Anno: 1970
Altri titoli: -
Interpreti: Raffaella Carrà
HitParade: #2, Gennaio 1971
Chart annuale: Top 30
Altri interpreti: Claudio Baglioni
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Con questa marcetta orecchiabile e sapientemente orchestrata inizia l'irresistibile
ascesa di Raffaella Carrà verso l'Olimpo dei personaggi più amati dal pubblico italiano.
La canzone é sigla iniziale dell'edizione 1970 di Canzonissima, presentata da Corrado e
dalla stessa Carrà, all'epoca poco più che esordiente ma già promossa a co-protagonista
del più importante varietà televisivo del sabato sera.
Durante il programma la neo-soubrette balla, canta, accoglie gli ospiti in gara e si
esibisce in varie scenette insieme a Corrado, tutto questo senza eccellere in alcunché
ma sfoggiando sempre una grinta ed una naturalezza da vera professionista. Che il canto,
in particolare, non fosse il suo forte lo ammetterà lei stessa a trent'anni di distanza
presentando un suo CD antologico: "nessuno in famiglia pensava che io potessi cantare,
poi però mi sono ritrovata in classifica...". In effetti la carriera parallela di interprete
di musica leggera inizia per Raffa quasi incidentalmente proprio con "Ma che musica maestro":
il brano entra prepotentemente nelle case di milioni di italiani e presto contende il
vertice della hit parade a mostri sacri della canzone come Mina e Battisti.
Da questo periodo fino alla prima metà degli anni '80 le sigle dei varietà televisivi
entreranno puntualmente in classifica conquistando una popolarità che con il passare
del tempo non verrà mai meno. Basti pensare che "Ma che musica maestro" é stata ripresa
nel 1997 nel programma TV "Anima mia" da un insospettabile Claudio Baglioni; la sua
versione, superiore all'originale, é anche il brano d'apertura del disco ufficiale della
trasmissione.
Il testo della canzone, allegro e spensierato come la musica che lo accompagna, invita
gli spettatori a cantare e far festa come quando si assiste al passaggio di una banda
e difatti l'arrangiamento, fin dalle prime battute, evoca l'atmosfera della parata,
con tamburi rullanti ed una grande sessione di fiati. Il ritmo militaresco é particolarmente
marcato nell'intro e nel ritornello (che ricorda vagamente la Marcia di Radetzky) mentre
le due strofe hanno, almeno nella parte iniziale, un andamento meno cadenzato e più in
linea con lo stile pop dell'epoca.
Visto il successo del disco, la RCA si affretta a pubblicare un secondo 45 giri della
Carrà intitolato "Reggae...rr" (un ballo da lei lanciato durante "Canzonissima") ed un
intero album a suo nome nel quale sono inclusi i primi due singoli ed una manciata di
canzoncine disimpegnate che ben si adattano alla verve ed alle limitate possibilità
vocali della showgirl. La produzione musicale di Raffaella, pur senza subire battute
d'arresto nel corso degli anni, non si evolverà mai verso uno stile più maturo, rimanendo
in gran parte strumentale ad una ben più redditizia carriera nel campo dell'intrattenimento
televisivo per famiglie.
(Luca)
 
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