MARGHERITA
(di Marco Luberti, Riccardo Cocciante)

  • Anno: 1976
  • Altri titoli:
  • Interpreti: Riccardo Cocciante

  • HitParade: #1 (settembre-novembre 1976) -
  • Chart annuale: Top 10 -

  • Altri interpreti: Mina, Fiorella Mannoia
  • Cocciante, quello che urla. Quello che fa spogliare le donne e spaventa i bambini. Quello che ama con rabbia. Ma quando si calma questo ragazzotto riccioluto, mezzo italiano e mezzo francese (è nato in Vietnam), che sembra uscito dal nulla ma ha già venduto tonnellate di dischi per avere sbraitato le peggio cose a una malcapitata ragazza colpevole di non avere un'anima? Sono in molti a porsi questa domanda, verso la metà degli anni '70. Niente paura: l'effetto valium, e con esso la consacrazione definitiva, arriveranno per il cantautore con il quinto album del 1976 e una canzone (da esso estratta come 45 giri) dedicata a una donna che di anima sembra averne fin troppa: è buona, oltre che bella, é vera, é dolce ma é anche il sale, sa amare, é un sogno e se fa del male non lo fa apposta. L'esatto contrario di quella fedifraga che fino a un paio d'anni prima lo faceva uscire dai gangheri. La splendida creatura che dà il titolo al pezzo si chiama Margherita. E, oltre che vantarsi di avere dato il nome ad una delle più belle canzoni d'amore mai scritte in Italia, potrà sfoggiare nel suo personale curriculum un intero concerto scritto appositamente per lei.

    Concerto per Margherita è, infatti, il titolo dell'album che porta "Richard" Cocciante in testa alle classifiche di vendita. Non si tratta di un vero e proprio concept, al di là di quello che potrebbe sembrare, ma, più semplicemente, di una raccolta di pezzi che in gran parte ruotano intorno all'universo femminile anche se non necessariamente intorno alla stessa protagonista. Se poi si considera che le storie sono molto diverse e apparentemente slegate tra loro, con forti contrasti nei toni e nelle ambientazioni (si passa con fin troppa disinvoltura dall'amore bucolico di Primavera a un brano come Violenza che descrive, in maniera neanche troppo velata, una violenza sessuale), ci si convince ancora di più che si siano volute raccontare più figure di donna e non una sola.

    Tutti i testi sono di Marco Luberti, che lavora con Cocciante dagli esordi come produttore e paroliere. Pare che il celebre incipit "Io non posso stare fermo con le mani nelle mani" sia stato sognato dopo una lunga sessione di lavoro per l'album durata fino alle due di notte. Prima di lasciarsi, i due autori si accorgono di avere completamente dimenticato il testo di una delle partiture già ultimate da Cocciante. Alle quattro del mattino arriva la telefonata di Luberti: ho sognato l'inizio della canzone. Partendo da quella frase, il paroliere scriverà l'intero testo di Margherita quasi di getto, e gli verrà piuttosto bene. A portare ventate (talvolta raffiche) di aria nuova negli arrangiamenti c'é Vangelis. Orfano ormai da tempo degli Aphrodite's Child, il musicista greco ha già lasciato la sua inconfondibile impronta sonora in un altro album, non proprio trascurabile, pubblicato dalla RCA (etichetta per la quale lui stesso incide): "E tu..." di Claudio Baglioni.

    Concerto per Margherita viene registrato in parte negli studi londinesi Nemo di proprietà dello stesso Vangelis e in parte negli studi RCA di Roma. Non tutto riesce alla perfezione, ma la sola Inverno vale il viaggio e la spesa. Meno convincenti gli effetti speciali di Primavera (che é anche il retro del 45 giri) e il sottofinale da cavalcata delle Valkyrie di Margherita, che toglie sentimento al pezzo conferendogli una connotazione epica che non ha nulla a che vedere con l'atmosfera gioiosa evocata dal testo. Più che di raccogliere l'invito - dal sapore vagamente hippy - a ballare per strada, colorare muri e raccogliere fiori per Margherita, questo epilogo fa venire voglia, per dirla alla Woody Allen, di invadere la Polonia.

    E poi, va bene che Cocciante é quello che canta sempre in crescendo, ma, almeno questa volta, si poteva evitare di ricordarglielo. Cocciante inciderà l'intero album anche in spagnolo (Concierta para Margarita, olé!), sempre con Vangelis, mentre il singolo uscirà, un paio d'anni dopo, nella versione inglese (Just for you) e francese (Marguerite), in entrambi i casi senza Vangelis e con gli arrangiamenti di Giovanni Tommaso. Il corrispettivo francese del 33 giri (Concerto pour Marguerite, stessa copertina di quello italiano) non deve trarre in inganno: si tratta in realtà del "gemello d'oltralpe" del long playing inciso da Cocciante nel 1978, al quale é stato tolto un brano e aggiunta, per l'appunto, Marguerite. Alla faccia del concept.

    Prima in hit parade per dieci settimane consecutive, Margherita sarà successivamente ripresa da due signore della musica italiana. Nel 1978, Mina la esegue dal vivo prima in radio, in una puntata del ciclo di "Gran Varietà" che la vede conduttrice in coppia con Johnny Dorelli, e poi nel corso dei suoi ultimi concerti a Bussoladomani (come documentato dal famoso Live '78). Qualche anno dopo, nel 1984, Fiorella Mannoia incide il pezzo, con il piglio aggressivo del periodo "lavezziano" e un orribile arrangiamento, in occasione della sua partecipazione a "Premiatissima", gara canora trasmessa da Canale 5 che in quell'edizione mette a confronto otto cantanti donne alle prese con le riletture di vari classici della canzone italiana. Complice la scelta molto scaltra dei motivi proposti, la Mannoia riesce a classificarsi prima in quasi tutte le serate alle quali prende parte, conquistando, proprio con il brano di Cocciante, la vittoria finale.

    (Luca)