HOTEL CALIFORNIA
(di D.Felder - G.Frey - D.Henley)

  • Anno: 1977
  • Altri titoli: -
  • Interpreti: Eagles

  • HitParade: #16, Febbraio 1977
  • Chart annuale: Top100

  • Altri interpreti: -
  • Sicuramente il brano più famoso degli Eagles, almeno in Italia, con un arpeggio iniziale di chitarra acustica (che nella versione unplugged del 1994 diventa spagnoleggiante) e un testo che, a detta dell'autore, è contro l'abuso di cocaina, anche se non è facile dedurlo. L'ultima strofa però dice: "Si rilassi", disse il portiere di notte, "noi siamo programmati per accogliere. Lei può pagare il conto quando vuole, ma non può mai andarsene".

    L'album a cui dà il titolo è uno dei più venduti di tutti i tempi negli U.S.A., e il pezzo è diventato un classico della canzone d'autore americana della West Coast. In Italia è diventato un piccolo classico degli anni '70 "alla distanza", in quanto non ebbe subito un grande successo di vendita.

    Gli Eagles, scioltisi nel 1981, hanno registrato un unplugged per MTV nel 1994 riscuotendo un successo tale da farli riuinire per una tournée da tutto esaurito negli States, dopodichè ognuno per la sua strada, come prima.

    (Sido)

    Hotel California è una canzone molto particolare: chi non conosce l'inglese, ha sempre considerato questo pezzo una splendida ballata tipicamente "made in USA" con un leggendario assolo di chitarre (sono due che si intrecciano).

    Andandosi a leggere il testo, invece le cose cambiano. Su una musica tranquilla e avvolgente si svolge la storia agghiacciante di un viaggiatore che di notte arriva in un albergo apparentemente piacevole ma che si rivela un luogo assolutamente inquietante e, alla fine, una trappola mortale: "Si rilassi - disse il portiere di notte - lei può pagare il conto quando vuole ma non può lasciare l'albergo".

    In quel periodo gli Eagles erano preda di alcol e droga e dichiararono che si trattava di una metafora della schiavitù da stupefacenti. Ma forse non era tutto qui. Ci fu chi iniziò a studiare la copertina dell'album omonimo, e a far scorrere la canzone al contrario. Ascoltando all'inverso il brano, alla fine si odono distintamente tre frasi: "The evil thing named blister" (la cosa cattiva chiamata vescica), "Are you playing the end with the scanner?" (stai suonando la fine attentamente?) e "Oh, his own wise self and his magic self" (oh, la sua stessa sapienza, la sua stessa magia).

    Enigmatico? E allora occhio alla copertina: all'interno, in una finestra si affaccia una testa rasata. Qualcuno disse che si trattava di Anton Lavey, fondatore della Chiesa di Satana a San Francisco, in California (!) Street. E non sono due diavoli quelli che spuntano a destra, nella foto di gruppo all'interno? Eagles satanisti? Chissà... ma è difficile essere ancora convinti che Hotel California sia "solo" una splendida ballata dalle chitarre indimenticabili.

    (Lucio Mazzi) dalla sua Enciclopedia della Musica Dance.