Anno:
1965
Altri titoli: Downtown
Interpreti:
Petula Clark
HitParade:
#1, Agosto 1965
Chart annuale:
Top 10
Altri interpreti: -
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Petula Clark nasce ad Epson (UK) nel 1932. La sua carriera comincia a quattro anni quando canta per radio alcune canzoncine per bambini. A dodici anni è già una professionista e la radio la scrittura per una trasmissione. A quattordici debutta alla Royal Albert Hall in uno spettacolo non incentrato su di lei ma comunque impegnativo. Da lì il cinema, logica conseguenza del teatro, 25 film anche a fianco di attori del calibro di Alec Guinness e Peter Ustinov. La fine degli anni quaranta e tutti gli anni cinquanta la vedono protagonista di show radiofonici e di una serie tv in particolare, Pet's Parlour, in cui Pet sta per Petula.
Nel 1949 la Clark registra la sua prima canzone, Music Music Music e da quel momento non si ferma più, incidendo più di mille brani in cinque lingue differenti. Nella sua carriera ha collezionato 28 singoli nelle prime 5 posizioni in UK e 15 in Usa, senza contare i suoi successi in Italia, dove negli ultimi mesi del 1962 viene portata alla ribalta da Chariot, che gareggia con la versione di Betty Curtis nella vetta della Hit Parade, e dal successivo Monsieur; poi Spagna, Francia, Canada, Germania, Australia.
Nel 1965 Petula partecipa al Festival di Sanremo insieme ad altri interpreti internazionali come Connie Francis, i Minstrels, Anita Harris, Timi Yuro, Gene Pitney, ed altri meno noti anche a casa loro. Qualche mese più tardi Downtown, versione originale di Ciao Ciao, figura nelle primissime posizioni ovunque nel mondo. Il fatto che una cantante di questo livello abbia deciso di curare una versione in lingua italiana di un successo di tali proporzioni dà l'esatta misura di quanto sia grande il peso dell'Italia nella discografia internazionale. E di quanto i cantanti stranieri ci tengano a coltivare il nostro paese.
La canzone ricorda vagamente un suo successo dell'anno precedente firmato da Burt Bacharach, Anyone Who Had A Heart ovvero Quelli che hanno un cuore: non a caso Tony Hatch, l'autore di Ciao Ciao e di decine di altri suoi successi, fu soprannominato "il Bacharach britannico". Si tratta di una somiglianza del tutto superficiale perchè questa canzone ha una sua linea melodica originale ed altrettanto interessante, ma gli arrangiamenti sono molto simili.
Il testo originale è un inno alla metropoli, al traffico e al pullulare di gente per le strade rumorose e illuminate: i newyorkesi se ne erano appropriati quarant'anni fa, ma è stato solo dopo la strage dell'11 settembre 2001 che la canzone ha acquisito per loro un significato speciale.
Il testo italiano ripropone invece un tema già sfruttato altre volte: due innamorati alla stazione, un treno, l'estate che è finita, "ciao ciao" e non ti scordare di me. Banale all'apparenza ma straordinariamente efficace musicalmente anche perchè Petula Clark, che non è l'ultima arrivata (la sua versatilità nelle lingue e il successo costante la potrebbero rapportare ad una Celine Dion, con meno potenza vocale ma con più personalità), riesce a far apparire fresche e spontanee anche le immagini più trite e ritrite. L'esecuzione non fa una grinza, la sua tecnica sa sfruttare fino al parossismo i ritardi, spezzettando il disegno ritmico del brano (così come accadeva per Quelli che hanno un cuore) tanto da dargli un tono più incalzante.
Con Ciao Ciao partecipa a La Fiera dei Sogni di Mike Bongiorno e a Le Nostre Serate presentato da Giorgio Gaber, e il brano viene selezionato da Vittorio Salvetti per la seconda edizione del Festivalbar, che stravince.
In Europa si venderanno quattro milioni di copie di Downtown, e l'anno successivo il brano verrà lanciato anche in USA dove riceverà un Grammy Award per il miglior 45 giri.
Una versione acid-house, rimixata a partire dalla voce originale della Clark, entrerà nelle classifiche inglesi nel 1989.
(Christian Calabrese)
 
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