LUNA ROSSA
(di V.De Crescenzo / Vian)

  • Anno: 1951
  • Altri titoli: -
  • Interpreti: Claudio Villa

  • HitParade: -
  • Chart annuale: Top 10

  • Altri interpreti: Renzo Arbore - Tullio Pane - Nilla Pizzi - Renato Carosone - Peter Van Wood - Frank Sinatra - Perez Prado - Sergio Bruni - Dean Martin - Roberto Murolo - Gabriella Ferri - Massimo Ranieri - Peppino Di Capri - Caetano Veloso
  • Gli anni Cinquanta vedono affermarsi, anche nella canzone napoletana, un gran numero di composizioni ispirate ai nuovi ritmi ballabili che furoreggiano nei locali, che a Napoli come altrove, tornano in attività negli anni della ricostruzione post-bellica a soddisfare la voglia di disimpegno e di divertimento alla buona. Pur estranei alla tradizione, fatta di gorgheggi e melodrammi, questi ritmi e queste sonorità si innesteranno saldamente nel filone partenopeo, tanto da permettere il superamento della figura del cantante melodico "di grazia" e l'affermazione di voci più confidenziali e meno impostate, quali quelle di Roberto Murolo, Fausto Cigliano, Ugo Calise, fino ad arrivare ai primi anni sessanta con l'esplosione di popolarità di Domenico Modugno e di Peppino Di Capri.

    "Luna Rossa" è uno dei primissimi esempi di canzone-beguine nata a Napoli. Presentata nell'edizione 1950 di Piedigrotta da Giorgio Consolini, venne aspramente criticata dai tradizionalisti che sostenevano la totale estraneità della beguine alla canzone napoletana. Eppure il brano venne subito adottato dalle orchestre da ballo ed entrò nel repertorio di numerosi artisti, il più fortunato dei quali, Claudio Villa, riuscì a fare di "Luna Rossa" uno dei suoi cavalli di battaglia radiofonici e uno dei suoi primi 78 giri di successo. Il testo, firmato da Vincenzo De Crescenzo (autore di altri splendidi versi quali quelli di "Malinconico autunno"), descrive la passeggiata dolente di un uomo abbandonato e deluso, prendendo a prestito il tema della luna (gettonatissimo in quegli anni a Napoli: basta ricordare "Luna caprese", "Nu quarto 'e luna", "’A luna chiena" "Na voce, 'na chitarra e 'o poco e luna"). La fortunatissima melodia, il cui successo ha fatto il giro del mondo (famosa è la versione di Frank Sinatra, incisa con il titolo di "Blushing Moon" e l'arrangiamento di Axel Stordahl nel 1952) e non si è ancora esaurito negli anni, è opera di Antonio Viscione, che con lo pseudonimo Vian portò al successo altri motivi quali ad esempio "Sti 'mmane" e "Il mare" di Sergio Bruni.

    Tra le cover "d'epoca" ricordiamo quelle di Tullio Pane, Nilla Pizzi, Sergio Bruni, Roberto Murolo, Peter Van Wood. Tra le più recenti quella di Massimo Ranieri, quella un po' sopra le righe di Gabriella Ferri; la splendida interpretazione "live" registrata a Rimini nel 1999 da Caetano Veloso in "Omaggio a Federico e Giulietta" e la versione, in verità troppo lunga e appesantita da melismi orientaleggianti, dell'Orchestra Italiana di Renzo Arbore, che vede come pur bravo vocalist proprio il figlio dell'autore del testo, Eddy Napoli. Non possiamo non citare in questa pagina la leggendaria imbarcazione del Team Prada, che ha tenuto alta la nostra bandiera nell'America's Cup e che proprio alla canzone deve il suo nome, e un albergo di Napoli, anch'esso chiamato "Luna Rossa", gestito dalla figlia del musicista Vian, in cui le camere, anziché essere numerate, portano ciascuna il nome di una celebre canzone napoletana.

    (Orlando R.)