Anno: 1968
Altri titoli: -
Interpreti: Glen Campbell
HitParade: -
Chart annuale: -
Altri interpreti: Jack Greene
- Dwight Yoakam - Rhett Akins - Jim Nebors
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Intramontabile hit, composto da Jimmy Webb, per il bravo e sottovalutato vocalista
americano, che arrivo al N.1 per 2 settimane nella classifica country ed al numero
3 di quella pop nell'anno 1968; naturalmente si parla di classifiche settimanali, e
non di quelle riassuntive annuali.
Lo stile di base è il medesimo di altri brani di Jimmy Webb: una notevole e complessa
linea melodica, un arrangiamento da concerto grosso per l'orchestra diretta da Al
DeLory e la voce di alto livello del cantante che narra le tribolazioni d'amore di un
manutentore delle linee telefoniche di Wichita, Kansas. Questa volta è però presente
una maggiore originalità: innanzi tutto un riff strumentale, ad imitazione dell'alfabeto
Morse, di grande effetto, ed uno straniante, seppur efficace, assolo di chitarra
twang nell'interludio, completamente avulso dal contesto stilistico della partitura.
Il chitarrista è lo stesso cantante: non dobbiamo dimenticare che il bel Glen aveva
fatto parte, sia pure per poco tempo, dei celebri gruppi The Champs e The Beach Boys,
ed è tuttora un valente strumentista; per hobby, si diletta a suonare la cornamusa
scozzese, e, nei suoi concerti, non dimentica mai un paio di brani per bag-pipe, tra
cui l'immancabile inno religioso Amazing Grace.
Wichita Lineman fu il vero primo grandissimo successo di Campbell, che mise d'accordo
i fan del country e del pop; a questo ne seguirono molti altri: sempre a favore dei
neofiti, voglio ricordare almeno Galveston, Southern Nights, Where's the Playground
Suzy, It's only make believe (quella di Conway Twitty), Honey Come Back, Dream Baby
(si, proprio quella di Roy Orbison), il mega hit Rhinestone Cowboy, e i duetti sia
con Anne Murray, Bobbie Gentry, Tanya Tucker (c'era del tenero, con l'appetitosa
Tanya...): tutti i suoi dischi si trovano (e si acquistano) facilmente in rete, e
così le liriche delle canzoni.
Versioni alternative: Jack Greene, Dwight Yoakam, Rhett Akins, Jim Nebors e decine
d'altre: tutte rispettano, un po' troppo coscienziosamente, la partitura originale.
(Giovanni Villata)
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