Anno: 1967
Altri titoli: -
Interpreti: Equipe 84
HitParade: #2, Gennaio 1968
Chart annuale: Top 50
Altri interpreti: Lucio Battisti
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L'arrangiamento di un brano come "Nel cuore, nell'anima" non può non aver subito
l'influenza di "Eleanor Rigby" dei Beatles. All'Equipe 84 (e a Vandelli in particolare)
è sempre piaciuto ascoltare le produzioni estere per cogliere suggerimenti e
soluzioni tecniche, da sperimentare poi in sala d'incisione.
Il brano era destinato in un primo momento ai Dik Dik; ma, dopo l'exploit di
"29 settembre", Mogol (litigando con i discografici e con gli stessi Dik Dik che avevano
già registrato la canzone) pensa di affidarlo all'Equipe, sperando di ripeterne il successo.
Vandelli decide di eliminare le chitarre e utilizzare per l'arrangiamento una sezione
d'archi (suonata per l'occasione da dodici professori della Scala di Milano), con il
supporto ritmico dei soli basso e batteria; la struttura del brano viene modificata,
eliminando la strofa e partendo con un crescendo strumentale che introduce direttamente
al ritornello. Le vendite non furono entusiasmanti, ma il risultato dal punto di vista
artistico fu fondamentale: era nato il primo pezzo italiano di rock sinfonico.
Sul lato B del 45 giri un altro brano sperimentale ("Ladro", ancora firmato da
Mogol-Battisti), in cui l'Equipe, sempre alla maniera dei Beatles, si cimenta con
strumenti indiani quali sitar e tampoura. In questo brano si può ascoltare Battisti
stesso in alcuni interventi, come seconda voce assieme a Vandelli.
Solo un anno e mezzo dopo conosceremo "Nel cuore, nell'anima" come concepito in origine:
nel primo album di Lucio Battisti, il brano verrà proposto nell'arrangiamento creato per
i Dik Dik e da loro stessi eseguito.
(Orlando R.)
 
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