Anno: 1971 (Edizione musicale Ave)
Altri titoli: -
Interpreti: Nunzio Gallo
HitParade: -
Chart annuale: -
Altri interpreti: -
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"Era da anni che il Napoli non aveva un vero e proprio inno. Un inno tutto azzurro che
potesse essere per i tifosi l'etichetta della loro passione, del loro caldo costante
incitamento. Da domenica il Napoli lo ha…". Con questa testata, il quotidiano Sport Sud
del 21 novembre 1972 presenta la nuova canzone di Sciotti-Aterrano dedicata alla squadra di
calcio partenopea.
Il merito di questa iniziativa va al Calcio Napoli e per esso al presidente Ferlaino ed al
suo braccio destro, l'avv. Russo, poi al Club Napoli Associati nella persona dell'avv.
Della Rossa. Difatti, grazie all'appoggio del Napoli e del Club, l'Ave Record realizza il
disco del nuovo inno del Napoli scritto da Alberto Sciotti, musicato da Gianni Aterrano e
interpretato da Nunzio Gallo (45g Shop SHP 2002).
La canzone, prima di essere messa in commercio, è presentata ai giocatori azzurri durante
il loro ritiro di Baia Domizia, prima della partitissima con la Juventus. Al termine della
cerimonia, i giocatori del Napoli riportano un'impressione favorevole, cosicché il presidente
Ferlaino dà l'autorizzazione a cantare la canzone allo Stadio San Paolo di Napoli, prima
della partita. Il brano eseguito da Gallo è di buon auspicio per il risultato finale di
Napoli-Juventus. Alla fine della partita l"Inno del Napoli" è ancora trasmesso dagli
altoparlanti e consegue un così grande successo che il quotidiano Sport Sud è costretto
ad allegare il 45 giri per un intero mese, prima che le richieste diminuissero.
Vavassori, subito dopo la partita, dichiara alla Stampa: "E' un brano molto carino ed
orecchiabile. È il nostro primo e vero Inno - continua lo stopper - Ci porterà fortuna.
Ci voleva proprio! Una squadra come il Napoli non poteva non avere un Inno ufficiale".
Inevitabile la foto della squadra partenopea sulla copertina del 45 giri.
Il lato B del disco "Uocchie e maluocchie" è una canzone scaramantica che auspica la
vittoria di uno scudetto, in linea con la mera filosofia napoletana.
(Antonio Sciotti)
 
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