DORS MON AMOUR
(di P. Delanoe - H. Giraud)

  • Anno: 1958
  • Altri titoli: -
  • Interpreti: Andrè Claveau

  • HitParade: #10, 1958
  • Chart annuale: -

  • Altri interpreti: Fred Buscaglione
  • André Claveau è stato uno dei protagonisti della canzone francese negli anni Cinquanta. Nato nel sud della Francia nel 1911, assai refrattario alle apparizioni televisive, chansonnier popolare in trasmissioni radiofoniche, ha privilegiato l'incisione discografica. I suoi primi successi risalgono al 1950, per l'etichetta Polydor, scritte da grandi parolieri: ricordiamo "Domino", "Cerisier roses et pommiers blancs", "Sous une ombrelle a Chantilly", "Etoile des neiges" e "La petite diligence" con cui si aggiudica il Grand Prix Du Disque.

    Le sue apparizioni cinematografiche sono assai saltuarie (una decina tra il 1947 e il 1974) ma registra ugualmente canzoni per film; ad esempio ricordiamo "Je vais à Costa Rica" per il film "Coeur-sur-mer" (1951) diretto da Jacques Daniel-Norman e interpretato, oltre da lui nel ruolo di protagonista, anche da Jean Tissier e Pauline Carton. Compone le musiche per l'importante film di Louis Malle "Lacombe Lucien" (1974) dove interpreta sé stesso.

    Nel 1954 passa all'etichetta Pathé Marconi per la quale registra i due brani considerati i suoi maggiori successi: "Les yeux d'Elsa", tratto da una poesia di Aragon musicata da Maurice Vandair e Jean Ferrat, e appunto questa "Dors mon amour" con la quale si aggiudica il 12 marzo 1958 a Hilversum in Olanda l'importante "Gran Prix Eurovision", quello dove nel 1964 sbanca Gigliola Cinquetti con "Non ho l'età" dopo il trionfo di Sanremo.

    Il testo della canzone è molto poetico: il ritratto di una donna, "la mia principessa" che attraverso lo sguardo notturno e protettore del suo uomo dorme teneramente. Al mattino, nel levar del sole, sorride trovandoselo di fronte; è il grande sole dell'amore che splende in lei per l'eternità.

    La versione di André Claveau, oltre a ottenere grande successo in Francia, vende bene anche in Italia dove arriva al 10° posto nel 1958. Viene incisa per la Cetra anche da Fred Buscaglione e la sua interpretazione non sfigura affatto con quella francese, risultando molto credibile. L'arrangiamento degli Asternovas è praticamente quello originale: il suono del carillon e i pizzicati del contrabbasso dettano l'andamento sognante del brano con classe e delicatezza notevoli. Il pianoforte ha il compito di percorrere la voce del cantante fino alla conclusione, mescolandosi ad assoli splendidi di violino e flauto.

    (Riccardo Pini)