Anno: 1927 (Edizione Musicale Edward Rossi)
Altri titoli: -
Interpreti: Gilda Mignonette
HitParade: -
Chart annuale: -
Altri interpreti: Mario Gioia
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Pasquale Buongiovanni, come tanti napoletani dell'epoca, nel 1920 emigra in America.
Inizialmente si adatta a diversi lavori per sopravvivere, e tra questi quello
dell'imbianchino. Un giorno riceve posta da Napoli: è una cartolina inviata dalla
madre con la veduta di Napoli. L'emigrante guarda e riguarda la cartolina illustrata,
ripercorrendo nella sua fantasia i luoghi della Terra lasciata, e con gran malinconia
butta giù dei versi poetici, dedicati al Paese nativo.
Passarono alcuni giorni, e Don Pasquale è convocato da Giuseppe De Luca (un altro
emigrante napoletano) per pitturare e rimettere a posto la cucina della sua abitazione.
Buongiovanni inizia questo lavoro e, sapendo di trovarsi in casa di un buon musicista
(De Luca già lavora nell'editoria musicale "Pennino" di New York, di proprietà del nonno
di Francis Ford Coppola)), decide di far visitare la sua poesia al Maestro.
De Luca, dopo aver letto i versi, abbastanza sorpreso e compiaciuto, dice al Buongiovanni:
"Bravo! Continua 'a pittà, pecchè quanno è fernuto 'e faticà, te faccio sentì 'a musica!".
Nasce in questo modo una delle canzoni napoletane di successo internazionale.
"A cartulina 'e Napule" è presentata, nel 1927, all'audizione musicale di Edward Rossi al
Teatro Werba di New York, da Mario Gioia. Ma, ascoltata da Frank Acierno (titolare dell'
Acierno's Royal Theatre di Brooklyn) si decide che ad inciderla sia Gilda Mignonette.
La cantante crea quell'anno un successo internazionale. Il brano, esportato da New York,
arriva sia a Buenos Aires, in Argentina, sia in Italia, dando lustro sia alla Mignonette,
sia allo stesso Buongiovanni.
(Antonio Sciotti)
 
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