Settimana 7 Dicembre 1966
( da BIG [45] e Musica & Dischi [LP] )

1. Bang Bang - Cher/Equipe 84
2. Strangers in the night - Frank Sinatra
3. E' la pioggia che va - Rokes
4. Mondo in mi 7a - Adriano Celentano
5. Una ragazza in due - Giganti
6. Yellow Submarine/Eleonor Rigby - The Beatles
7. Figlio unico - Riccardo Del Turco
8. Bang Bang - Dalida
9. Bang Bang - I Corvi
10. Sono come tu mi vuoi - Mina

=================== 33 giri ===================

1. REVOLVER - THE BEATLES
2. STRANGERS IN THE NIGHT - FRANK SINATRA
3. IO HO IN MENTE TE - EQUIPE 84
4. GIANNI TRE - GIANNI MORANDI
5. AFTERMATH - ROLLING STONES

E' una classifica un pò particolare questa di inizio dicembre 1966. Nelle prime dieci posizioni quattro sono coperte in realtà da una sola canzone, interpretata da altrettanti esecutori. Una novità è la presenza di un cantautore molto particolare e apprezzato, come Riccardo Del Turco, per la prima volta in classifica; poi c'è il ritorno, dopo anni, di Frank Sinatra che ormai tutti davano per spacciato, con una di quelle canzoni che segnano una carriera. Una sigla, quella di Mina, tratta da Gran varietà, nuova rubrica radiofonica domenicale presentata da Dorelli che tanto successo aveva avuto in estate e della quale si è pensato di prolungare l'esistenza fino all'inverno (durarà circa vent'anni). Il resto, naturalmente, è beat. Ma andiamo con ordine.

BEATLES

L'immagine di John Lennon, coi capelli rapati per motivi prettamente cinematografici, fa il giro del mondo. HOW WON THE WAR (Come vinsi la guerra), è questo il titolo del film. Lennon interpreta il ruolo di un soldato dal nome Gripweed agli ordini del tenente Goodbody interpretato da Michael Crawford nella seconda guerra mondiale sul fronte africano. E' una satira sulla guerra dal gusto molto inglese e pungente, piena di spunti surreali come usava Richard Lester, già regista dei Beatles in "Tutti per uno". La critica inglese fu durissima col film che comunque era divertente ed amaro allo stesso tempo. Ad esempio quando il plotone abbatte per sbaglio un aereo inglese credendolo nemico o quando il tenente si fa rubare l'attrezzatura da cricket da un gruppo di calciatori italiani. O ancora quando un tedesco gli vende l'ultimo ponte rimasto intatto sul Reno. Lennon curioso di ogni nuova esperienza si getta nell'avventura cinematografica. Intanto si chiede fino a quando ancora i Beatles potranno andare avanti. Nessuno è immortale e questo è chiaro a tutti e quattro. D'altra parte i Beatles hanno troppa idividualità per restare insieme per sempre. Senza contare che a quell'epoca pensare ad un gruppo i cui componenti abbiano più di 30 anni sarebbe stato impensabile!
Lennon ribadisce la sua posizione di indipendenza dagli altri tre come d'altronde fanno anche loro. George, ad esempio, è in India a studiare il Sitar da Ravi Shankar accompagnato da sua moglie Pattie Boyd, modella inglese, che da quando ha sposato il chitarrista dei Fab Four non sfila più come una volta ma in compenso ha imparato a lavorare a maglia.
Brian Epstein ha comunicato che, almeno fino a questo momento, nei programmi dei Beatles non è prevista una nuova incisione, che normalmente esce con l'approssimarsi del Natale. Però, per non perdere la tradizione che li vuole sotto l'albero di Natale,la Parlophone pubblica un'antologia di successi dal titolo OLDIES BUT GOLDIES nel quale viene inserito BAD BOY, brano inedito registrato nel maggio del 1965 durante le sedute di HELP! ed incluso in un album stampato solo in USA (BEATLES VI) ma mai pubblicato in UK fino a questo momento.

