CHE BAMBOLA
(di L.Chiosso / F.Buscaglione)

  • Anno: 1956
  • Altri titoli: -
  • Interpreti: Fred Buscaglione

  • HitParade: 1958
  • Chart annuale: Top 50

  • Altri interpreti: Mina
  • E' il primo brano di grandissimo successo per la fortunata collaborazione artistica dei torinesi Ferdinando Buscaglione in arte Fred (nato il 23 novembre 1921) e Leo Chiosso (nato l'8 agosto 1920), arrivato a coronamento di una lunga gavetta iniziata nel momento esatto della loro conoscenza, risalente al 1938 quando Buscaglione per pagarsi gli studi si esibiva in piccole formazioni locali come cantante jazz suonando all'occorrenza contrabbasso e violino e Chiosso era uno studente universitario lettore appassionato di libri gialli; proseguita dal primo dopoguerra con scritture immediate nei locali notturni in Italia e all'estero dove la fama di Buscaglione è già nota, a partire dal 1947 inizia a scrivere con Chiosso alcuni brani più avanti di successo; e culminata con la costituzione degli "Asternovas" complesso jazz che subisce diversi mutamenti di organico a cui il musicista rimane fedele sino alla fine. L'incontro con Gino Latilla si rivela decisivo; per lui nel 1954 la coppia aveva scritto "Tchumbala-Bay".

    Grazie alla sua intercessione Buscaglione e il suo complesso partecipano a diverse trasmissioni radiofoniche accompagnando tra gli altri la cantante Fatima Robin's, già celebre nel mondo circense come contorsionista e acrobata in un trio con il padre e la sorella maggiore, fidanzata e poi moglie del leader. Dopo aver inciso nel 1952 per l'etichetta "La Voce del Padrone" una manciata di standard oggi reperibili con estrema difficoltà, nel 1955 riesce ad ottenere un contratto con la "Cetra", celebre casa discografica con la quale l'anno successivo coglie un primo grandissimo successo con questa "Che bambola", innestando così una popolarità indiscussa per i tre anni seguenti ma con la quale non ha rapporti proprio idilliaci.

    "Che bambola" inizia con i rintocchi notturni delle campane. Un duro dal cuore tenero esce dal solito fumoso locale e s'imbatte in una "bambola" tutta curve. Tenta l'approccio con un fischio ben modulato, ma la signora conosce la nobile arte della boxe. Quando tutto sembra perduto, soltanto dopo averlo steso, la donna comprende di avere esagerato. Sorreggendolo, lo bacia con passione restituendo la profferta d'amore rifiutata pochi istanti prima.

    Il pianoforte e la tromba si rincorrono freneticamente tra di loro nell'arrangiamento, lasciando spazio nei momenti topici ad alchimie sonore di effetto indubbio (i rintocchi notturni delle campane, il fischietto di approvazione che farà epoca, lo sbuffo stile pipa di Popeye) che accentuano l'ironia e la scanzonatezza del testo. Oltre questo è il personaggio di Buscaglione e il suo modo anticonformista di stare in scena a rappresentare una prima rottura con la tradizione melodica italiana, sino allora fin troppo convenzionale, due anni prima di Modugno.

    Sono soprattutto i giovani a cogliere per primi questa ventata di novità, oltre a contribuire alla formazione del "mito Buscaglione", premiando la canzone in tempi di assoluta assenza di battage pubblicitario con vendite calcolate in circa 980.000 copie di 78 giri, cifra iperbolica per l'epoca quando la Hit Parade radiofonica non esisteva, continuando a vendere molto bene sin oltre la sua morte. In termini di paragone, il primo 45 giri italiano a superare il milione di copie vendute è "Legata a un granello di sabbia" di Nico Fidenco (1961) e il primo 33 giri con le stesse caratteristiche è "La Voce del Padrone" di Franco Battiato (1981).

    Curiosità: anche se lo stile Buscaglione è inimitabile, c'è chi con la sua voce può cantare di tutto come Mina, che nel 1983 incide "Che bambola" includendola nel suo doppio album "Mina 25".

    (Riccardo Pini)