Anno: 1987
Altri titoli: -
Interpreti: Fiorella Mannoia
HitParade: #9, Marzo 1987
Chart annuale: Top 100
Altri interpreti: Enrico Ruggeri
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Per tutti gli anni '80 le cantanti italiane sono andate a caccia di autori ma hanno
trovato sulla loro strada solo stilisti ed esperti di marketing che ne hanno distrutto
la credibilità artistica. Fiorella Mannoia le avrebbe riscattate tutte con questo brano
presentato al Festival di Sanremo del 1987 e scritto appositamente per lei da Enrico
Ruggeri e Luigi Schiavone. In quell'occasione si aggiudica il premio della critica, che
riconosce in lei le doti e la personalità della grande interprete, e conquista
definitivamente l'affetto del pubblico che in un sondaggio vota la sua voce come la
migliore di quel Festival.
La canzone é una ballata in stile rock melodico che ha il suo punto di forza nel testo
di Ruggeri, dedicato, come spiega il titolo, ai sentimenti inespressi delle donne.
La scelta di dare voce ad ansie, inquietudini e speranze dell'universo femminile era
difficile e rischiosa ma la sensibilità dell'autore centra l'obiettivo a tal punto che
la stessa Mannoia, riferendosi al brano, riconoscerà sempre a Ruggeri il merito di avere
descritto l'interiorità delle donne meglio di quanto non avrebbe fatto una
rappresentante della categoria.
Nonostante i consensi ottenuti e la massiccia programmazione da parte delle radio, il
singolo riesce a malapena ad entrare nella top ten della classifica di vendita.
Particolare di poca importanza, se si pensa alla svolta che ha segnato nella carriera
della Mannoia: la cantante ribelle che raccontava storie di giovani cuori spezzati, di
noia e di solitudine urbana e che solo ultimamente si era lasciata ammorbidire nei toni
dalle produzioni di Mario Lavezzi e Piero Fabrizi e dai testi di Mogol, d'ora in avanti
assumerà le sembianze di musa ispiratrice dei maggiori cantautori italiani. Le loro
composizioni, affidate a quella voce calda e dal timbro inconfondibile, troveranno
sempre la strada migliore per giungere al cuore del pubblico.
Deve però trascorrere un altro anno perché questa trasformazione divenga definitiva:
solo nel 1988, infatti, la nuova vocazione di Fiorella trova piena espressione in
"Canzoni per parlare", uno splendido album di grande successo che include brani scritti
per lei da Fossati, Cocciante, Ron e dallo stesso Ruggeri. Quest'ultimo firma ben cinque
pezzi tra i quali spicca "La vita che vuoi", seguito ideale (con sguardo sul mondo delle
adolescenti) di "Quello che le donne non dicono" che peraltro viene inspiegabilmente
esclusa dalla lista.
Nonostante l'iter discografico un pò travagliato, la canzone diventa col tempo il cavallo
di battaglia della Mannoia e un piccolo classico del repertorio italiano. L'interprete la
esegue puntualmente in concerto, quasi sempre come acclamatissimo bis, e nel 1993 decide
di reinciderla per una raccolta di successi intitolata "Le canzoni" ("era diventata davvero
inascoltabile", sostiene lei). Lo stesso Ruggeri si é spesso riappropriato del brano per
rendere omaggio alle numerose fans che da anni seguono le sue esibizioni dal vivo.
(Luca)
 
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