Il loro ultimo singolo consta praticamente di due facciate: il lato A fa parte di un LP dal titolo REVOLVER, che è quello della acquisita maturità del gruppo, un taglio quasi netto con quello che avevano fatto precedentemente. Con REVOLVER (primo in classifica in Italia) i Beatles abbandonano i luoghi comuni del beat, di cui hanno la paternità, per esprimere indubbiamente qualcosa di nuovo, di particolare. Diciamo subito che questo album non porta innovazioni dal punto di vista musicale generale. Non dimentichiamo che dall'altra parte dell'oceano Bob Dylan comincia a scrivere pezzi lunghi 15 minuti, veri e propri poemi in musica. Che Frank Zappa e le sue Mothers Of Inventions fanno un tipo di musica completamente fuori da ogni vincolo e schema predefinito. Insomma, la rivoluzione iniziata dai Beatles la stanno continuando altri. Loro si limitano (é un eufemismo, naturalmente) ad innovare la loro musica, a maturare il loro stile e la loro sensibilità, a crescere individualmente e come gruppo sotto il profilo artistico. La musica moderna l'hanno inventata loro. Non devono dare nessun'altra prova e ne sono consapevoli.
ELEANOR RIGBY, con un testo sulla solitudine delle persone, è svolta musicalmente da un validissimo complesso d'archi che comprende viole, violini e violoncelli e ricorda le migliori composizioni classiche di Dvorak. Ora, in piena era beat può un qualsiasi complesso beat presentarsi con un disco che presenta simili contraddizioni così evidenti? Come si può introdurre strumenti medioevali nell'epoca delle chitarre elettriche ad alto voltaggio? Difatti non si può. Possono permetterselo solo i Beatles (subito imitati dai Rolling Stones, come poi vedremo) che hanno la possibilità di mettersi in discussione tutte le volte che vogliono, dettando le proprie leggi all'industria discografica mondiale, in affano nel rincorrere le idee dei quattro di Liverpool per adattarle ai comuni mortali. Sarà forse per questo che dopo ELEANOR RIGBY il mondo musicale viene invaso da canzoni tratte o ispirate a pezzi classici? Un nome su tutti, A WHITER SHADE OF PALE.
Dicevamo di ELEONOR RIGBY: Paul all'inizio pensava di chiamarla MISS DAISY HAWKINS perché erano le prime parole che aveva pensato e cantato seguendo la melodia al pianoforte. Father McKenzie invece sarebbe nato come Father McCartney ma poi l'autore decise di cambiare il nome per non fare uno sgarbo al genitore, inserendolo in una canzone sul tema della solitudine. Allora lo cercò sull'elenco del telefono. Il primo nome con quel MC scozzese che entrava bene nella melodia fu proprio McKenzie. Riguardo all'origine di questo nome c'è anche un'altra versione. Il gruppo ed alcuni amici erano a cena a casa di John; dopo aver desinato si misero a vedere la tv. Lennon si stava annoiando e propose di fare un po' di musica. Paul prese la chitarra e cominciò a suonare quella che poi sarebbe stata ELEANOR RIGBY e Ringo diede qualche suggerimento inserendo la frase "Father McCartney, darning his socks in the night". Dopo aver scelto McKenzie invece di McCartney per la ragione di cui sopra Paul disse che non sapeva come fare a finire la canzone e un amico della band pensò di concluderla facendo in modo che la signorina Eleanor fosse sepolta dallo stesso Padre McKenzie. Due persone che continuano la loro vita insieme fino alla morte della meno longeva.
Paul ha sempre detto che il nome Eleanor Rigby gli era venuto in mente dopo aver lavorato con un attrice inglese nel film HELP! che si chiamava Eleanor Bron. Rigby lo prese dall'insegna di un negozio di Bristol un giorno mentre aspettava la sua ragazza dell'epoca, Jane Asher, fuori dal teatro dove stava recitando. Il negozio si chiamava Rigby & Evans Ltd, Wine and Spirits Shippers. C'è invece chi dice che Paul fosse stato suggestionato da piccolo da una tomba del cimitero di Liverpool dove aveva visto una tomba intitolata ad una certa Eleanor Rigby morta nel 1939. Fatto sta che oggi esiste una statua a Liverpool dedicata ad Eleanor Rigby, in Stanley Street, scolpita da Tommy Steele come un omaggio ai Beatles e per ricordare tutte le persone che muoiono di solitudine nell'indifferenza del mondo che le circonda. In fondo, Eleanor e padre McKenzie sono due persone molto sole. Lui morrà senza avere mai avuto il conforto di vedere la sua vecchia e diroccata chiesa piena di gente. Lei continua a raccogliere riso per terra per partecipare indirettamente ad una gioia che non sarà mai la sua. Lui scrive prediche di notte che il giorno dopo leggerà in chiesa con nessuno che starà ad ascoltare. E quando Eleanor morirà al suo funerale ci sarà solo il vecchio prete con le mani sporche della terra scavata per la fossa della sua perpetua. Cosa si vuole di più da una canzone di due minuti e due secondi?
Sul secondo lato del 45 giri c'è YELLOW SUBMARINE, scritta per i bambini. L'idea base di Paul fu che se un giorno avesse incontrato dei bambini intenti nel cantare questa canzone avrebbe raggiunto lo scopo prefisso. Perciò doveva essere facilissima ed orecchiabile. In assoluto non c'entrava niente con l'intero album REVOLVER, ma nella sua sconvolgente semplicità i quattro sono riusciti a farla diventare un piccolo capolavoro con tante di quelle trovate stilistiche, tecniche e musicali che sarebbe davvero impossibile elencarle tutte. La voce di Ringo viene raggiunta di volta in volta dal rumore del mare, dagli ordini dati alla truppa, dalla banda militare. Poi, siccome si vuole sempre trovare il male in ogni cosa, si è cominciato a dire che era una canzone dedicata alla droga perche nel Greenwich Village chiamavano yellow submarines le capsule gialle di Nembutal (Fenobarbital). E' la terza canzone cantata da Ringo dopo ACT NATURALLY e WHAT GOES ON nella storia della band.

