Anno: 1962
Altri titoli: -
Interpreti: The Champs
HitParade: -
Chart annuale: -
Altri interpreti: -
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Se questo titolo non fosse stato inciso nei primi anni '60 e gli interpreti non fossero
stati i Champs, sicuramente non avrebbe meritato alcun ricordo; invece, proprio per
queste circostanze Red Eye ha una valenza assai interessante.
Innanzi tutto, l'esecuzione è involontariamente psichedelica, stile che nel 1961
non era ancora stato inventato; la chitarra, che nel disco la fà da padrone, è
assolutamente acida; il ritmo è spezzato, e la linea musicale, pressochè inesistente,
è ossessionante. L'acido lisergico non era ancora conosciuto, ma il 45 giri, paragonato
a canzoni degli anni '70, sembra anticipare atmosfere e sound ispirate dalla
assunzione di qualche sostanza. Che Dave Burgess e i suoi compagni fossero sotto
l'effetto del peyote, l'antica radice allucinogena dei pellerossa?
Il brano è assolutamente atipico nel repertorio dei Champs, capaci di registrare
grandi incisioni storiche, insieme con brutture indescrivibili, degne solo del
cassonetto della spazzatura. Red Eye è talmente strano e fuori dal suo tempo che
deve essere ricordato per forza.
(Giovanni Villata)
 
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