TUTT'AL PIU'
(di F. Migliacci / P.Pintucci)

  • Anno: 1970
  • Altri titoli: -
  • Interpreti: Patty Pravo

  • HitParade: #4, gennaio 1971
  • Chart annuale: Top 50

  • Altri interpreti: -
  • Dopo la deludente prova sanremese de "La spada nel cuore", a Patty comincia a stare stretto il cliché di Ragazza del Piper, a cui la sua casa discografica sembra volerla ancora legare: il suo repertorio ormai spazia dagli standards americani alle canzoni di Battisti, dalle cover di brani rock ai pezzi d'autore, soprattutto francesi, ai quali sembra in questo periodo rivolgere le sue maggiori preferenze.

    Dopo aver lanciato un fallimentare 45 giri in cui duetta appunto con il francese Robert Charlebois ("La solitudine", il cui testo è tratto da Rimbaud), nell'autunno 1970 partecipa a Canzonissima presentando la versione italiana di "Ne me quitte pas" di Jacques Brel. Contro tutti i pronostici, riesce a passare alle semifinali anche grazie a un complicato gioco di abbinamenti che va a suo favore, e propone il suo inedito, dal titolo "Tutt'al più". Si tratta di un brano melodrammatico, in cui Patty si esibisce con una raffinata interpretazione che prevede delle parti recitate, alternate ad un cantato di grande impatto melodico.

    Il look scarno della cantante (capelli raccolti dietro la nuca, sopracciglia rasate, abito rigorosamente nero) ne sottolinea la tragicità, e i primi piani televisivi svelano qualche lacrima di commozione negli occhi di Patty, che forse si immedesima un po' troppo nel testo della canzone.

    "Tutt'al più" non è un brano facile, deve essere ascoltato più volte per essere capito dal pubblico, e a questo provvede nelle settimane successive il duo Arbore-Boncompagni, che lo proporrà quotidianamente in "Alto Gradimento", fino al suo ingresso in Hit Parade. Nonostante il successo, sia di vendite che di pubblico, con questo 45 giri Patty Pravo lascia la RCA, decidendo di andare fino in fondo nella svolta intrapresa in direzione della canzone d'autore.

    (Orlando R.)