LOVE TO YOU ci fa conoscere un particolare tamburo indiano, la tabla, suonato da Anil Bhagwat (un'altra mania di George, invaso da tutto ciò che arriva dalle rive del Gange) e un'atmosfera magica data dall'aver chiamato a suonare la Northern London Asian Music Circus, un gruppo di musicisti indiani che operavano a Londra.
FOR NO ONE, tipica composizione di Paul scritta in uno chalet immerso nella neve, affascina per la sezione di fiati presente, per il clavicembalo e per il corno suonato da Alan Civil. Descrive in modo elegante la fine di un amore.
I'M ONLY SLEEPING è recitata da Lennon, sottolineata dal basso di Paul e dal sitar di George, che sembra quasi cantare, e insieme danno al brano un atmosfera esotica e sognante.
TOMORROW NEVER KNOWS avrebbe potuto essere la colonna sonora di qualche film in stile Bollywood, cioè quelle epopee con gli indiani che durano 6-7 ore che vanno parecchio di moda ora. Siamo immersi nella Malesia e sembra di scorgere i thugs che minacciano con i loro kriss. Uno dei pezzi più analizzati del LP. Lennon scrive il testo prendendo spunti da un libro che a sua volta si rifa' al "Libro dei Morti" tibetano. John voleva che la sua voce fosse simile a quella delle evocazioni del Dalai Lama in cima all'Everest. Filtrarono la sua voce attraverso un Leslie. Paul si occupò degli effetti speciali nella canzone, come il suono del volo degli uccelli simulato da una risata isterica incisa su nastro della quale poi modificò la velocità.
SHE SAID SHE SAID altro brano scritto da John pensando all'acido preso a Los Angeles.
Un altro brano, che avrebbe potuto essere stato benissimo scritto anche dieci anni dopo, è il funkissimo GOT TO GET YOU INTO MY LIFE non a caso ripreso poi da grandi gruppi soul quali gli Earth Wind & Fire. Paul voleva raccontare la sua esperienza fatta con la droga, le sue percezioni allucinate sotto l'effetto di acidi, di "un altro tipo di mente":
I was alone I took a ride
I didn't know what I would find there
Another road where maybe I
could see another kind of mind there
Anche se le motivazioni possono sembrare discutibili, la canzone è bellissima, con tutti quei fiati tirati a lucido che pompano alla grande. Lo stesso giorno dell'uscita dell'album REVOLVER un gruppo inglese prodotto dallo stesso Paul (Cliff Bennett and the Rebel Rousers) ne fanno una cover.
Citiamo solo il resto dei brani (per mancanza di tempo e spazio) GOOD DAY SUNSHINE, TAXMAN, AND YOU BIRD CAN SING, DOCTOR ROBERT (altro brano legato alla droga), I WANT TO TELL YOU.

BANG BANG

Certo che cinque cantanti che si litigano la medesima canzone sono davvero molti. Tanto che, per non far dispiacere a nessuno, quasi tutti i giornali che riportano le classifiche di vendita li considerano ex-aequo al primo posto sebbene si possa facilmente intuire chi in realtà vende di più degli altri. Equipe 84, Dalida, Corvi, Milena Cantù e poi la versione originale, quella di Cher, la quale nei giorni pari incide per la Atco col marito Sonny e in quelli dispari per la Liberty, da sola. Sicuramente, la versione di Cher, non perchè è l'originale, batte di un soffio quella dell'Equipe 84. Questo anche se i ragazzi modenesi producono un effetto meno monocorde della bella cherokee. La voce di Cher è sempre molto suggestiva. Lei non ha quella che si potrebbe definire una grande voce ma una "forte" voce. Ha personalità e l'esperienza accumulata con Sonny, il marito oriundo siciliano, le permette di avventurarsi nei meandri della musica pop e beat cantando anche canzoni portate al successo da altri ma dandogli un'impronta personalissima.
In contemporanea con il singolo (che reca sul retro un brano dei Searchers dal titolo NEEDLES AND PINS) la sua casa discografica (quella dei giorni pari) lancia sul mercato italiano THE WONDROUS WORLD OF SONNY AND CHER nel quale in realtà Sonny è presente ben poco dato che tutte le canzoni sono interpretate dalla moglie (ancora col "vecchio" naso, a quel tempo). Sonny Bono lo si nota solo in sporadici "uh uh" di sottofondo.
BANG BANG è stata scritta da Sonny Bono. Per il fatto che egli considera se stesso più un buon arrangiatore e compositore che un bravo cantante, spesso preferisce far cantare le canzoni alla moglie. L'exploit di Cher come solista arriva quasi in contemporanea con l'entrata in scena del duo. Saggiamente decidono di non precludersi nessuna strada artistica, scelta oculatissima. Cher è giovanissima, appena ventenne, quando nel 1965 figura al quarto posto nella classifica degli artisti più venduti (per Billboard) e al quinto insieme al marito. Difatti in quell'anno lanciano grandissimi successi come I GOT YOU BABE, WHAT NOW MY LOVE (versione beat di ET MAINTENANT)e BUT YOU'RE MINE che in Italia diventerà RAGAZZO TRISTE l'anno successivo e nel 1966 THE REVOLUTION KIND (COME POTETE GIUDICAR trattata dai Nomadi).
Hanno raggiunto un perfetto equilibrio tra amministrazione del patrimonio e della loro immagine. Attori nella serie GOOD TIMES che ha indici di ascolto altissimi in Usa. Usano due automobili (nella serie tv), due Ford Mustang fuori serie, create da George Barris, lo stesso che ha progettato la Batmobile della serie Batman. Hanno raggiunto un accordo con una casa produttrice di giocattoli alla quale hanno concesso l'esclusiva per la riproduzione delle Mustang modello Sonny & Cher. Si vestono in modo parecchio stravagante (giacconi a mezze maniche in pelle di pecora e pantaloni multicolori) ed è sorta persino un'industria che sfrutta il loro nome vendendo giacconi similari con la scritta S&C. Distribuisce i capi d'abbigliamento la ditta Gordon & Max Of California. Ma non sono solo i loro abiti ad essere richiesti. Dopo il successo di questa iniziativa extramusicale hanno deciso di allargare il loro campo d'azione lanciando una linea di prodotti per teen agers, dagli accessori per le moto ai prodotti di bellezza.
A settembre sono venuti in Italia e sono stati ad un'udienza del Papa a Castel Gandolfo. Venti minuti dopo erano già davanti ad una telecamera a cantare WHAT NOW MY LOVE. A Roma, Cher è stata "sequestrata" dal più noto fotografo di moda del momento, Richard Avedon. Insieme hanno lavorato per la collezione d'inverno di vestiti creati da Cher. Dodici pagine di fotografie pubblicate sulla rivista più sofisticata, Vogue. Torneranno a gennaio per il Festival Di Sanremo dove oltre a cantare in coppia (IL CAMMINO DI OGNI SPERANZA), Cher canterà anche da sola la canzone MA PIANO (PER NON SVEGLIARTI).
BANG BANG rientra nella ristretta cerchia dei primi cinque maggiori successi dell'anno e anche all'estero ci saranno artisti che la faranno propria considerandola un brano validissimo. Nancy Sinatra, ad esempio, e Petula Clark. Sheila, in Francia, riesce ad arrivare al primo posto. Ora la coppia sta per lanciare il suo nuovo singolo, dal titolo LIVING FOR YOU, mentre LITTLE MAN, brano che Milva conosce molto bene ma che da noi per ora si conosce poco, è ben piazzato nelle classifiche mondiali. LIVING FOR YOU è diverso dai soliti dischi del duo perché non cantano insieme sovrapponendo le voci ma duettano alternandosi fra loro. L'arrangiamento è particolare, con quel violino zingaresco di sicuro effetto. E Cher da sola propone una strepitosa canzone lanciata da Bobby Hebb, dal titolo SUNNY, sicuramente una delle migliori interpretazioni di lei. L'ottimo arrangiamento di Sonny Bono (con tanto di campane come in ogni disco) fa il resto. La scelta del titolo sarà certo stata suggerita dal fatto che la pronuncia inglese suona come il nome del marito.

