Anno: 1978
Altri titoli: -
Interpreti: Lucio Battisti
HitParade: -
Chart annuale: -
Altri interpreti: Delta V
- Anna Oxa
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Chi oggi pretende di vendere i CD con il traino di un unico brano e poi si lamenta della "crisi del disco", deve andare a studiarsi i best seller della nostra musica. Esempio di album-culto, in cui ogni brano ha una precisa identità e ha le potenzialità di "singolo" di successo, pur facendo parte di un lavoro tutt'altro che slegato e incoerente, è senz'altro Una donna per amico, il 33 giri più celebre e più venduto di Lucio Battisti.
Per spiegare il piccolo miracolo creativo di questo disco, è necessario riconoscere il merito di tre persone: innanzitutto Battisti, che ha spietatamente selezionato "del suo meglio" a partire da una cinquantina di idee musicali, buttando coraggiosamente nel cestino tutto il resto; poi il produttore-arrangiatore Geoff Westley e la sua abilità nel coordinare i sessionmen, nel padroneggiare le sonorità elettroniche che in quegli anni erano ancora un territorio da pionieri, nello scegliere le ritmiche; infine il sottovalutato Mogol, che mai come in questo disco riesce a vivisezionare il rapporto uomo-donna in tante piccole immagini di vita metropolitana, in tante sequenze sempre in bilico tra l'ironia e la psicoanalisi, fra il dramma e la commedia sentimentale.
Forse proprio grazie all'originalità dei testi di Mogol, quella che poteva essere una raccolta di canzoni, sia pure di straordinario livello artistico, riesce a diventare un vero e proprio concept-album, il cui titolo risulta allora deliziosamente azzeccato se lo si considera come viaggio intorno all'impenetrabile universo femminile, piuttosto che come semplice indicazione del brano di punta.
La canzone con cui si apre l'album, dal titolo Prendila così, è appunto uno dei migliori esempi della capacità di Mogol di tratteggiare in poche frasi, semplici e dirette, una delle tante situazioni di un rapporto a due.
Il dolore del distacco definitivo fra un uomo e una donna è tutto nel breve dialogo che i due si scambiano in auto, decidendo di non frequentare più gli stessi posti per non incontrarsi ed evitare di ferirsi ancora. Le parole, affilate come coltelli, si stemperano in un arrangiamento morbido e gradevole, a partire dall'inizio orchestrale, caratterizzato da un accordo in fa minore che, prima della parte cantata, compie una lunga sequenza cromatica discendente simile all'atterraggio di un velivolo, per terminare poi tornando un'ottava più in basso, su quello stesso fa minore iniziale [una simile sequenza discendente si trova anche nell'introduzione strumentale del secondo brano, Donna selvaggia donna].
Le tastiere elettroniche non sono invadenti, anzi conferiscono grande ariosità al brano come pure le parti vocali, spesso sovraincise. E lo straordinario assolo di sax di Derek Grossmith non è solo la concessione al suono FM del momento (ricordiamo a proposito due dei migliori brani pop dell'epoca, Just The Way You Are di Billy Joel e Time Passages di Al Stewart, che contenevano altri memorabili assoli di sax "radiofonici"), ma una parte integrante dell'intero brano che, grazie alla sua affascinante coda strumentale, diventa la canzone di maggior durata (quasi otto minuti) mai incisa da Battisti.
Qualche anno più tardi Anna Oxa reinterpreta, o per meglio dire, ricanta Prendila così inserendola come brano trainante in una sua raccolta di cover d'autore.
Del 2004 è invece la rilettura del brano da parte del gruppo dei Delta V, che elaborano anche un videoclip purtroppo ritirato dalla circolazione, addirittura per intervento della vedova di Battisti, che lo ha ritenuto offensivo della memoria dell'autore.
(Orlando R.)
 
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