Anno: 1960
Altri titoli: -
Interpreti: Domenico Modugno
HitParade: #2, Febbraio 1960
Chart annuale: Top 30
Altri interpreti: Teddy Reno
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Non c'è due senza tre, pronosticavano i giornali alla vigilia di Sanremo 1960. Dopo le
vittorie di "Nel blu dipinto di blu" (1958) e "Piove" (1959), Modugno sembrava destinato
a sbancare per la terza volta consecutiva il Festival con "Libero". Il brano è scritto
ancora una volta con Migliacci (che l'anno prima non aveva voluto offrire la sua
collaborazione con "Piove" per timore di ripetersi), ma non tutti sono d'accordo sulla
scelta di presentarlo a Sanremo: la stessa moglie di Modugno, Franca Gandolfi, aveva
suggerito a Mimmo di cantare "Io".
In effetti, più che sulle qualità della canzone, Modugno punta sulle sue esuberanti
performances gestuali, sulla sua interpretazione un po' sopra le righe, sugli espedienti
metrico-poetici ("naviga naviga naviga, scivola scivola scivola, col vento va...").
Ma una serie di circostanze gioca a sfavore: la vena trasgressiva e istrionica dell'artista
stavolta sembra irritare il pubblico tradizionale (l'immagine della "rondine che non vuol
tornare al nido" somiglia troppo a un abbandono del tetto coniugale); l'altro esecutore
del brano, Teddy Reno, dà di "Libero" una interpretazione impersonale e senza spessore;
una delle trovate di Modugno, che voleva cantare il brano in divisa da carcerato, viene
bocciata dalla RAI.
L'Italia si divide così in due fazioni, sapientemente pilotate dalla stampa e dalla
televisione: da una parte gli sfegatati sostenitori di Mimmo, dall'altra i tifosi della
melodia e di Renato Rascel con la sua "Romantica", che alla fine vincerà il premio.
I cinegiornali dell'epoca siglano la sfida con una battuta: al parcheggio un signore
ferma un taxi: "Libero?" e il tassista gli risponde: "No, Romantica!".
Sulla facciata B di "Libero" compare un brano dal titolo "Nuda", che la RAI non ha mai
trasmesso. Indovinate perché.
(Orlando R.)
 
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