Anno: 1962
Altri titoli: -
Interpreti: The Beatles
HitParade: #14, Aprile 1964
Chart annuale: Top 100
Altri interpreti: -
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Il lato B del 45 giri con cui i Beatles debuttarono in Inghilterra ebbe, anche se con
ritardo, l'onore di diventare un "lato A". Tra l'uscita inglese e quella italiana,
corrono la bellezza di 460 giorni. Ciò, però, non deve essere motivo di stupore.
All'epoca, esisteva non solo tra Europa e USA, ma tra gli stessi stati europei, una
notevole compartimentazione, come un grosso effetto "delay", tanto per stare in
ambito musicale, che a volte era autentica ritrosia ad assimilare quanto proveniente
o proposto da "stranieri". Soltanto i grossi calibri avevano, allora, il vantaggio di
una certa risonanza internazionale ed i Beatles, nel 1962, non erano nessuno.
Del tutto fisiologica e comprensibile perciò l'inerzia iniziale della Parlophone che si
affrettò tuttavia, tra l'autunno del '63 e la primavera del '64 a recuperare il tempo perduto
con una serie di uscite "a mitraglia". Caratteristica peculiare, anche la sostanziale
indipendenza decisionale sugli abbinamenti tra lato A e B, da subito probabilmente
lasciati alla capacità dei discografici di casa nostra di "leggere" il mercato
potenziale e di adattarvi il materiale messo a disposizione dalla casa madre inglese.
Sono così nate delle varianti (ed il discorso vale più o meno anche per il mercato
francese e tedesco) divenute oggetto di intensa ricerca da parte dei collezionisti di
tutto il mondo.
"P.S. I Love You", già per se stessa, unitamente a "Love Me Do", "Ask Me Why" e
"Besame Mucho" ha una storia curiosa legata al ruolo del batterista. Alla prima
registrazione del 6 giugno 1962 il batterista ufficiale dei Beatles era Pete Best.
Il "drumming" di Pete, però, non piacque allo staff della EMI, ed il produttore George
Martin impose fermamente che colui che rivaleggiava con Paul nel ruolo di "bello" del
gruppo, fosse sostituito da un elemento dotato di maggiore professionalità. Per i Beatles
fu un duro colpo in quanto con Pete esisteva, oltre che il legame professionale, anche
una solida amicizia. Tornati a Liverpool, toccò a Paul McCartney l'ingrato compito di
comunicargli la decisione di sostituirlo. Esplorato il giro del "Mersey", ossia, della
miriade di gruppi che gravitavano nell'area urbana di Liverpool, la scelta cadde su un
tipo taciturno, dall'aria malinconica che faceva parte del gruppo "Rory Storm and the
Hurricanes". I Beatles lo avevano conosciuto durante il periodo in cui si erano
esibiti ad Amburgo. Il suo nome era Richard Starkey, ma nell'ambiente era meglio
conosciuto con il nome d'arte di Ringo Starr.
Ringo era già "professionista" affermato, essendo il gruppo di Rory Storm il migliore
di gran lunga dei liverpooliani. Sembrava, con l'ingaggio di Ringo, che i Beatles non
avessero potuto fare scelta migliore ma, allorquando si presentarono nuovamente negli
studi della EMI il 4 settembre 1962, il livello tecnico del nuovo batterista fu
giudicato non adeguato. Si arrivò così ad una nuova sessione di registrazione l'11
settembre. George Martin fece trovare nello studio il batterista londinese Andy White,
un sessionman frequentemente ingaggiato dai tecnici EMI. In questa occasione furono
registrate "Love Me Do", "Please Please Me" e "P.S. I Love You". Per quest'ultima,
Ringo Starr venne "ammesso" a suonare le maracas. Di "P.S. I Love You" furono registrate
quindi due sessioni, ciascuna con un batterista diverso che non era Ringo. L'unica
pubblicata fu però quella dove suona Andy White. Quella di Pete Best fu cancellata ed
i nastri vennero riutilizzati.
"P.S. I Love You" è un rock moderato, nella miglior vena melodica di Paul McCartney.
Scritta in chiave di Re e con ampio uso di accordi di settima, si distingue ancor
oggi per l'accuratezza della registrazione, con voce solista, cori e accompagnamento
di chitarre, basso e drumming esemplarmente bilanciati. Un pezzo ancora "fresco", che
si (ri)ascolta molto volentieri.
Leonardo Viani
 
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