DREAMY DOLL
(di ?)

  • Anno: 1959
  • Altri titoli: -
  • Interpreti: Bob Luman

  • HitParade: 1961
  • Chart annuale: -

  • Altri interpreti: -
  • La storia delle classifiche italiane racchiude misteri: ecco una canzone di nicchia, che pochi ricordano, tranne i rockabillici sopravvissuti, i patiti del revival e gli ammiratori di Bob Luman. Chi era costui? Cantante prima rockabilly, poi country a tutti gli effetti, fino alla morte, avvenuta nel 1978, in ospedale, causa complicazioni polmonari dovute all'indebolimento dell'organismo per la fatica delle tournee ininterrotte, impostegli dal suo manager. Aveva 41 anni.

    Il brano in oggetto è un lentone anni '50, adattissimo alle feste studentesche del periodo, nelle quali, in assenza dei genitori, esisteva una concreta possibilità (ma non la certezza) di far correre un pochino le mani sul fondo schiena della ragazzina di turno, meglio se sconosciuta, durante il ballo della mattonella. Occorre dire che il pezzo è un curioso centone (involontario?) di due canzoni lente, The End (Earl Grant) e My True Love (Jack Scott): qualche frase musicale dalla prima, qualche nota dall' altra... ed ecco il risultato finale: Dreamy Doll. L'arrangiamento si fonda tutto sul pianoforte terzinato, sui cori alla Jordanaires/Anita Kerr Singers, e sulla voce di Bob che non aveva ancora trovato uno stile personale; insomma, niente di originale: mi auguro che almeno qualcuno, all'epoca, abbia trovato, con questa composizione, la sua girlfriend. Confesso che la mia compagnia non possedeva il 45 giri... e quindi nulla di fatto.

    Negli USA, questo era il lato B; nel lato A c'è Buttercup, veloce rock and roll abbastanza piacevole, ma niente di più. Il dischetto non ebbe alcun successo; il bello sarebbe venuto con il follow up "Let's Think About Livin'", una presa in giro delle canzoni cimiteriali allora in voga. Grande smash e fine della carriera pop dell'artista che avrebbe poi proseguito la sua strada nel genere country, con esito trionfale.

    (Giovanni Villata)