NEL BLU DIPINTO DI BLU
(di F.Migliacci - D.Modugno)

  • Anno: 1958
  • Altri titoli: Volare
  • Interpreti: Domenico Modugno

  • HitParade: #1, febbraio 1958
  • Chart annuale: Top10 (22 milioni di copie nel mondo)

  • Altri interpreti: Johnny Dorelli - MusicaItalia per Etiopia (#3, maggio 1985, Top 30 annuale) - Gipsy Kings (#24, giugno 1990) - Bobby Ryddell - Dean Martin - Al Martino
  • Il 31 gennaio 1958 rappresenta, per la musica italiana, più o meno ciò che il 14 luglio 1789 reppresenta per l'umanità intera: "la" rivoluzione. Quel giorno al festival di Sanremo, un attore pugliese di modesto successo, Domenico Modugno, presentò un bizzarro brano che trattava di un uomo che si dipinge la faccia e le mani di blu e vola felice nel blu del cielo, giungendo trionfalmente al primo posto della gara canora. Il pubblico accolse la canzone con fervore: alla fine dell'ultimo ritornello, la sala esplose e la gente si mise a gridare e a sventolare i fazzoletti.

    Con "Nel blu dipinto di blu", Modugno riscosse un clamoroso successo internazionale, (dove è più nota come "Volare") mai eguagliato da nessun altro cantante italiano, nè prima nè dopo: rimase per 13 settimane al primo posto delle classifiche statunitensi (ed all'epoca, l'unica canzone che nel mondo aveva venduto più dei ventidue milioni di dischi della canzone di Modugno era "White Christmas" di Bing Crosby).

    "Volare" diventò l'emblema stesso dell'Italia e del suo boom economico di quegli anni (non a caso, in tempi più recenti, è stata addirittura proposta come inno nazionale).

    Modugno era rivoluzionario, non solo per il tema trattato, ma anche per il modo in cui esso venne presentato: la canzone parla di un volo nel cielo, ed in psicanalisi, il volo è il simbolo dell'atto sessuale. Le parole, opera del genio di Franco Migliacci (pari, se non superiore, a quello di Mogol) rappresentavano un'esplosione di gioia sensuale e un viaggio al centro dell'esperienza amorosa.

    Fu anche la prima volta che i critici musicali, per nobilitarla, parlavano della canzone come di un testo poetico, un esempio di ermetismo in canzone, proponendo un accostamento della musica leggera alla poesia, accennando ai nomi di roboanti poeti come Montale, Quasimodo e Ungaretti: patetici (i critici).

    Modugno, sul palco del Festival di Sanremo, ruppe decisamente con la tradizione musicale italiana e introdusse non solo un nuovo modo di scrivere canzoni, ma anche un nuovo modo di interpretarle. Emergeva cioè per la prima volta, con Modugno e "Nel blu dipinto di blu", l'unità di testo e musica e interprete - la caratteristica principe di quella che è la moderna canzone d'autore - e la necessità di una loro intima coerenza, esaltata, oltre che dallo spessore e dall'intensità del "personaggio" Modugno.

    Il fatto che Modugno stesso interpretasse la propria canzone rappresentava una novità al Festival del 1958. La norma prevedeva infatti che i brani venissero interpretati non dall'autore, bensì da un cantante che in genere presentava addirittura più di una canzone. Però, nessuno dei cantanti di allora tradizionali fu disposto a interpretare l'opera di Modugno. L'organizzatore, quindi, impose all'autore di cantarla lui stesso. Modugno allora ricorse alla sua esperienza teatrale.

    Non fu solo la canzone che trionfò, ma anche, attraverso la televisione, l'immagine dell'aspirante attore, con la voce di gola e i baffetti alla Clark Gable, rappresentante di un nuovo tipo di cantante. Infatti, per Modugno, venne coniato il termine "cantattore" da parte degli estimatori dell'artista pugliese.

    L'affermazione di Modugno diede il "la" a tutte le successive scuole "cantautorali" italiane: da quella genovese di Paoli, Lauzi, Bindi, Tenco a quella milanese di Gaber e Jannacci, giù giù sino ai successivi cantautori degli anni '70 e '80. Scusate se e' poco...

    A metà anni '80, sullo stile del successo di "USA for Africa", fu interpretata da un coro di All-Stars italiane a scopo di beneficenza denominato, fatte le debite proporzioni, "Italia per Etiopia", ricevendo ancora un discreto successo.