (neppure
il successivo "Draw Of The Cards" che avrebbe meritato più del ventottesimo posto
ottenuto nella classifica di Billboard), mentre gli album pubblicati negli anni a
seguire daranno risultati ancora più deludenti.
Le resterà solo il tempo per uno scialbo contributo alla colonna sonora di "Flashdance"
(1983) ed una partecipazione al progetto "USA for Africa" (1985), prima di cadere nuovamente
nell'anonimato, forse proprio a causa di quella "identità confusa" che, oltre a dare il
titolo al suo LP più venduto, ha sempre caratterizzato la sua voce, troppo spesso scambiata
dal pubblico con quella di altri protagonisti del pop dell'epoca come Rod Stewart e Bonnie
Tyler.
Pur non avendo regalato a Kim Carnes una fama duratura, "Bette Davis Eyes" ha mantenuto
intatta la sua bellezza fino ad oggi, dimostrando come a volte una canzone indovinata possa
cambiare la vita più a chi l'ascolta che a chi l'ha portata al successo.
(Luca)
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