Dalida canta fedele al modello originale, Milena Cantù accellera un po' il ritmo mentre i Corvi e l'Equipe 84 cantano su testi differenti dalle due intrepreti femminili. Milena Cantù, la ragazza del Clan, incise la canzone dopo che Gino Paoli le fece ascoltare la versione originale. La incise quasi per prima ma purtroppo per lei non fu messa in circolazione tempestivamente. E comunque è anche stata scalognata. Era tra gli ospiti di tre programmi tv e tutte e tre le volte, per esubero o per altri motivi, è stata tagliata fuori. Alla Caravella Di Successi che andava in onda dal teatro Petruzzelli di Bari, Dalida e la Cantù erano presenti con la stessa canzone, BANG BANG, per l'appunto. Al montaggio, i programmisti decidono di tagliare Milena. Secondo alcune regole avrebbe dovuto essere la stessa Dalida a cambiare canzone perchè proprio con la stessa partecipa alla trasmissione legata alla lotteria di Capodanno mentre la Cantù non vi partecipa affatto. Prova di ciò sarebbe il fatto che, proprio a Bari, altri due cantanti e cioè Villa e Pettenati furono invitati a cambiare le loro canzoni perché avevano in programma gli stessi pezzi che avrebbero cantato la settimana successiva a Scala Reale. Al rifiuto delle due cantanti, l'organizzatore Gianni Ravera, ha proposto loro di eseguire due canzoni a testa. Poi a Roma, in fase di montaggio, i funzionari avrebbero deciso quale delle due esibizioni tagliare, ma l'apparizione in video sarebbe stata assicurata ad entrambe. Al nuovo rifiuto i funzionari presenti e lo stesso Ravera decidono di registrare entrambe le esecuzioni di BANG BANG.
La Rai sarebbe stata costretta (dalla stessa Dalida) a favorire la cantante italo-francese altrimenti non avrebbe partecipato a Scala Reale se fosse stata esclusa dallo spettacolo registrato al Petruzzelli. Ravera viene assicurato dai dirigenti RAI che nel montaggio sarebbe stata senza dubbio preferita la versione della Cantù. Così non fu. Allora Celentano, per ripicca contro la tv, decide di non partecipare alla puntata di Scala Reale del 12 novembre. Per la cronaca le altre trasmissioni nelle quali si è deciso di tagliare l'intervento di Milena Cantù sono Campioni a Campione e Spettacolo Ovunque (in quest'ultima circostanza, visto che c'erano, tagliarono un altro appartenente al Clan e cioè Don Backy).

ADRIANO CELENTANO

Celentano è nuovamente in classifica con una canzone un po' particolare. Difatti è giocata tutta su un solo accordo, l'accordo detto "di sospensione", il Mi settima. Certamente è un'idea. Non è infatti normale costruire una canzone su un solo accordo, farla durare sei minuti, inserire una parte parlata ad effetto e non renderla noiosa. Anzi.. si rimane lì curiosi come quando Celentano, sfogliando il giornale e trovandoci sopra esclusivamente notizie negative si rivolge ad "Ico" (Cerutti) e dice "chissà quanti anni ha" riferendosi al quotidiano che sta sfogliando. E mentre l'accordo in Mi settima rimane immutabile, per circa 15 secondi Adriano tace e poi riprende con la frase "è di oggi!" Abbastanza inconsueto per l'epoca. Certo, si potrebbe obiettare che Celentano vuole cavalcare l'onda della Linea Verde, delle canzoni di protesta, di essere un po' ruffiano... ma vogliamo regalargli, almeno questa volta, il beneficio del dubbio. Anche perchè in fondo è stato lo stesso molleggiato a dare il La alle canzoni protestatarie di gran moda in questo momento. Quindi non c'è nulla di male se si riprende ciò che gli è stato "scippato".
Su questo argomento, tramite un giornale dell'epoca (BIG) ha un battibecco con il paroliere Mogol. La canzone parla di violenza, del malcostume, della corruzione ad ogni livello (anche nello sport) e del fatto che mentre si stanno spendendo soldi per arrivare sulla luna c'è una buona fetta della popolazione mondiale che muore di fame. Tutti concetti in fondo giusti e condivisibili. Però non si guariscono i mali del mondo con una canzone. Se davvero si hanno di questi crucci non ci si limiti solo a cantare. E' questo un vizio che Celentano ha sempre avuto. Si è sempre messo su uno scranno e da lì ha giudicato tutto e tutti. Troppo facile. Una cosa curiosa: nella busta c'è un avvertimento. Il disco va sentito a tutto volume per non perdere gli effetti della strumentazione (quali? una chitarra che gioca solo su un unico accordo?).
Comunque, tornando al Celentano del momento e a parte il buonissimo esito del suo disco, non è che le altre cose gli vadano altrettanto bene. Ci sono state minacce di rapimento della figlia, cosa che non fa piacere soprattutto nel momento in cui la moglie dà alla luce un altro bambino. La Rai sospende le riprese del programma annuale "Adriano Clan" che sarebbe stato il terzo della serie. I Ribelli, gruppo nato nel Clan che conta nelle sue file Natale Massara, Gianni Dall'Aglio e Demetrio Stratos decidono di lasciare il Clan; i tre si sentono trascurati e passano alla Ricordi, cosa che avevano fatto già fatto i Fuggiaschi, il complesso che accompagna Don Backy. La loro motivazione è che nel Clan bisogna sempre assoggetarsi a fare la fila e mettersi in coda, seguendo una graduatoria a cui non credono più anche perché in tre anni non sono stati mai valutati secondo i loro meriti.
Celentano viene invitato a registrare una puntata dello spettacolo di Mike Bongiorno "Giochi In Famiglia". La canzone che sceglie è proprio quella ma la televisione gli fa sapere che per la natura della trasmissione, improntata alla spensieratezza e lontana da ogni intenzionalità politica, la canzone in questione ha un testo troppo forte e per nulla adatto ad essere ospitato. Celentano, dall'ufficio stampa del Clan, condivide il pensiero dei dirigenti RAI ma esclude la sua partecipazione alla trasmissione con un brano diverso (si era pensato a UNA FESTA SUI PRATI). Allora la RAI fa retromarcia e lo invita alla seconda puntata nella quale non cambia nemmeno una parola. Il fatto ha provocato un'interrogazione parlamentare da parte dell'onorevole Greppi (PSI). Tutto passa e muta. Solo le interrogazioni parlamentari sulle cretinate restano fedeli, nei secoli dei secoli. Come i Carabinieri.

