Anno: 1964
Altri titoli: -
Interpreti: Bobby Solo
HitParade: #1, Febbraio 1964
Chart annuale: Top 10
Altri interpreti: -
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Nell'edizione 1964 del festival di Sanremo, che laurea l'esordiente Gigliola Cinquetti
come inaspettata vincitrice, la vera rivelazione è un giovane dal ciuffo alla brillantina
e dallo sguardo segnato da un rigo di rimmel: Bobby Solo.
L'industria discografica italiana, ormai abbastanza matura per imporre personaggi al di
là delle loro qualità vocali ed umane, confeziona questo nuovo idolo a somiglianza di
Elvis Presley, svuotandolo però dei contenuti di ribellione e delle movenze trasgressive,
e conferendogli un'aria più rassicurante, da ragazzo di buona famiglia.
Il giovane aveva composto anni prima un brano che, piaciuto ai dirigenti della Ricordi,
viene affidato a Mogol per la composizione del testo, e al maestro Marchetti per
l'arrangiamento. L'intuizione di quest'ultimo fu di sostituire l'ormai desueto
"terzinato" con una moderna beguine, di assegnare agli archi una funzione ritmica con un
ottavino che sottolinea la fine di ogni verso, e di utilizzare un banjo per l'assolo
strumentale. Questo arrangiamento, che con i mezzi dell'epoca non sarebbe stato possibile
riprodurre dal vivo su un palcoscenico, venne fatto ugualmente ascoltare al pubblico del
festival con uno stratagemma: Bobby Solo si finse ammalato di laringite e, anziché esibirsi
con l'orchestra, mimò la sua voce registrata su disco.
Era la seconda volta che a Sanremo veniva presentato un brano in versione registrata: ma
la prima volta Claudio Villa era davvero a letto febbricitante, e il brano ("Buongiorno
tristezza", 1955) fu fatto ascoltare a palcoscenico vuoto. Ora si trattava di un playback
a tutti gli effetti, e la cosa sollevò scandali e proteste. "Una lacrima sul viso" dovette
così cedere la vittoria del festival a "Non ho l'età", ma fu premiata da un inatteso record
discografico, rimasto ancor oggi imbattuto: un milione e settecentomila 45 giri venduti.
(Orlando R.)
 
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