Anno: 1967
Altri titoli: -
Interpreti: Patty Pravo
HitParade: #18, Aprile 1968
Chart annuale: Top 100
Altri interpreti: -
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Cambio di stile per Patty Pravo, che con il suo terzo 45 giri si impegna per la prima
volta in una canzone sentimentale di grande respiro. Questa svolta sorprende il
pubblico giovanile, ma serve all'artista per far finalmente parlare di sé come cantante
oltre che come personaggio.
Si tratta ancora una volta di una cover, ma l'originale ("Time has come" di P.P.Arnold) ha
poco a che vedere con la versione italiana. Il maestro Ruggero Cini, arrangiatore del brano,
convince Patty che è giunto il momento di dimostrare non solo la sua presenza scenica,
ma anche le qualità di interprete: per questo ha voluto un ritmo più lento e solenne e
un'orchestrazione più imponente rispetto all'originale.
"Se perdo te" non vende come i primi due 45 giri ("Ragazzo triste" e "Qui e là"), forse
anche perché non viene lanciata in alcuna manifestazione televisiva; tuttavia rimane
ancora oggi una delle canzoni preferite da Patty Pravo: anche nei momenti in cui ha
rinnegato il suo primo repertorio (per quasi vent'anni non ha più cantato "La bambola"
ad esempio), ha sempre inserito "Se perdo te" nella scaletta dei concerti dal vivo.
Alcuni mesi dopo, Antonello Falqui realizza per la RAI uno speciale per Patty Pravo,
che interpreterà "Se perdo te" in un suggestivo videoclip filmato in esterni, sullo
sfondo degli imponenti edifici dell'EUR di Roma.
Con questo pezzo Nicoletta Strambelli alias Patty Pravo, partecipò al Cantaeuropa.
(Orlando R.)
La canzone non si discosta molto dal cliché "anni 60" della produzione
canzonettstica italiana. Occorre però dare atto agli autori di avere usato
alcuni trucchi interessanti, e naturalmente lodare la voce della Nicoletta
Strambelli. Ma passiamo subito alla struttura armonica del brano.
L'introduzione presenta subito una particolarità: non inizia con la tonica.
Ho scritto apposta, sotto la corretta analisi armonica degli accordi,
quella che si avrebbe nella tonalità di si bemolle per fare notare che in
realtà almeno per le prime quattro battute la successione sembrerebbe
perfettamente naturale. Per dimostrarlo, si provi a suonarle, proseguendo
con Mib, Fa, Sib ... Il mantenere fermo il re minore serve sicuramente ad
avvicinare l'orecchio alla tonalità di fa, ma lo scopo è pienamente
raggiunto con l'accordo sospeso sul do, che rafforza ancora di più la
cadenza già preparata con il sol7 (in funzione di dominante della
dominante).
La cosa più importante da notare, però, è l'interpretazione. Patty Pravo
non solo anticipa l'accento musicale come capita spesso nella musica pop,
ma esagera quest'anticipazione, tanto che l'accento musicale capita quasi
due sillabe prima di quello metrico. Dico quasi, perché in realtà la vera
posizione è leggermente in ritardo, come si addice a una vera signora.
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