TOM JONES

Il Melody Maker ha, come sempre, stilato la sua speciale classifica annuale circa le preferenze del pubblico nel 1966. Le classifiche sono due: una riservata solo agli artisti inglesi ed un'altra internazionale. Per la Gran Bretagna questi sono i risultati.
Per i complessi: al primo posto i Beatles, seguiti dai Rolling Stones;
Per i cantanti uomini ha vinto Tom Jones, tallonato da Cliff Richard;
Per le cantanti donne Dusty Springfield ha la meglio su Cilla Black;
Per gli exploit hanno vinto i Troggs.
La migliore canzone di tutto il 1966 risulta essere PAPERBACK WRITER dei Beatles, seguita da YOU DON'T HAVE TO SAY YOU LOVE ME della Springfield. E in questo secondo posto c'è un po' d'Italia, dato che la canzone non è altro che la traduzione del brano di Pino Donaggio IO CHE NON VIVO SENZA TE.
Passando alla sezione internazionale e partendo dai complessi troviamo ancora i Beatles al primo posto seguiti dagli americani Beach Boys. Per i cantanti uomini risulta essere il più gradito un risorto Elvis Presley con un'altra vecchia conoscenza al secondo posto, ossia Gene Pitney. Per le donne ancora Dusty Springfield e ancora Cilla Black, rispettivamente al primo e al secondo posto. Per gli exploit i californiani Mama's & Papa's che vincono di un soffio sui conterranei Lovin'Spoonful. La canzone preferita sempre PAPERBACK WRITER che precede FRANKIE AND JOHNNY di Elvis Presley, la quale in Italia non è nota a nessuno, o quasi.
Di Tom Jones gli inglesi lodano la bella voce, la sicurezza in scena, il modo di interpretare la frase musicale, l'abilità nel dare vigore e calore a qualsiasi canzone. C'è in lui quel tanto di selvaggio che lo rende sexy agli occhi delle donne e sembra che la sua voce sia lì per lì per scoppiargli in gola tanta è la foga che mette nel tirarla fuori.
Per questi motivi ed altri viene soprannominato la Tigre Del Galles. In Italia le uniche cose che si sono ascoltate finora sono IT'S NOT UNUSUAL, THIS AND THAT, MEMPHIS TENNESSEE e ONCE THERE WAS A TIME, la versione britannica della canzone di Tony Del Monaco interpretata da Mina e dallo stesso autore col titolo L'ULTIMA OCCASIONE. La Decca distribuisce ai primi di dicembre il long playing FROM THE HEART che è davvero molto bello in ogni reparto. Dalla scelta dei pezzi agli arrangiamenti: sono stati scomodati Johnny Harris, Charles Blackwell e Johnny Scott, tre dei migliori del Regno Unito, come dire qui da noi Morricone, Bacalov e Trovajoli.
Il suo ultimo singolo, GREEN GREEN GRASS OF HOME, in soli venti giorni dall'uscita arriva al numero due minacciando i Beach Boys e la loro GOOD VIBRATIONS. Incide questa ballata country contro il parere della stessa casa discografica che pensava non fosse adatta per la possente voce di Tom Jones. Lui replica che fino ad ora tutte le sue incisioni sono state decise dai produttori e dalla casa e non è che siano andate tutte bene. Quindi, perché non provare qualcosa di diverso? Perché fossilizzarsi su un solo genere di musica? I risultati gli stanno dando ragione.
Da quando faceva il minatore nella miniera di Pontypridd ne ha fatta di strada. In macchina. Difatti appena può accompagna la moglie a fare shopping con la sua Rolls Royce. Ora va a rimettersi in forma nelle migliori beauty farm inglesi ed ha una stupenda villa sul Tamigi. I suoi modi però sono quelli di sempre, di quando si faceva forza cantando canzoni a squarciagola allietando i colleghi inebriati da cotanta voce. Sembra più un cowboy che un suddito di Sua Maestà la Regina Elisabetta. Il Principe Consorte lo detesta proprio per la sua particolare voce: "sembra che quando canta abbia della sabbia in gola" (?!!). Ed è per tutto questo che avrà così tanto, ma tanto successo negli Stati Uniti. Quasi come con le donne. In lui c'è qualcosa di animalesco che le attrae. Si muove sul palco con movenze provocatorie, roteando il bacino, tanto è vero che la Rai, avendolo ospite nelle trasmissioni IL SIGNORE HA SUONATO e GIOCHI IN FAMIGLIA evita di riprenderlo dalla cintola in giù. Ursula Andress ha perso la testa per lui all'epoca di Ciao Pussycat, il film del quale Tom Jones ha inciso la colonna sonora (WHAT'S NEW, PUSSYCAT?).
Non ha i capelli sul collo, fa il baciamano alle signore ed è l'opposto dei cantanti britannici del momento. Forse sarà anche per questo che vince il referendum indetto da Melody Maker e che il Premier (all'epoca era Wilson) lo ha così a benvolere. Come tutti quelli che portano soldi nella cassa dello stato, of course! E' atteso dalla tv in Italia. Già c'era venuto tempo fa, partecipando alla trasmissione televisiva La Trottola, ma era passato quasi inosservato. Non aveva ancora vinto a Bandiera Gialla, che diamine!

