Anno:
1968
Altri titoli:
Interpreti:
Enzo Jannacci
HitParade:
#3
Chart annuale:
Top 20
Altri interpreti: -
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Enzo Jannacci è un personaggio molto conosciuto dai frequentatori dei cabaret milanesi, ma che fino ad ora non era riuscito a farsi apprezzare fuori dalle mura della capitale lombarda. Eppure sono anni che si agita (non è un caso se si usa questo verbo!) nel mondo della canzone, soprattutto quella di un certo tipo, cara ai salotti bene dell'intellighenzia meneghina. Quei salotti in cui è facile trovare personaggi come Dario Fo, i Gufi, Franca Mazzola, Maria Monti. Artisti che gioiscono ad essere considerati di nicchia e quasi si dispiacciono del raggiungimento della popolarità. Si sta così bene negli scantinati!! Fa così "alternativo"! Però, come si sa, negli scantinati c'è umidità e dopo un po' cominciano ad arrivare i primi dolori alle ossa e quindi bisogna darsi da fare per uscirne fuori e farsi vedere, magari in tv. "Sai quella scatolina che la gente ostina a tenere nel salotto e che è così poco chic...". Ecco, proprio quella.
Un arrangiamento ricco di trovate, con il trombone in primo piano, è la chiave del successo di questa canzone satirica (oggi si direbbe "demenziale") che rimane l'inno a tutte le vittime del mobbing.
Dopo Vengo anch'io... no, tu no la sovraesposizione televisiva di Jannacci è così massiccia che addirittura la Rai decide di dare il titolo di Vengo anch'io... ad una trasmissione estiva di punta del sabato sera su Rai Uno, presentata da Raffaele Pisu e... Provolino.
La sigla iniziale a cartoni animati è proprio quella di Jannacci, anche se a cantarla non sarà lui ma degli anonimi coristi.
Vengo anch'io... no, tu no è la storia buffissima di un uomo che viene respinto da ogni evento, perfino dal suo stesso funerale. Viene scambiata per una canzone prettamente umoristica ma in realtà la tematica di fondo è un po' più complessa. Un'analisi cruda di molti uomini che vivono ai margini della società, isolati in modo assurdo, come ci spiega l'autore, al punto di non poter partecipare ad eventi che li vedono in prima linea. La cantano i bambini, e quando i bambini cantano una canzone significa che davvero ha fatto centro. Vengo anch'io... no, tu no diviene un modo di dire che ancora è valido adesso e anche la pubblicità ne fa uso.
Sul retro Giovanni telegrafista, che Jannacci presenta in TV in uno spettacolo di Antoine dal titolo Zucchero e cannella. Una spallata alla struttura poetica delle canzoni comuni fisse al solito frasario, che sembra nascere dalla penna di Marinetti. Sdoganato Jannacci, quindi. Eppure solamente un anno prima aveva registrato con Lauzi, Lino Toffolo e Felice Andreasi un programma che non venne mai trasmesso dalla Rai, dal titolo Chi fa da sé, perché utilizzava un tipo di comicità che la gente non capisce, quella poi portata al successo da Cochi e Renato, con i quali Jannacci ha collaborato per anni. La stessa collaborazione che ebbe con Gaber insieme al quale diede vita ad un duo, i Corsari (Una fetta di limone,1959). La RCA ha comunque creduto in lui e dopo anni di tentativi incompresi dal pubblico gongola per essere riuscita ad imporre un personaggio così strano come questo pallido e stralunato internista di una clinica chirurgica milanese con l'hobby dello spettacolo.
([IDENTIFICATIVO AUTORE SCHEDA])
 
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