Anno:
1970
Altri titoli:
Interpreti:
Massimo Ranieri
HitParade:
#1
Chart annuale:
Top 20
Altri interpreti:
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Il 1970 é per Massimo Ranieri un anno di grandi soddisfazioni
professionali e della definitiva consacrazione come artista a tutto
tondo: esordisce sul grande schermo come protagonista in
"Metello" di Mauro Bolognini, ottenendo ottimi riscontri di
pubblico e critica, ha sempre un quarantacinque giri in classifica, si
vede spesso in TV (per esempio, é ospite fisso, insieme a Romina Power,
della seconda edizione di "Doppia coppia") e getta le basi per la
sua prima vittoria a Canzonissima, che conquisterà il 6 Gennaio del
1971.
L'edizione 1970-71 della celebre gara canora vede esordire con successo
la coppia formata da Corrado e Raffaella Carrà e fa dimenticare i passi
falsi dell'anno precedente quando, con la conduzione affidata a Johnny
Dorelli e Raimondo Vianello (con il "contorno di lusso" delle gemelle
Kessler), gli indici di gradimento erano rimasti bassi lasciando
veleggiare verso l'alto solo le polemiche per gli elevati costi che si
diceva la RAI avesse sostenuto per realizzare lo spettacolo. Già allora
Ranieri aveva avuto buone opportunità di imporsi con Se bruciasse la
città, ma fu alla fine superato da due "veterani" del concorso come
Gianni Morandi e Claudio Villa (rispettivamente al primo e al secondo
posto). A un anno esatto di distanza, pubblico e giurie saranno
tutti dalla parte del cantante napoletano e la vittoria non gli
sfuggirà. Alle eliminatorie presenta Sogno d'amore (già proposta
alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia) e la sua
personale versione di Aranjuez mon Amour; ma il piatto forte se
lo riserva per le fasi finali, quando esegue l'inedita Vent'anni.
Un brano in stile romanza interpretato, come al solito, con abilità e
passione. Per lui cantare non é solo un fatto vocale ma é anche
immedesimazione "fisica" con melodia e testo. A strappare applausi a
scena aperta, oltre ad acuti e "do di petto", sono l'espressività del
volto, i gesti teatrali, il sudore che gli scende dalla fronte. Il
pubblico nutre grande simpatia per questo talento della musica leggera.
Ne conosce e ne ha seguito la storia, sa tutto degli anni di gavetta
praticamente sottratti all'infanzia che lo hanno catapultato verso il
successo, e proprio per questo mostra di apprezzare le caratteristiche
umane del personaggio, prima ancora di quelle professionali. Il pezzo
tenuto da parte per Canzonissima é all'altezza delle aspirazioni, sue e
della casa discografica che se lo coccola ormai da quattro anni, la
potente CGD. Gli autori che lo seguono da qualche tempo - Giancarlo
Bigazzi e Totò Savio - e il produttore Enrico Polito gli hanno cucito
addosso un pezzo di grande respiro melodico, con un testo autobiografico
fin dal titolo, chiaramente riferito all'età che l'interprete compirà
tra pochi mesi, e tutti gli ingredienti necessari per attirare le
preferenze di un pubblico televisivo formato più da genitori e nonni che
non da figli: il bacio amorevole della madre al momento della nascita,
gli accenni religiosi al mondo ultraterreno e alla gioia che chi si
trova "lassù" ha riservato anche al protagonista della canzone, il primo
amore perduto e alla fine ritrovato.
Con un Morandi già in odore di declino e piuttosto malservito dal pezzo
presentato in finale (Capriccio) e quasi tutte le proposte
migliori oramai fuori gara, Vent'anni trionfa fin troppo
facilmente, ma con merito. E trionfa anche in hit parade, dove il
singolo rimarrà in vetta fino a quando la canzone vincitrice del
Festival di Sanremo, Il cuore è uno zingaro, non lo costringerà a
una repentina ma inevitabile discesa.
"Vent'anni" è anche il titolo di un album, il secondo per il
cantante, che offre un'esauriente panoramica della sua produzione a
quarantacinque giri dell'anno appena concluso, con l'aggiunta di due
cover: un successo di due anni prima degli Showmen (Non si può
leggere nel cuore) e un pezzo di grande atmosfera dei Procol Harum
(A Salty Dog, che in italiano diventa Il marinaio). Le
classifiche dei long playing in questo periodo tendono a premiare lavori
più ambiziosi e strutturati, ma la cosa non impedisce a Ranieri di
ritagliarsi un buon piazzamento anche in quell'ambito. Uno scugnizzo da
combattimento, non c'è che dire.
(Luca)
 
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