JOHNNY HALLYDAY

I dispiaceri coniugali (Sylvie Vartan aveva ottenuto dal tribunale la separazione legale e l'affidamento del figlio David) e il tentativo di suicidio sono avvenimenti ormai lontani per l'idolo dei copains d'oltralpe. Riconciliatosi con la moglie, il popolare chanteur ha dimostrato che è ancora il numero uno nonostante senta l'alito di Polnareff ed Antoine sul collo. Il 1966 si chiude con un exploit in formato 45 giri. NOIR C'EST NOIR, versione francese di BLACK IS BLACK dei Los Bravos.
Il palazzetto dello sport di Tolosa è andato completamente distrutto da una folla di esagitati tra i 15 e i 20 anni che non contenti si sono poi riversati per le strade aggredendo i passanti a fine concerto. Johnny Hallyday stava concedendo dei bis e i ragazzi sottolineavano i ritornelli con urla ed applausi e sfasciando le poltrone. Ad un certo punto Hallyday ha ripetuto un numero fatto a Parigi sulla scena dell'Olympia, spogliandosi fino alla cintura e gettando verso il pubblico la sua camicia. Non l'avesse mai fatto: la sala si è trasformata in un campo di rugby e i giovani, soprattutto le ragazze hanno usato la violenza per arrivare ad ottenere almeno un lembo di stoffa della camicia del cantante. Diverse ragazze sono svenute e calpestate dalla folla e alla fine i contusi sono stati contati a decine. La polizia ha evacuato la sala ma l'eccitazione non era ancora sedata. Gruppi di giovani si sono scatenati per strada prendendosela con i passanti, picchiandoli.
La Vartan si prepara a venire in Italia. Il suo primo disco inciso in lingua italiana (CANTA INSIEME A ME) non ha avuto il riscontro che si credeva. La RCA ha pensato di mandarla a Sanremo nel 1967 (non sarà così) e le hanno sottoposto alcune lacche con incise alcune delle canzoni che andranno a Sanremo perchè lei possa scegliere quella più adatta alla sua personalità.
Intanto pensa a come investire i franchi guadagnati in Francia. E lo fa aprendo una boutique parigina a Rue Saint Benoit, dove non mancano i clienti di certo. Anzi. La Boutique Sylvie è già alla sua terza collezione che è dedicata ai teen agers il cui potere di acquisto aumenta ogni giorno di più. L'idea di lanciare negozi a suo nome le era stata suggerita dalla collega Sheila la quale ora si trova proprietaria di un vero e proprio impero. Non male per la figlia di profughi bulgari, scappati dal comunismo e approdati in Francia. A 21 anni è una cantante di successo, proprietaria di una boutique frequentatissima, madre di un bel bambino e, cosa più impegnativa, moglie di un pazzo come Johnny Hallyday. L'unico interrogativo è: che farà a 30 anni? Ci pensa mentre vola per Tokio nella doppia veste di cantante e creatrice di moda. Il Giappone è terra ricettiva, straordinario mercato per entrambi i prodotti e Sylvie questo lo sa. Sarà bulgara, ma mica scema ...

GABRIELLA FERRI

Un paio di anni prima aveva fatto coppia con l'amica Luisa De Santis a "La Fiera Dei Sogni", programma presentato da Mike Bongiorno. ALLA RENELLA era la canzone che le aveva lanciate. Poi, sciolto il sodalizio, intraprese la difficile strada delle cantine-cabaret frequentata da intellettuali e da un pubblico prevalentemente di nicchia. Ora la bionda e vulcanica (ed ancora magra) Gabriella Ferri lancia in un'affollata conferenza stampa al Bagaglino il suo primo 33 giri inciso su etichetta Jolly. IL singolo estrapolato dall'album si chiama LA GENTE DI CAMPAGNA, brano che aveva presentato ad ottobre al Festival Delle Rose senza riscuotere la fortuna che avrebbe meritato.
Certo, il vero successo arriverà negli anni settanta ma chi ha interesse a spiegarsi il personaggio Ferri deve guardare nella sincerità del suo stile, della capacità d'interpretazione di Gabriella in tutta la sua vasta gamma di lavori che la porta a recitare le canzoni che interpreta, più che a cantarle. Un repertorio e una presenza scenica davvero notevole. Completamente controcorrente rispetto ai canoni del periodo in cui, se non sei OP o beat o non hai gli stivaletti sotto la mini, sei meno che zero. Gabriella Ferri invece canta quello che più le piace, fregandosene altamente di compiacere il pubblico giovane. Anzi, quando le si chiede quali sono i suoi cantanti preferiti lei pronta risponde Romolo Balzani e Petrolini. Forse se si mettesse la minigonna e cantasse canzoni diverse avrebbe subito il successo popolare. Ma la passione e il cuore le mette solo in quello che crede. E la sua scelta già l'ha fatta.

