Anno: 1963
Altri titoli: -
Interpreti: Ornella Vanoni - Gino Paoli
HitParade: -
Chart annuale: -
Altri interpreti: Giuliano Palma and
the Bluesbeaters - Ornella Vanoni & Gino Paoli - Rita Pavone - Bruno Martino - Gianni Morandi
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Una semplice dichiarazione d'amore, un discorso diretto e immediato, senza impennate
vocali né ardite metafore, diventa un altro successo di Gino Paoli nei primi anni '60,
dopo "Il cielo in una stanza" e "Senza fine". Sembra che ad ispirare il brano fosse
stata proprio la storia d'amore fra l'autore e Ornella Vanoni.
"Che cosa c'è, c'è che mi sono innamorato di te" sono i versi d'apertura di questo valzer
minimalista, che Paoli esegue quasi sottovoce, per elevare poi il tono solo nell'inciso.
Passato alla RCA, Gino Paoli questa volta si fa arrangiare il brano da Ennio Morricone, che
accanto alla voce solista fa spiccare i tasti di un pianoforte usato in funzione
contrappuntistica. Ornella Vanoni, a cui il brano è dedicato, ne dà un'interpretazione
più sensuale e ricca di sfumature, ma le vendite premiano stavolta la versione di Gino.
Negli anni, molti artisti hanno riletto a loro modo questo brano: Rita Pavone ne ha fatto
una versione intimista, quasi jazz, Bruno Martino l'ha trasformata in una bossa-nova,
Gianni Morandi l'ha cantata a voce spiegata: ma la versione migliore è forse quella
"live", interpretata in duetto dai veri protagonisti del brano, Vanoni e Paoli, che si
sono riuniti dopo più di vent'anni sullo stesso palcoscenico durante gli spettacoli
della tournèe "Insieme", da cui è stato tratto un doppio CD nel 1985.
Recentemente il brano è tornato in classifica grazie alla gustosa interpretazione che
ne ha dato Giuliano Palma.
(Orlando R.)
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