Anno:
1976
Altri titoli:
Interpreti:
Umberto Tozzi
HitParade: #26, Novembre 1976
-
Chart annuale: Top 100
-
Altri interpreti: -
|
In una fredda mattina d'inverno, lui si sveglia dopo avere trascorso una notte d'amore con la sua giovane amante. Dormi, amore mio, e non pensare che finisca qui. Ora vado da mia moglie, le dico che tutto è finito, faccio i bagagli e ritorno da te. Una semplice formalità. O forse no. Ciao, cara, ti volevo dire che...ti amo, facciamo l'amore (accidenti, pensavo fosse più facile!). E ora con che coraggio ritorno da lei? Come farà a vivere senza colui che l'ha resa donna? Tranquillo, se ne farà una ragione e ti metterà alla porta senza pensarci due volte. Scoiattolo impaurito può darsi, ma stupida no di certo.
Un anno prima dell'exploit di Ti Amo, Umberto Tozzi esce da un lungo periodo di anonimato trascorso come session man, autore per altri e componente di gruppi irrilevanti come i Data e la Strana Società, ottenendo il suo primo timido successo da cantante - lui che timido lo è davvero - con Donna Amante Mia.
Un bel lento che risente dello stile melodico moderno imperante in questo periodo (siamo nel '76). Un fumettone alla Pooh, se vogliamo, ma eseguito con più grinta e un timbro di voce molto personale, che col tempo si rivelerà uno dei suoi maggiori tratti distintivi. E pensare che all'inizio non voleva neanche cantare, ma solo comporre. Invece alla CGD decidono di lanciarlo come interprete e gli affiancano, per la stesura dei testi, Giancarlo Bigazzi, autore all'epoca già affermatissimo grazie ai successi ottenuti con Riccardo Del Turco (sua è Luglio, canzone estiva per eccellenza), Massimo Ranieri, Marcella, Gianni Bella e molti altri.
Insieme, i due scrivono le nove tracce dell'album che porta lo stesso titolo del 45 giri (tra le quali spicca Io camminerò, già incisa con successo da Fausto Leali) inaugurando un intenso sodalizio artistico che andrà avanti per quindici anni e frutterà una serie impressionante di successi che varcheranno più volte gli italici confini.
Donna Amante Mia non fa sfracelli ma si ascolta abbastanza in giro e piace al pubblico. Si affaccia in classifica con discrezione ma non riesce a trainare l'album, che alla fine non vende. Eppure l'universo Bigazzi-Tozzi, ancora sconosciuto ai più, è già tutto racchiuso in questi solchi, con quel tipico raccontare storie d'amore o di abbandono in un susseguirsi di immagini, metafore e similitudini a volte strampalate, spesso e volentieri discutibili, ma quasi sempre efficacissime. In altre parole, i due "ci prendono" e in Donna Amante Mia si possono già assaporare le prime perle, come "scoiattolo impaurito ti scaldai ed al mattino tu eri donna" (un must per i cultori del genere) o, per la gioia delle femministe, "ma come è difficile spiegare a una donna la sua parte quando tu la vuoi lasciare". Si capisce da un miglio di distanza che qui non c'è né il tempo né la voglia di sottilizzare su certi temi. O di andare oltre la superficie di storie come quella che, appena sfumati i cori di Donna Amante Mia, ci viene raccontata in Ripensando alla Freccia del Sud, dove una Cenerentola del Meridione appena abbandonata dal marito sale sul treno per Milano e lì si lascia sedurre dal primo uomo che incontra.
Quello che davvero importa alla coppia di autori é trovare versi che colpiscano almeno quanto la musica e si adattino perfettamente alla ritmica dei pezzi, che così rimarranno maggiormente impressi nela memoria dell'ascoltatore. Hanno le idee chiare e il giusto affiatamento, e questo li porterà lontano. La corsa verso le classifiche del musicista introverso che non voleva cantare e del paroliere che farà di Grosseto una metropoli è appena incominciata. Per un bel po' non torneranno indietro.
(Luca)
 
|