Il brano costituisce un caso paradigmatico anche per la censura di stato: nel 1969 la RAI non solo non trasmetteva il brano ma lo depenneva anche anche dalla sua classifica di vendita (la Hit Parade di Luttazzi) pur di non citarlo.

Sempre dalla suddetta pagina delle monografie potete leggere sia quella dedicata alla censura (di Maurizio Targa) che quella sulla Hit Parade radiofonica (di Mario Bonatti).

In realtà il pezzo era stato composto nel 1967 da Serge Gainsbourg ed originalmente concepito per essere cantato in compagnia di Brigitte Bardot. Gainsbourg assieme a Brigitte, infatti, la incide, ma... all'ultimo momento la bella BB si oppone alla sua pubblicazione e il nastro rimane ad ammuffire negli archivi: il pezzo vedrà finalmente la luce (rimasterizzato e a occhio pure remixato) una ventina d'anni più tardi, nel 1986 ma riportando sull'etichetta la data 1967, su 7" Philips, perché BB ne darà finalmente il consenso. Altre versioni vogliono invece che sia Jane Birkin, moglie gelosa, ad impedirne la pubblicazione e a registrare nuovamente il pezzo sostituendosi alla ben più nota BB o che sia lo stesso Gainsbourg a decidere di incidere e pubblicare un'altra versione perché la Birkin ne avrebbe dato una interpretazione più "virginale" (e sicuramente più calda) di quella della Bardot. La Bardot infatti nella sua interpretazione è un tantino algida: non traspare dalla canzone un vero trasporto sensuale tra i due protagonisti e il tutto alla fin fine ha lo stesso sapore di un esercizio ginnico.

Tra le innumerevoli riprese, ricordiamo anche la versione della (quasi) insospettabile coppia di attori "seri": Anna Proclemer e Giorgio Albertazzi, con il titolo Ti amo... ed io di più che giunse in classifica qualche mese dopo della versione originale.