BANDIERA GIALLA

Bandiera Gialla compie un anno. Inizia alla chetichella alla fine del 1965 tra lo scetticismo dei dirigenti che trovano sconveniente un programma di musica giovane con giovani che urlano e si strappano i capelli alla presentazione dei dischi: una cosa mai fatta prima d'ora. Si registra il venerdì e lo "Studio A" di Via Asiago diventa una succursale del Piper e di Carnaby Street. Ragazze in minigonna e con cinturoni di cuoio più grandi di quelle, capelli con la frangetta. Ragazzi in pantaloni di velluto a coste a vita bassa e stivali a punta e pettinature che si rifanno a quelle dei Beatles. E' il tempio dello shake e della gioventù bene di Roma, mischiata a personaggi che sono già noti senza aver fatto null'altro che vestirsi in maniera strana e ballare dannatamente bene. Sono i drogati del beat, i legionari dello shake ad oltranza, quelli che lo ballano anche alla fermata dell'autobus perchè fa tanto giovane.
Dei nomi su tutti: Renato Fiacchini in arte Zero, gran ballerino e divoratore di fumetti alla Kriminal, Loredana Berté studentessa di liceo famosa per essere stata sospesa andando a scuola in minigonna, Ringo, piperino molto noto, Mita Medici, la sedicenne che ha vinto il concorso Miss Teen Ager 1966 che in realtà si chiama Patrizia Perini ed è la figlia dell'attore Carlo Silva. Giancarlo Magalli, anche lui giovanissimo, funge da imitatore e imita personaggi come Totò, Tina Pica e Fanfani, ai quali fa dire una battuta ogni tanto in mezzo al frastuono di urla delle ragazzette assatanate dei Beatles. Questi ragazzi, come altri anonimi che passano le loro giornate tra il Piper e gli studi radiofonici e televisivi fanno parte di un'elite, di un mondo a parte, un mondo che viene scrutato e studiato da sociologi ed adulti ed invidiato dai ragazzi di tutta Italia. Che vorrebbero conoscere più da vicino.
Boncompagni presenta dischi che sono in gara tra di loro. Chi vince si fregia del titolo di Disco Giallo della settimana. E' così importante essere tra i 12 singoli partecipanti alla gara che quello che vince generalmente viene dato di nuovo alle stampe per permettergli l'aggiunta della Bandiera Gialla in copertina. Il 90% dei brani messi in trasmissione, anche se non compariranno in classifica tra i primissimi posti, saranno dei successi che verranno stra-usati nelle discoteche e nei locali da ballo in tutta la penisola. E la selezione, specialmente nei primi due anni di vita, è rigorosissima. Si cerca di presentare esclusivamente canzoni di sicuro effetto tra il pubblico convenuto, quelle che fanno lanciare gridolini di approvazione. Si ascoltano in gruppi di tre e per ogni gruppo i ragazzi scelgono la canzone che preferiscono e che acquista così il diritto di partecipare alla trasmissione successiva. Un giudizio che fa tremare i discografici per cui un'eventuale riconferma e passaggio di un disco significa grande promozione del prodotto. E se si pensa che da casa sono circa sei milioni ad ascoltare il programma...
La trasmissione ha incrementato le vendite di dischi beat che adesso escono in contemporanea con i paesi d'origine, mentre prima bisognava aspettare parecchio tempo ed arrivavano in Italia gia vecchi. Ad esempio, se si ascoltavano i dischi dei Temptations, dei Four Tops e delle Supremes era per merito di Bandiera Gialla. Così succede anche per il lancio di balli conosciuti tempestivamente appena inventati (il See Saw, il Frug, il Jerk).
50 minuti di pura follia, di overdose beat settimanale che entra nelle vene di ragazzi che vivono magari in provincia ma che si sentono parte di un mondo che comprende anche loro. Per la prima volta.
Per il primo compleanno si fanno le cose in grande. Prima di tutto niente roba registrata. Complessi veri in carne ed ossa, con tanto di chitarre e capelli d'ordinanza e Rocky Roberts, che di Bandiera Gialla è il "portabandiera", esibito in carne ed ossa visto che proprio lui ha inciso la sigla (T-BIRD). E Patty Pravo che porta il suo RAGAZZO TRISTE dopo averlo presentato in tv a SCALA REALE. I Rokes cantano E' LA PIOGGIA CHE VA sottolineata da urletti isterici delle ragazzine all'indirizzo di Shel. Chiudono i Delfini mentre la piperina Mita Medici porta la torta insieme a Patty Pravo.
LE CANZONI DI SABATO 3 DICEMBRE 1966 presentate a BANDIERA GIALLA:
1) UNA BAMBOLINA CHE FA NO NO NO - I QUELLI (Bandiera Gialla del 26 novembre)
2) TREAT HER RIGHT - OTIS REDDING (Nuovo Disco Giallo della settimana)
3) ALL OR NOTHING - THE SMALL FACES
4) E' LA PIOGGIA CHE VA - THE ROKES
5) DEVIL WITH A BLUE DRESS ON - MITCH RYDER
6) GREATEST MOMENTS IN A GIRL'S LIFE - THE TOKENS
7) BABY, WHAT'CHA YOU GOT (FOR ME) - DARRELL BANKS
8) TAR AND CEMENT - MEL CARTER
9) BUT IT'S ALRIGHT - J.J.JACKSON
10) CHE SBAGLIO - MARIO TESSUTO
11) LADY JANE - NEW DADA
12) I'VE GOT TO DO A LITTLE BIT BETTER - JOE TEX

