GOOD VIBRATIONS
(di Mike Love - Brian Wilson)

  • Anno: 1966
  • Altri titoli: -
  • Interpreti: The Beach Boys

  • HitParade: #12, Marzo 1967
  • Chart annuale: Top 100

  • Altri interpreti: Marky Mark and the Funky Bunch & Loleatta Holloway
  • I tre minuti e mezzo folgoranti di "Good Vibrations" segnano la fine della musica di evasione degli anni '60 e aprono la strada alle contaminazioni classiche ed elettroniche nella musica pop, anticipando gli stessi Beatles, nei confronti dei quali Brian Wilson dichiara apertamente il suo spirito di emulazione. Nel corso della produzione dell'album "Pet Sounds", di cui il brano doveva originariamente far parte, Brian Wilson e Mike Love si trovarono a parlare per caso delle vibrazioni percepite dagli animali, chiedendosi ad esempio perché i cani abbaiano di fronte a un individuo e non di fronte ad un altro...

    Nacque così l'idea delle "buone vibrazioni", sviluppata e rielaborata in un maniacale processo di gestazione che richiese più di sei mesi, quattro sale di incisione (RCA, Capitol, Goldstar e Western Studios), novanta ore di nastri registrati e un costo, mai raggiunto fino ad allora per la produzione di un singolo, di 50 mila dollari. Più volte la Capitol Records dovette fare pressioni su Wilson affinché consegnasse il lavoro, tanto che il musicista fu sul punto di rinunciare al progetto, distruggere i nastri (cosa che comunque avvenne con il lavoro successivo, concepito in preda alla depressione) e offrire la composizione ad un gruppo di rhythm'n blues.

    Il brano venne alla luce a poco a poco, come un collage sonoro fatto di strumenti etnici e sonorità elettroniche, dai campanelli da slitta all'organo da chiesa passando per un fantascientifico generatore di frequenze inventato dallo scienziato russo Lev Sergeyvich Theremin nel lontano 1923 e successivamente modificato per l'uso come strumento musicale (un altro esempio di impiego del "Theremin" si trova nella colonna sonora del film-culto "Ultimatum alla Terra", firmata da Bernard Herrmann). Un bootleg documenta una per una le 17 sessioni a cui presero parte numerosi noti strumentisti dell'epoca, tra cui il cantante country Glen Campbell alla chitarra, la bassista Carol Kaye, il batterista Hal Blaine. Il Theremin era "suonato" da Paul Tanner, un ricercatore dell'Università di Los Angeles, che si stupì di dover essere pagato per manovrare un generatore di suoni. I vari interventi sonori vennero poi montati in una registrazione audio a otto piste, da cui venne mixata l'edizione definitiva, purtroppo in mono. Numero uno in USA e in Gran Bretagna, in Italia "Good Vibrations" ebbe una risonanza enorme tra gli addetti ai lavori, ma un esito modesto sulle vendite.

    Nell'ottobre 1966, quando il 45 giri fu pubblicato, la Capitol che stava per ritirare la fiducia dovette ricredersi. In soli 4 giorni il disco vendette 400 mila copie, ma il nuovo corso dei Beach Boys doveva avere termine di lì a poco: l'enorme sforzo creativo di Wilson, che aveva profuso tutte le sue energie nell'album "Pet Sounds" e poi in "Good Vibrations", sfociò in un serio disturbo mentale che già lo aveva costretto a uscire dalla formazione attiva (a partire dal 1965 fu sostituito nei concerti dal vivo da Bruce Johnson) e lo portò ad una posizione conflittuale con i discografici e anche con gli stessi compagni, tanto da distruggere il lavoro successivo già in parte prodotto (il mitico "Smile", si dice prodotto in risposta a "Sgt. Pepper's", che non ha mai visto la luce).

    (Orlando R.)