UNA VIPERA SARO'
(di G.Russo - M.A.Sisini - F.Battiato)

  • Anno: 1981
  • Altri titoli: -
  • Interpreti: Giuni Russo

  • HitParade: -
  • Chart annuale: -

  • Altri interpreti: -
  • Come tutti quelli che non sono soliti cantare "a comando", Giuni Russo non ha avuto una carriera facile, pur essendo un'artista dotata di grande sensibilità e di una stupefacente estensione vocale. Ma chi gorgheggia con noncuranza frasi come "ti potrei cantare la Norma di Bellini con dei fonemi sardi oppure giapponesi, le trifonie dei Mongoli", può spiazzare l'ascoltatore ed addirittura indispettirlo quando, un attimo dopo, si affretta a dimostrare tali capacità accennando ad una di quelle oscure composizioni. Roba da manicomio, specie se si considera che ci troviamo agli albori degli anni 80.

    Ed infatti l'album "Energie", che contiene il brano "Una vipera sarò", da cui quei versi sono tratti, non ottenne i favori del pubblico, anche perché gli addetti alle programmazioni radiofoniche si spaventarono di fronte a quella che oggi si definirebbe una contaminazione tra musica leggera, lirica e sperimentale ed archiviarono velocemente il disco pensando che potesse interessare solo a qualche parente della cantante. Atteggiamento peraltro comprensibile, se si considera che "Una vipera sarò" suona ancora oggi come un pezzo terribilmente d'avanguardia.

    Prodotta e stupendamente arrangiata, in perfetto equilibrio tra classico e modernità, da Franco Battiato, che compare anche tra gli autori, e registrata negli studi di Alberto Radius, la canzone mette in evidenza l'estro e l'ironia di un'interprete ad un passo dalla grande popolarità ("Un'estate al mare" è dell'anno successivo), fortemente intenzionata mettere a frutto in ambito pop gli studi di canto lirico e composizione intrapresi in giovane età. In pochi minuti Giusy Romeo -questo il suo vero nome- si cimenta in un vero e proprio esercizio di bravura producendosi in stupefacenti salti d'ottava ed utilizzando la voce come uno strumento: un approccio particolarmente evidente, quest'ultimo, negli intermezzi, dove l'interprete palermitana raggiunge le note più alte facendo da contrappunto, con brevi emissioni vocali che sembrano voler imitare la musica di un tango, all'inconfondibile violino di Giusto Pio.

    Sul finale della prima e della terza strofa la voce di Battiato si sovrappone agli acuti della Russo, ricordando all'ascoltatore che lei "non legge mai il giornale" (buono a sapersi) e "per rilassarsi un po', le piace più cantare" (questo lo avevamo intuito). D'altra parte è la stessa protagonista del pezzo a puntualizzare, in conclusione, che il suo comportamento non è frutto della presunzione, ma solo dell'essenza. Mentre è stata proprio la presunzione (e, forse, anche l'essenza) dell'industria discografica a negarci fino ad oggi la ristampa su CD di "Energie", a detta di molti uno dei più dischi più belli ed innovativi mai realizzati in Italia.

    (Luca)