Anno: 1966
Altri titoli: -
Interpreti: Caterina Caselli
HitParade: #1, Febbraio 1966
Chart annuale: Top 10
Altri interpreti: Gene Pitney (#1, Febbraio 1966, Top 50)
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Concepita inizialmente per Adriano Celentano, che ne incise un provino per
poi abbandonarla, venne affidata da Pace e Panzeri ad una sconosciuta
Caterina Caselli, che fino ad allora poteva vantare solo una presenza nel
girone B del Cantagiro, senza che questa avesse lasciato particolari tracce.
La ragazza modenese la presentò a Sanremo mettendoci la sua carica beat e di
contestatrice ante litteram, acconciata dai parrucchieri milanesi
Vergottini con un casco biondo che farà epoca e col florido seno compresso
in una fasciatura rigida. Fece coppia con lei Gene Petney, del quale si
ricordano le versioni del brano in francese, inglese e tedesco, pur se da
noi esso è indissolubilmente identificato nella Caselli.
Il testo presenta degli accenti vagamente protofemministi, rivendicando alla
donna la possibilità della scelta tra un partner e l'altro, cosa che se oggi
appare banale, per l'epoca era ancora abbastanza sconvolgente. Il successo fu
imediato, ed il brano stazionò per un paio di mesi al vertice della hit
parade. Pilat in una recente trasmissione televisiva ha ammesso l'identità
delle prime battute della canzone, sia pur con un ritmo accellerato e
sincopato, con "Fenesta ca lucive", classico della melodia napoletana.
Uno dei suoi versi "ognuno ha il diritto di vivere come può" ne ha fatto
diventare l'inno del gay pride svoltosi a Roma nel luglio 2000. Dal brano
venne tratto l'immancabile musicarello, interpretato dalla stessa Caselli,
Laura Efrikian e Gino Bramieri.
(Maurizio Targa)
 
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