Anno: 1967
Altri titoli: -
Interpreti: Bit-Nik
HitParade: -
Chart annuale: -
Altri interpreti: -
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Nessun errore di battitura: Bit-Nik è il nome, volutamente storpiato, di
questa band genovese di metà '60.
Non per questo, però, le idee musicali di questi cinque ragazzi sono
altrettanto approssimative. Infatti, in un periodo in cui si definiscono
"beat" anche le più infime orchestrine da balera, e la colonna sonora
della vita dei capelloni italiani è costituita perlopiù da cover
tradotte di successi stranieri, i Bit-Nik propongono con grande coraggio
alcune loro composizioni originali, tutte decisamente "arrabbiate" e
sicuramente degne di miglior sorte.
E' il caso di "Preghiera per un amico beat". La canzone è aperta da una
malinconica introduzione dell'organo Vox (una chicca per gli
appassionati) del leader Mauro Boccardo, seguita infine dall'intervento
del resto del gruppo, in uno stile che si può definire pre-psichedelico.
Il testo sorprende per la sua maturità, se confrontato con lo standard
di allora: il cantante consola una donna, triste per la fuga del suo
fidanzato beatnik invitandola a pregare Dio. Questo dimostra che anche i
bistrattati "capelloni" avevano un'anima.
Nel repertorio dei Bit-Nik (cinque singoli in tutto) troviamo canzoni
marcatamente di protesta (Manifesto Beat, Realtà n°1), cover di R&B
(Try A Little Tenderness) e, come ultimo disperato tentativo di salire
sul treno del successo, l'ennesima versione di "Nights In White Satin" (Ho
difeso il mio amore).
Prima dello scioglimento, databile intorno al 1970, la band registra
quattro interessanti brani di ispirazione progressiva che però
resteranno nei cassetti per quasi trent'anni.
(Paolo Bertuccio)
 
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