Gianni Morandi che bestemmia! Chi lo avrebbe mai detto! Ma come, il genero ideale, lo sposo che tutte le mamme vorrebbero per le loro figlie, il preferito dalle nonne italiane si lascia scappare un bestemmione in pubblico? In una discussione molto accesa con un giornalista reo di essersi lasciato scappare la notizia del prossimo matrimonio con Laura Efrikian, Morandi va su tutte le furie e impreca abbastanza pesantemente. Il giornalista riporta pari pari la bestemmia sul suo giornale. Il comitato antiblasfemo della diocesi di Assisi letta la notizia, denuncia il cantante alla Procura della Repubblica. Il fatto risale al luglio 1966. La pena, inflitta dal pretore di Alessandria, viene resa nota in questi giorni ed ascende ad ottantamila lire.

Dopo I Beatles anche i Rolling Stones (in classifica al quinto posto con il 33 AFTERMATH) fanno sapere che non faranno in tempo ad incidere un nuovo LP per Natale. Però la Decca, la loro casa discografica, ha deciso di fare come i Beatles e cioè riunire in una compilation (che fa parte della discografia ufficiale) tutti i loro maggiori successi. Il titolo è BIG HITS (HIGH TIDE AND GREEN GRASS) ed ece in una edizione di lusso. Ci sono ben dieci pagine di foto a colori.
Comunque sia, un bel regalo di Natale per i fans. Intanto in Italia continua ad andare bene il loro penultimo singolo PAINT IT BLACK. Un po' meno l'ultimo, dal titolo forse troppo lungo e difficile per il pubblico italiano BABY, HAVE YOU SEEN YOUR MOTHER, BABY, STANDING IN THE SHADOW? Il colpo di grazie glielo dà Piero Focaccia (lontano dalle classifiche dal 1963) incidendone una versione italiana!!! Comunque non ce la fanno ad arrivare (anche in UK) più in alto del quinto posto, cosa che non era mai successa da quando il quintetto aveva raggiunto la popolarità. Eppure il singolo è molto bello. Si apre con un attacco di chitarra su un accordo dissonante e subito esplode un suono apocalittico, un esercito di strumenti in marcia. Il sound è sporco e distorto e in lontananza si sentono dei violini, che la leggenda vuole siano gli stessi Mick e Keith a simularne il suono, secondo un intervista che fecero a Radio Luxembourg.

Sandie Shaw si presenta a Scala Reale e dà un'ulteriore spinta alle sue buonissime quotazioni italiane. Si presenta nella squadra di Gianni Morandi. DOMANI, canzone piazzatissima da mesi in classifica, trova lo slancio giusto per rifarsi il trucco e risalire la china, tornando nelle prime posizione (questa volta alla tredicesima).
In patria sta cambiando il suo stile. O meglio, glielo stanno facendo cambiare produttori e casa discografica. La PYE, preoccupata dagli esiti negativi dell'ultima incisione dal titolo RUN ha deciso di invertire marcia e farle incidere un brano dal ritmo sostenuto, leggermente sul beat, ma con coro, piano e violini. Il pezzo si chiama THINK SOMETIMES ABOUT ME. La BBC ha annunciato che sarà proprio lei a rappresentare la Gran Bretagna nel prossimo EuroFestival che si farà a Vienna.

Rita Pavone e Teddy Reno, sotto il patrocinio delle Dame di Carità della San Vincenzo de' Paoli, si sono resi promotori di uno spettacolo di beneficenza per gli alluvionati del quattro novembre '66. Lo spettacolo verrà fatto nell'avveniristico Studio A della RCA ed ha luogo il 3 di dicembre. La Pavone si esibisce dalle 16 alle 19 esclusivamente per i bambini che entrano gratuitamente. Per l'occasione lancia il singolo per il pubblico infantile MAMMA DAMMI LA PANNA e COL CHICCO (quello che cantava Margaret Lee a Johnny Sette) e annuncia un 33 giri riservato ai più piccini dal titolo LA VOSTRA RITA.
E ti pareva che Teddy Reno non ci dovesse rientrare in qualche modo? Alle 21 invece una serata di gala, con artisti della RCA e ospiti d'onore presi tra i migliori nomi del cinema e della tv. Rita Pavone presenta DOVE NON SO (motivo conduttore de IL DOTTOR ZIVAGO) e GIRA GIRA, cover di REACH OUT I'LL BE THERE dei Four Tops. L'offerta minima è di cinquemila lire ma sia il Papa che il presidente Saragat si sono appellati al buon cuore dei partecipenti. Vale a dire: se non lasciate almeno diecimila lire da qua non si esce!

A proposito di long playing, una grossa novità arriva dalla RCA. Constatando che il pubblico italiano nella maggior parte dei casi acquista più spesso il singolo che il trentatré anche per colpa del prezzo considerato da alcuni troppo caro, ha deciso di incrementare al massimo la produzione di album al prezzo popolare di 1800 lire per i mono e 1980 per gli stereo. Per gli amatori dello stereo ad alto livello sempre la casa discografica romana sta lanciando il Dynagroove, un nuovo sistema di riproduzione del suono. Insomma, siamo ancora molto lontani dall'home theater, ma accontentiamoci! In fondo siamo ancora nel 1966!

Christian Calabrese