TEQUILA
(di C.Rio)

  • Anno: 1958
  • Altri titoli: -
  • Interpreti: The Champs

  • HitParade: -
  • Chart annuale: -

  • Altri interpreti: Eddie Platt - The Fireballs - Xavier Cugat
  • Indimenticabile hit strumentale, nato per caso: Mr. Dave Burgess era un modesto cantautore country/rockabilly quando venne scritturato dalla Challenge Records (di proprietà di Gene Autry) come "singer/songwriter/backroom boy" (in altre parole, come tuttofare); dopo un certo successo di una sua canzone "I'm available" nel campo country, gli fu concesso di incidere un pezzo strumentale da lui composto: "Train to nowhere"; per la registrazione si servì di un gruppo amatoriale che il suo amico Charlie Adams aveva scovato in un bar, il Danny Flores Trio. Detto e fatto: i tre suonatori vennero trascinati nello studio e dopo 2 ore e 50 minuti, il brano fu completato, con l'ausilio di altri turnisti.

    Sorgeva il problema del lato B del 45 giri, e nei rimanenti 10 minuti della sessione che non poteva durare più di tre ore, causa precedenti impegni, i cervelli dei musicanti crearono un pezzo dal sapore Tex Mex/Rock cui fu affidato il nome di TEQUILA. Gene Autry però impose che Danny Flores, il torrido sassofonista ed autore in prima persona della linea musicale della partitura, cambiasse nome in un più appetibile Chuck Rio. In compenso il nuovo gruppo prese il nome da Champion, il cavallo meraviglia del vecchio Gene: THE CHAMPS.

    Il "Treno verso l'ignoto" si perse per strada e non andò da nessuna parte; fu solo quando i DJ voltarono il disco e proposero il lato B che il mondo si accorse del nuovo gruppo: Tequila fu il primo strumentale rock ad arrivare al numero 1 (per 5 settimane), nella hit parade di Billboard. Successo mondiale, premi e dollaroni per il complesso raccogliticcio: tutti, nell'orbe terrestre, fischiettavano Tequila: purtroppo, con la gloria, arrivarono i problemi, ma questa è una storia diversa... che racconterò in un'altra scheda.

    Dal 1958, il disco non ha perso nulla del suo mordente: memorabili l'entrata degli strumenti, uno per uno, e la loro uscita; memorabile la chitarra ritmica e quella elettrica stoppata, suonata da Dave Burgess stesso; memorabile il sax viscerale di Danny Flores; memorabile la vociaccia roca e ubriaca che grida "Tequila !!". Un capolavoro assoluto di semplicità e di grinta. Un suono che purtroppo non esiste più, il suono dei grandi gruppi strumentali degli ultimi anni '50 e primi anni '60, il cui ascolto è il più grande rimedio contro la tristezza e la noia che sia mai esistito.

    Non si contano le versioni alternative di Tequila: da Eddie Platt (che per alcune settimane contrastò i Champs nella classifica) ai Fireballs, a Xavier Cugat; esiste addirittura una versione cantata in italiano da Gino Latilla (se la memoria non mi inganna). Occorre comunque spezzare una lancia a favore del dimenticato "Train to nowhere": si tratta di uno dei migliori e più efficaci pezzi rock che i Champs abbiano inciso nella loro carriera, dopo Tequila, non particolarmente brillante.

    (Giovanni Villata)