Anno: 1963
Altri titoli: -
Interpreti: Johnny Cash
HitParade: -
Chart annuale: -
Altri interpreti: -
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Questa volta una scheda diversa dal solito: ci sembra comunque una preziosa
testimonianza del periodo cui si riferisce.
Torino,17 luglio 1962, ore 21.30: un ragazzo, che chiameremo J, se ne sta sdraiato
sul letto, come ogni sera, con l'orecchio incollato alla radiolina a transistor
sintonizzata sulle onde corte di Radio Luxembourg. L'appuntamento con i DJ inglesi
dei programmi che si mormorava fossero "pirati" (ma forse era una leggenda urbana...)
era diventata una consuetudine per lui, anche perchč le novitą discografiche estere
si potevano ascoltare subito in tempo reale e non dopo mesi e mesi.
Era incominciato da poco il programma della CBS Label, quando il presentatore
annuncia, in mezzo alle solite scariche elettrostatiche, una esecuzione di un
cantante che a J non diceva nulla, tale Johnny Cash con "The Ring of Fire". Un
secondo di attesa, e nell'orecchio del ragazzino entrano dapprima le note
squillanti di due trombe mariachi, poi una metronomica batteria ed un potente
accompagnamento scandito da una chitarra stoppata e poi... e poi... la voce
dello sconosciuto: violenta, mascolina, ritmica: "Love is a burning thing...".
Pareva che il cantante non pronunciasse i versi, ma li scagliasse epicamente
e con noncuranza, nella testa di J, fino a raggiungere gli stadi pił profondi
della sua coscienza. Folgorazione totale, vero annichilimento: allo studente
pare di raggiungere quello che, anni dopo, la sua professoressa di filosofia
definirą "estasi kantiana": ma J. non l'aveva ancora studiata.
Non sa ancora che Johnny Cash era gią uno dei pił grandi stilisti della musica
country americana, non sa che la canzone avrebbe raggiunto il numero 1 nella
hit parade country per 7 settimane e il numero 17 in quella pop. Al momento,
ignora vita, opere, azioni di quel tale Johnny Cash; non sa che, a partire
dal 2000 (anno inimmaginabile nel 1962) Johnny Cash, dopo essere stato
vituperato per anni da recensori con la puzza al naso, sarebbe stato riscoperto
e osannato, purtroppo vecchio e malato, da quella stessa critica che, in Italia
e nel mondo, lo aveva snobbato per decenni; ignora anche che quella canzone
sarebbe diventata un jingle per una marca di jeans americani che nel 1962 erano
quasi introvabili, se non all'astronomico prezzo di 3.000 lire al paio!
Tutto questo, il giovanissimo J lo avrebbe imparato nel corso degli anni a
venire: ma in quella incredibile sera, sul suo letto di liceale, mentre la
famiglia nella stanza vicina sta guardando la TV di stato, ignora tutto
dell'"Uomo in nero", big Johnny Cash: sa soltanto che, da quel momento, la
musica non sarebbe stata pił quella che aveva imparato ad ascoltare, qualcosa
era cambiato, e certamente in meglio.
(Giovanni Villata)
P.S. ho dimenticato di dirvi che J ero io.
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