Anno:
1980
Altri titoli:
Interpreti:
Umberto Tozzi
HitParade:
#3 (luglio-agosto 1980)
Chart annuale:
Top 50
Altri interpreti: -
|
Un altro successo a 45 giri per un autore che in tre anni è riuscito a vendere 23 milioni di dischi nel mondo: solo dei singoli Ti amo, Tu e Gloria ha venduto rispettivamente otto, sei e ancora otto milioni di copie.
Per il suo quinto album, Umberto Tozzi decide di non voler puntare su un'unica canzone (i precedenti 33 giri si chiamavano Donna amante mia, È nell'aria... ti amo, Tu e Gloria) ma sull'intero lavoro. Per questo l'album s'intitola semplicemente Tozzi e contiene otto brani che partono tutti alla pari: ma la canzone che partecipa al FestivalBar, con lui in qualità di ospite, già esiste ed è Stella stai.
Tozzi ha lavorato a questo disco a Monaco di Baviera insieme a musicisti internazionali come Greg Mathieson (che ha curato anche il LP di Sorrenti), il chitarrista Lee Ritenour che ha suonato per Neil Young e i Pink Floyd, e il mago dei suoni tedesco Ziege Lund, che cura le incisioni di Donna Summer. Tutti quanti lo accompagneranno durante la tournee estiva.
Il suo viaggio comincia a Udine il 7 luglio 1980 e termina a Palermo il 20 dello stesso mese. Esce dalla sala di registrazione ed entra negli stadi italiani. Per studiare gli ultimi accorgimenti prima del grande debutto estivo si chiude in sala dalla mattina per cercare suoni particolari da riproporre dal vivo e per studiare gli ultimi accorgimenti insieme ai musicisti.
Un album comunque meno morbido del solito, a partire appunto da Stella stai, che comincia con un riff di chitarre scatenate e sorprende per la parte musicale ricca e curata nei minimi particolari. Forse le parole sono meno importanti della musica, usate a volte come riempitivo di una melodia molto agitata e tesa, a volte semplicemente come suoni, come nello "scivola scivola scivola" ripetuto in scale discendenti più volte nel brano.
Di tutt'altra fattura è invece la facciata B del 45 giri, Fermati allo stop, in cui si ritrova il Tozzi prima maniera. Dopo una partenza semplicissima e lineare, la melodia cambia portandosi su canoni molto moderni. In questa canzone si può riscoprire un po’ di tanti altri brani del passato e forse è per questo che piace subito al primo ascolto. È un invito a riscoprire valori e cose che possono andare perdute nella vita frenetica di una città.
(Christian Calabrese)
 
|