Anno: 1983
Altri titoli: -
Interpreti: Francesco De Gregori
HitParade: -
Chart annuale: -
Altri interpreti: -
|
Il suo autore l'ha recentemente definita "ingombrante". Se così fosse, chissà quanti
cantanti sarebbero disposti a rinunciare a parte del loro repertorio pur di fare
spazio ad un brano come "La donna cannone". Perché se il segreto di una buona canzone
é quello di creare un'armonia indissolubile tra parole e musica, qui siamo vicini alla
perfezione. Perché non é facile, nemmeno per i cantautori, raccontare una storia d'amore
con poche e semplici pennellate senza cadere nella trappola della banalità o, peggio,
sprofondare nel miele (ne sa qualcosa Venditti, che proprio con De Gregori ha condiviso
gli esordi). Perché le immagini suggerite dal testo non potevano trovare migliore
esaltazione di una melodia come questa, capace di evocare con la stessa efficacia il
cielo più nero come il volo più vertiginoso.
Secondo il sito ufficiale dell'artista, il pezzo sarebbe stato ispirato da un fatto di
cronaca: un circo si trovava sull'orlo del fallimento dopo che la donna cannone, sua
massima attrazione, era fuggita per seguire un grande amore. Nei versi di De Gregori la
donna, svincolata dagli stereotipi del "fenomeno da baraccone", racconta in prima persona
la sua fuga dando voce ad uno smisurato desiderio di amore, di tenerezza e, soprattutto,
di una vita normale, lontana da chi sfrutta le diversità a fini spettacolari. Ed é proprio
quando ritrae personaggi fuori dal comune, spesso emarginati o mal integrati nella società
che De Gregori dà il meglio di sè come autore, riuscendo come pochi altri a calarsi
pienamente in una prospettiva che non é quasi mai quella "ufficiale" dei giornali o dei
libri di storia.
Musicalmente, "La donna cannone" riprende lo stile della ballata pianistica che ha
caratterizzato altri brani celebri del cantautore romano (basti pensare a "Rimmel" e
"Generale"). Ma mai come in questo caso un attacco di pianoforte si é dimostrato tanto
efficace nel catturare l'essenza dell'intera composizione da renderla riconoscibile dopo
tre sole note. Ed é stata anche la potenza di quelle tre note a spingere fino alla vetta
della classifica italiana dei singoli (però solo quella RAI) un pezzo che, curiosamente,
non é mai stato pubblicato su 45 giri, ma solo su un mini lp datato 1983.
(Luca)
|