La novità di questo tour è la riscoperta e la rivisitazione del suo vecchio repertorio, per troppo tempo misconosciuto e finalmente riletto nella chiave giusta, con arrangiamenti moderni quanto basta, ma che non stravolgono lo spirito dei vecchi brani, tanto che il pubblico di questi concerti si divide equamente tra fedelissimi nostalgici e giovani stregati da questa rockstar che ha deciso di non invecchiare.

La quinta apparizione sul palcoscenico di Sanremo è preannunciata dalla stampa con grande interesse e curiosità, il brano viene definito straordinario e i soliti bene informati lo danno per vincente. Gaetano Curreri, tastierista degli Stadio, compone un brano melodico di grande effetto ma lontano dalla banalità degli standards sanremesi (anche se qualcuno vi ritrova qualche nota di un vecchio successo dell'epoca beat, "Never my love"). Vasco Rossi ne scrive il testo, che Patty fa suo trasformandolo in pura emozione: sono le parole di una donna che invita il suo uomo a non darsi per vinto e a lottare ancora contro le sconfitte.

Grazie anche all'arrangiamento elegante e misurato di Celso Valli, con degli indimenticabili interventi di sax alto, il brano diventa immediatamente un classico. Partito come grande favorito, "E dimmi che non vuoi morire" a Sanremo si classifica solo quinto, lasciando il primo posto al brano di un improbabile duo che ripiomba nell'anonimato dopo pochissimi mesi. I consensi della critica e le vendite discografiche ripagano ampiamente il verdetto delle giurie, e il CD "Bye bye Patty", una registrazione dal vivo dei suoi successi dalla sua recente tournée, ai quali si aggiunge il brano sanremese, raggiunge in pochissimi mesi il traguardo delle duecentomila copie.

(Orlando R.)